domenica 15 settembre 2013

Il valore del sacrificio

Non sono poche le persone che in questi giorni contestano il valore del digiuno, atto che era stato richiesto da Papa Francesco in aggiunta alle preghiere per scongiurare la guerra in Siria.
Non c'è dubbio che nell'ottica materialista della vita moderna, dove il valore più
pubblicizzato è quello dell'egoismo, né il digiuno né qualunque altro tipo di sacrificio o di
rinuncia personale  abbia alcun senso.
Ma le cose forse non stanno proprio così, come il fatto che Dio non si veda non è
la prova che egli non esista.
La scienza infatti non ci ha ancora spiegato come sia possibile che dal disordine cosmico,
dal caos del Big-Bang e dal cosiddetto "brodo primordiale" si possa formare la vita senza
l'intervento di un "direttore d'orchestra" dotato di intelligenza e consapevolezza.
In quest'ottica tutto cambia ed il digiuno assume un valore completamente diverso,  perché
il direttore d'orchestra, viste le richieste (preghiere) ed i sacrifici (rinunce) dei suoi orchestrali,
potrebbe anche decidere di cambiare il corso della storia.
Questo non significa necessariamente che cesseranno le guerre e che spariranno i dittatori,
ma semplicemente che la storia prenderebbe una piega migliore di quella che prenderebbe
senza il suo intervento.




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