sabato 12 dicembre 2015
Conferenze sul clima : ma servono ?
Le conferenze sul clima non le ho mai sopportate.
Troppo focalizzate su parametri aleatori o difficilmente misurabili, ma soprattutto non controllabili.
Si punta sul "macro" ma invece si doveva puntare sul "micro".
Da tecnico, forse anche "ecologista", ritengo che se a Kyoto nel '97 si partiva con un altro piede, quello degli standard tecnici, oggi gli apparati "inquinanti" sarebbero già in buona parte diversi o comunque aggiornati alle migliori tecnologie disponibili (anche dette Best Available Technologies)...
e non saremmo qui a lesinare sul decimo di grado.
Iniziamo a porci obiettivi comuni su scooter, camion, auto, caldaie, centrali termoelettriche, altiforni, ecc... e su come controllarli (vedi scandalo VW).
Poi ci sarà tutto il tempo di verificare anche la temperatura media planetaria o altri parametri più o meno significativi.
Faccio un esempio banale : chi avrebbe mai detto, nel 1990, che di lì poco sarebbe iniziata la sostituzione di tutto il parco ciclomotori italiano con mezzi meno inquinanti ?
E che dai distributori la "miscela" sarebbe sparita ?
Eppure è andata proprio così, senza tante conferenze sul clima.
Per concludere : prima devono intervenire i tecnici e poi (sempre che possa servire) i politici.
Altrimenti tutto l'argomento si riduce ad uno spettacolo inconcludente.
Così come lo sono state le conferenze sul clima degli ultimi 20 anni.
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