Se non anche "Ci vorrebbe Benito !!".
Inutile negarlo : con questo sistema parlamentare non si riesce a riformare niente.
Il motivo è molto semplice, si chiama conflitto di interessi.Con riforme vere i partiti dovrebbero rinunciare a posti, poltrone, compensi, luoghi di potere e di controllo.
Figurarsi poi se i parlamentari approveranno mai tagli alle loro poltrone o ai loro stipendi.
L'esempio più lampante lo abbiamo sotto gli occhi in questi giorni : l'infinito tentativo di riformare il Senato. Il Senato è un carrozzone nato dalle paure del dopoguerra, la cui presenza oramai non ha più nessuna logica.
Basterebbe copiare da qualunque altro paese per rendersi conto che il senato va semplicemente abolito.
Si risparmierebbero :
- gli stipendi di oltre 300 senatori,
- gli stipendi di 600 segretari e funzionari
- il mantenimento di Palazzo Madama
- e... tutte le perdite di tempo di fa approvare le leggi già approvate dai Deputati alla Camera.
A che serve il Senato ?
A nulla, va eliminato, ma niente da fare, praticamente nessun parlamentare ne parla.
E il motivo è molto semplice : i Senatori sono in conflitto di interesse, mentre i Deputati hanno paura di offendere i Senatori....
Risultato ?
Il risultato è che per accontentare tutti si riforma il Senato facendolo diventare una versione ridotta, con una assemblea composta da rappresentanti delle regioni.
Entra dalla finestra quello che esce dalla porta.
Persone che saranno ovviamente di intralcio quando si dovranno riformare le Regioni, visto che l'attuale sistema le sta portando alla bancarotta.
E poi, lo sapevate che esiste già un'assemblea dei rappresentanti delle Regioni ? Si chiama appunto "Conferenza Stato Regioni". Quindi a che serve questo nuovo Senato ?
A niente, è il solito "contentino" per piazzare gli amici degli amici o i politicanti di seconda scelta.
Si torna quindi al solito problema : la maggioranza dei parlamentari non voterà mai il proprio licenziamento o il taglio del proprio stipendio o del proprio vitalizio.
Le riforme che noi italiani ci aspettiamo non avremo mai, perché proseguendo con l'andazzo che ogni sera ci fanno vedere i TG, con questo sistema ci vorrebbero dei secoli.
Il tentativo di abolizione delle provincie ne è la prova lampante : ne è uscito un pastrocchio.
A dire il vero alcune riforme le abbiamo avute, ma come di solito, per non toccare gli intoccabili (dirigenti amici, sindacalisti, politici riciclati, ecc), si limitano solamente a cambiare i nomi, come la scuola elementare che è diventata la scuola primaria.
Sono riforme di facciata che non risolvono nulla a parte dare un taglio ai fondi disponibili.
Con un colpo di stato invece è tutto diverso : tutti i parlamentari a casa e si parte con tutte le riforme parlamentari senza dover render conto a nessuno.
Ad esempio la legge elettorale potrebbe essere scritta con buon senso, oppure copiata dal quella tedesca o da quella francese, senza paura di offendere nessun partito. Idem per la riforma delle regioni o delle provincie.
Con l'attuale sistema di governo, invece, siamo condannati a tenerci la perenne disputa sulle riforme senza vederne nessuna andare veramente in porto.
Eh....
1 commento:
Bastava non votare la partitocrazia italiana e premiare Indipendenza Veneta.....
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