Per leggere questo scritto
dovrete tirare fuori tutto il coraggio che avete perché parleremo
del più grande tabù della civiltà moderna, uno di quegli argomenti
che si preferisce evitare come la peste, del quale nessuno ne parla o
se qualcuno ne parla lo fa stando con la testa china per la vergogna
: parleremo della morte.
Se questa parola vi fa
ribrezzo tanto che preferireste che nemmeno venisse pronunciata, come
avviene nei film di Harry Potter quando qualcuno nomina il mago
oscuro Lord Voldemort, ecco forse è il momento che vi fermiate per
chiedervi se vale la pena aver tanta paura della morte.
La morte infatti fa
parte della vita, è una cosa normale, scontata, tanto che si dice
che nella vita solo due cose sono certe, la morte e le tasse.
Ora vi starete chiedendo
cosa c'entra il titolo con la morte, invece è proprio il modo di
intendere la morte quello che provocherà la fine dell'uomo sulla
terra, molto prima del buco dell'ozono, dell'effetto serra, del picco
del petrolio o della caduta di un meteorite.
L'umanità è divisa in
due
A prescindere se hanno o
no un credo religioso, gli uomini possono essere divisi in due grandi
tipologie : quelli che vivono come se dopo la morte qualcuno gli
presenterà il conto di ciò che hanno fatto nella loro vita, che
chiameremo il gruppo A, e quelli che vivono come se dopo la morte non
si dovrà rendere conto a nessuno, che chiameremo gruppo B.
Ripeto il credo religioso
non c'entra nulla, tanto che ci sono persone che millantano di
appartenere al gruppo A mentre nella vita reale si comportano come
quelle del gruppo B.
E' una questione di
comportarsi, non di quello in cui si crede. Ci sono persone che si
dichiarano prive di alcuna fede religiosa, ma che poi a tutti gli gli
effetti si comportano molto meglio di chi dichiara di averla, quindi
meglio trascurare questo aspetto.
Stiamo parlando di un modo
di vivere, del modo di comportarsi.
L'equilibrio spezzato
Naturalmente non ero
presente negli anni e nei secoli scorsi, ma di sicuro i due gruppi
dovevano essere più o meno equilibrati, altrimenti non saremmo
arrivati dove siamo.
Negli ultimi decenni
invece, il gruppo B ha preso ad aumentare a dismisura tanto da
prendere il sopravvento a tutti i livelli delle società,
indipendentemente che queste siano a Nord o a Sud del mondo,
indipendentemente che siano ad oriente o ad occidente.
Non si tratta di una
considerazione che deriva da una profezia o da un messaggio extrasensoriale (e chi puù ne ha piùne metta),
ma purtroppo da una analisi ponderata di quello che abbiamo tutti i
giorni sotto i nostri occhi semplicemente aprendo un giornale o
guardando la TV : truffe, violenze, stupri, furti, omicidi efferati,
addirittura cannibalismo, con l'aggravante dei futili motivi, egoismo
tra gli uomini ma anche tra le nazioni, rapine, vandalismo, disprezzo
per lavoro altrui, arricchimento ad ogni costo, intolleranza estrema,
maltrattamento e abbandono dei bambini, pretese assurde, alimenti
avvelenati, disastri ambientali causati dal menefreghismo, politici
che arraffano, malgoverno, distruzione di patrimoni dell'umanità,
prevaricazione dei paesi ricchi su quelli poveri, volgarità di tutti
i generi, mancanza di rispetto verso gli altri, leggi fatte su misura
per l'arricchimento di pochi, figlie usate come schiave, donne
imprigionate in casa per anni, ecc.
E purtroppo l'elenco è
lunghissimo.
Ma gli uomini del
gruppo A...
Non so cosa pensino della
morte gli uomini del gruppo A, ma volontariamente o involontariamente
e comunque per loro libera scelta, certe “nefandezze” che ci
riportano gli organi di informazione cercano di evitarle. Diciamo che
inconsciamente si guardano bene da far lievitare troppo il conto che
potrebbero trovarsi da pagare dopo la morte.
Sono come quei cittadini
che pagano in contanti o con il bancomat : usano solamente i soldi
che hanno in conto senza mai lasciar debiti. Quando arriveranno a
fine mese, nessuno avrà da chieder loro nemmeno un quattrino.
E se anche nessuno
chiederà loro di rendicontare, si sentiranno comunque con la
coscienza tranquilla.
Ma ci sono gli uomini
del gruppo B...
Al cittadino del gruppo B
invece della morte non gli interessa nulla; l'importante è vivere
bene la giornata coltivando i propri interessi, senza essere
disturbato, possibilmente aumentando i propri affari e le proprie
ricchezze, anche a scapito degli altri.
Cosa ci sarà dopo la
morte non ha alcuna importanza, anzi è tempo perso persino pensarci.
La conseguenza del modo di
vivere del cittadino B è che i suoi interessi vengono davanti a
tutto ed a tutti, per cui anche uccidere o rubare o danneggiare
chiunque altro è lecito; per usare un'espressione "machiavellica"
si potrebbe dire che per il cittadino B: il proprio fine giustifica
qualunque mezzo. Oppure gli altri possono anche non esistere,
l'importante è che le mie cose vadano a buon fine.
Anche se non lo ha scritto
o non lo ha esternato, nel suo comportamento possiamo vedere
l'osservanza di una sola legge, la sua; ed ovviamente si tratta di
una legge che esclude qualunque resa dei conti dopo la morte.
Per fare un altro esempio,
il cittadino del gruppo B è uno che paga sempre con la carta di
credito senza curarsi se c'è la copertura in banca.
Se a fine mese tutto
finisce nel nulla, che senso ha preoccuparsi di quello che faccio oggi?
La democrazia come
funziona ?
Non so se l'avete notato,
ma la democrazia non funziona se la maggioranza dei cittadini
appartiene al gruppo B.
I partiti politici stessi
sono basati su volontari, su libera iniziativa, su un'azione
collettiva : in un mondo dove la maggior parte delle persone pensa a
sé stessa, la democrazia non funziona, muore.
Senza i cittadini del
gruppo A sparisce la solidarietà, il mutuo soccorso, l'aiuto
reciproco, gli aiuti umanitari; che Stato è uno Stato senza questi
elementi ?
Ed anche lo Stato
lentamente muore se la maggior parte dei cittadini trattiene per sé
i soldi che invece dovrebbe versare con le tasse.
La questione della Felicità
Tutti gli uomini, nel bene o nel male, sono alla ricerca della felicità; è una questione che non metto in dubbio. E come mi ha fatto notare un amico, anche qui ci sono due gruppi molto distanti nell'interpretarla e nel viverla : il gruppo di quelli che cercano di essere felici e il gruppo di quelli che cercano di avere la felicità
Non entro in questa seconda questione, che potrebbe essere un'altra faccia della stessa medaglia rispetto all'argomento di partenza, e che potrebbe mescolare ulteriormente le carte, visto che questi due nuovi gruppi non coincidono con quelli sul modo di interpretare la morte.
Ma c'è un elemento che accomuna le questione al quale non si fa mai caso : la nostra felicità dipende in gran parte da quello che fanno gli altri, e che significa solo una cosa : se il mondo fosse composto prevalentemente da cittadini del gruppo A, si riuscirebbe a vivere tutti molto meglio.
Punto di non ritorno
Invece, purtroppo, i
cittadini del gruppo A stanno diminuendo a vista d'occhio.
E questa evoluzione (o
involuzione) dell'umanità, non è negativa solo per gli uomini del
gruppo A, ma per tutti gli uomini.
Ora, si potrebbe pensare
che si tratta di fenomeni passeggeri, altalenanti, compresi nel
consueto andamento dell'umanità, ma oggi le cose sono ben diverse
perché l'umanità mai come prima è collegata, interconnessa dalla
grande rete; ora chi ha spirito di emulazione può studiare e copiare
molto molto rapidamente, come ad esempio quelli che nelle scuole
americane si comportano come John Rambo.
Il rischio serio di questa
situazione è che l'umanità abbia già passato quello che i piloti
chiamano "punto di non ritorno" perché il carburante che
ormai si è consumato non basterà più per tornare indietro.
Ma a differenza del pilota, che può
sempre fare un atterraggio di fortuna, qui si rischia molto molto di
più, si rischia l'autodistruzione dell'umanità.
Piuttosto che un punto di non ritorno,
questo momento mi sembra più assimilabile a quello che gli
astrofisici chiamano "orizzonte degli eventi", la linea
immaginaria che circonda un buco nero, oltre la quale la forza di
gravità è talmente forte che nulla potrà mai più uscire.
Corro il rischio di essere
scambiato per Cassandra, la figlia del re di Troia Priamo, che
prevedeva terribile sventure, ma se continua di questo passo
l'umanità quanto ancora potrebbe resistere ? Una ventina d'anni ?
Quale rischio correre ?
Termino tutte queste
considerazioni tornando sulla morte: Ci sarà o non ci sarà qualcuno
che ci presenterà il conto ?
Chi sceglie di vivere come
il cittadino del gruppo A, si mette dalla parte della sicurezza: non
sa ancora se viaggerà in aereo oppure a piedi, ma si porta già
sulle spalle il paracadute.
Il rischio è di fare una vita "più pesante"
dato il paracadute sulle spalle, ma se alla fine del viaggio ci si
troverà su di un aereo senza carburante, si avrà modo di mettersi in
salvo.
Chi sceglie invece di vivere come
i cittadini del gruppo B, non ha queste preoccupazioni e si
trova con una la vita facilitata perché non ha briglie, cinture e
pesi che gli impediscono i movimenti.
E' più agile e può
utilizzare al meglio tutte le possibilità che la vita gli offre,
senza preoccuparsi di render conto a nessuno.
Il rischio della vita da
cittadino del gruppo B viene al pettine alla fine del viaggio : se l'aereo sta precipitando lo si scopre troppo tardi, quanto non c'è più nessuna possibilità di salvarsi.
Cosa fare ?
Sta a voi scegliere quale rischio correre : si chiama libero arbitrio.
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