Basta pensare ai ferrovieri, agli autisti degli autobus, al personale sanitario, alle forze dell'ordine e a tanti altri che operano nei servizi pubblici. Poi c'è tutto il settore privato con le strutture alberghiere, la ristorazione, i turnisti negli stabilimenti a ciclo continuo, negli altiforni, ecc.
Insomma la polemica contro i centri commerciali aperti di domenica è pretestuosa e di ostacolo allo sviluppo economico del paese.
E ci si mette una pietra sopra.
Un bel ragionamento, peccato che abbia due macroscopici errori che nascondono i veri problemi, errori dati dalla superficialità e dalla faciloneria con la quale viene affrontato questo tema.
In primo luogo lavorare di domenica a vita e fare un lavoro a turni, nel quale alle volta capita di lavorare un giorno festivo non è la stessa cosa.
Il lavoratore del centro commerciale infatti, non fa turni, ma gli viene assegnato d'ufficio un giorno di riposo settimanale diverso dalla domenica.
Non c'è nessuna alternanza, nessuna turnazione.
Inoltre, il dipendente del centro commerciale non è un "turnista" con un trattamento economico particolare, diverso dai "giornalieri".
Per lui quindi la domenica è un qualunque giorno lavorativo.
Quel giorno non ha nessun valore particolare, e per lui il giorno festivo è il giorno di riposo settimanale, e basta. Le feste non esistono.
Non è questo sfruttamento ?
In secondo luogo, la polemica sulle aperture domenicali di negozi e centri commerciali, è stata messa fino ad oggi su un piano sbagliato : il piano ideologico.
Sindacalisti, liberisti, capitalisti, comunisti, economisti e chi più ne ha più ne metta, hanno espresso i loro pareri dal punto di vista ideologico.
Ma le ideologie si dimenticano dell'uomo, vero fulcro di questo discorso.
Nella vita infatti non esistono solo l’economia e il commercio, cioè i numeri, ma esiste prima di tutto l'uomo, anche con la sua necessità di riposo.
E’ a questo che serve la Domenica.
Ma serve anche per darsi un limite.
Serve all’uomo per rendersi conto che non esiste solo il denaro e il lavoro, ma esistono anche altre cose, altri valori, valori che poi resteranno molto di più di una borsetta o di un paio di scarpe.
Tanto per fare qualche esempio, ci sono la famiglia, gli amici, la cultura, la propria città, l’occasione di apprezzare serenamente il paese in cui viviamo, con i suoi cibi, i paesaggi, i monumenti, i mari, le montagne e tanto altro.
Il giorno festivo è come la piazza, uno spazio nel tempo dove la gente può incontrarsi, può fermasi per raccontare i propri problemi, condividere la propria vita, stare con i propri figli o solo scambiarsi un sorriso.
Sono cose normali, ovvie, naturali, che il dibattito ideologico non considera.
Vendere e comprare sono questioni utili o necessarie per vivere, ma non ne sono lo scopo.Ho un amico che lavora in un centro commerciale: sono anni e anni che non posso incontrarlo perché la domenica è sempre impegnato.
Ma è questo l'uomo che vogliamo ? Un uomo al servizio del commercio ? Questa sarebbe libertà ?
Torniamo alle chiusure la Domenica, torniamo a frequentarci e stare assieme almeno un giorno alla settimana.
Liberà è anche questo.
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