giovedì 10 aprile 2014

2014 : si preannuncia la resa dei conti per gli Stati Uniti.

Recensioni internazionali
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Is the world coming to an end on the US?

2014 is shaping up as a year of reckoning for the United States.Two pressures are building on the US dollar......
www.presstv.ir








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Yes, The Cosmic Microwave Background and U.S. Sanctions on Russia.


Now traditionally, the manner in which the U.S. and the west have approached international diplomacy and foreign policy can be compared to as a form of cosmic microwave background......

http://thyblackman.com








mercoledì 9 aprile 2014

La fine degli Stati Uniti

Stasera volevo scrivere un articolo..... ma poi ho scoperto che qualcuno, esperto in materia, che l'aveva già scritto : eccolo


Catastrofe annunciata per il dollaro e l’economia USA?

Attilio Folliero, Caracas 08/04/2014 [LINK ARTICOLO ORIGINALE]

Alexander Dyukov, direttore generale di Gazprom Neft, una delle principali quattro imprese petrolifere della Russia ha anncunciato che esiste la possibilità di abbandonare il dollaro nelle transazioni petrolifere.

Dyukoy ha dichiarato alla agenzia russa “Itar-Tass” che il 95% dei propri clienti è disponibile ad abbandonare il dollaro ed utilizzare l’Euro. Ha aggiunto che “in via di principio niente è impossibile, si può abbandonare il dollaro ed adottare l’Euro e teoricamente anche il rublo”.

L’abbandono del dollaro e degli altri strumenti finanziari occidentali, come le carte di credito VISA e Mastercard ed il sistema SWIFT (Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication) da parte della Russia è una conseguenza delle sanzioni annunciate per “l’annessione della Crimea”.

Come diciamo da tempo, gli Stati Uniti andranno incontro ad un grosso tracollo economico il giorno in cui il petrolio cesserà di essere commercializzato in dollari. Tutti i paesi del mondo, appunto per il fatto che il principale prodotto del mondo, il petrolio, si commercializza in dollari, sono costretti a rifornirsi di dollari, ovvero la maggior parte delle proprie riserve internazionali deve essere costituita da dollari. Il giorno in cui il petrolio cesserà di scambiarsi in dollari tutti gli stati saranno costretti a vendere i propri dollari e rifornirsi della nuova moneta adottata negli intercambi petroliferi, che a questo punto potrebbe essere non solo l’Euro, ma anche il Rublo, lo Yuan e l’oro.

La vendita repentina di questa grande quantità di dollari farà crollare il valore stesso del dollaro, provocando una catastrofe economica in USA, il paese dei dollari: tracollo del valore del dollaro, iperinflazione tipo Germania di Weimar e difficoltà di potersi rifornire di petrolio sono alcuni dei principali problemi cui andrà incontro il paese nordamericano il giorno in cui il petrolio cesserà di scambiarsi in dollari.

In definitiva se il petrolio cessasse di scambiarsi in dollari, la moneta statunitense cesserebbe di essere la principale moneta di riserva mondiale, una catastrofe annunciata per il dollaro e l’economia USA.

Ricordiamo che l’economia USA ha il grave problema del debito pubblico, che sotto la gestione di Obama sta crescendo come mai nella storia, ad una media di 3,7 miliardi di dollari al giorno; a titolo di esempio, il debito pubblico USA durante gli otto anni della gestione di Jeorge W. Bush è cresciuto al ritmo di 1,68 miliardi al giorno.

L’economia USA si caratterizza anche per il deficit della bilancia commerciale; praticamente gli USA producono ben poco di quello che consumano ed importano di tutto. E’ esattamente dal 1976 che la bilancia comemrciale USA presenta un saldo negativo, ossia le importazioni superano le esportazioni. Negli ultimi 11 anni, il deficit è sempre stato superiore ai 500 miliardi di dollari, con l’eccezione del 2009 e 2013, quando è stato leggermente al di sotto di tale cifra.

Quando arriverà il tracollo del dollaro sarà praticamente impossibile continuare con le importazioni al ritmo attuale, facendo venire letteralmente a mancare il cibo alla maggioranza degli statunitensi. Se si pensa che oggi negli USA esistono circa 50 milioni di persone che sopravvivono grazie al programma di assistenza alimentare dello stato, cosa succederà quando non entrerà cibo al ritmo attuale? 

Una catastrofe economica e sociale, che probabilmente oltre ad esplosioni sociali, determinerà anche la fine dell’Unione, la fine degli Stati Uniti.



lunedì 7 aprile 2014

Nuove nuvole nere sopra l'economia USA


Investimenti in europa : Arrivano i cinesi
 La banca nazionale cinese conferma il lento distacco dai "troppi" investimenti in titoli di stato USA a favore di investimenti nelle borse europee.
Per piazza affari gli investimenti riguardano ENI ed ENEL, come riportato in questo articolo de Il Sole 24 Ore - Meno Dollari, più Europa.
Un vantaggio per i mercati del vecchio continente, una minaccia per la FED, che vede aggiungersi un segnale di debolezza per la propria moneta.






Prestiti agli studenti, la prossima minaccia per l'economia USA ?
Una nuova bomba sta minacciando l’intera economia degli Stati Uniti  : l’elevato livello di indebitamento di milioni di studenti, costretti a farsi prestare soldi dallo stato o dalle banche per pagarsi il college.
A lanciare l’allarme è il Washington Post [Student debt may hurt housing recovery by hampering first-time buyers], che segnala come la ripresa economica sia messa a rischio da un’intera generazione di universitari, ai quali sarà quasi impossibile comprarsi una casa.
Tra l'altro, molti di quelli che non riescono più a pagare il debito, si trovano senza più nulla e tendono a diventare delinquenti. Un problema gravissimo dato dall'elevato valore che ha raggiunto il debito complessivo dei prestiti agli studenti universitari : oltre 1000 miliardi di Dollari (metà del debito pubblico italiano !).


Articoli in italiano
corriere.it - Il default degli studenti americani: rette da 65000 $ l’anno !
manifesto.it -  Stati Uniti: la nuova schiavitù è il debito degli studenti
ilsecoloxix.it - I debiti degli studenti minacciano l’economia degli Stati Uniti



Bolla debito: in scadenza $7,43 trilioni per i big mondiali
Cifre da paura dal calcolo dei titoli di stato in scadenza nel 2014, Stati Uniti in testa, ma poi Giappone e quindi l'Italia.
La notizia è riportata dal notiziario Bloomberg [Bond tab for biggest economies seen at $7.43 Trillion in 2014] e non è positiva per questi tre paesi.
Ma chi chiude l'elenco ?
La Russia con solo 10 Miliardi di US$ da ricollocare : un nulla se confrontato con gli altri !

Articoli in italiano

wallstreetitalia.it - Bolla debito: in scadenza $7,43 trilioni per i big mondiali



domenica 6 aprile 2014

2014 : il dollaro rischia di diventare carta straccia

Se leggete il primo articolo, capirete che l'aver fatto i "gradassi" con la Russia durante la crisi in Crimea, comporta per gli americani un nuovo problema, forse molto più grave ed imminente del rischio di trovarsi a corto di Gas e Petrolio : il crack del dollaro.
E' infatti quello che accadrebbe se i commerci internazionali abbandonassero in massa e rapidamente il dollaro come moneta di scambio.
E, a quanto sembra... è proprio quello che stanno facendo !!
 

Russia : Gas e Petrolio in Rubli ?


Notizia riportata dal sito di informazione Zerohedge : i colossi russi dell'energia iniziano a siglare contratti in Rubli, anche con la Cina, spingendo gli altri paesi ad abbandonare il dollaro come moneta di scambio nei commerci, e non solo per i prodotti energetici come gas o petrolio.
Ma sulla stessa strada ci sono anche gli europei nei tanti scambi commerciali con i cinesi.
E' l'inizio della fine del dominio americano sull'economia mondiale ?
E, di conseguenza, gli USA rischiano un collasso della propria moneta  ?

Traduzione in italiano
[22-3-2014] Tyler Durden : gas e petrolio in rubli ?


La Cina riduce massicciamente i suoi titoli di debito USA

La notizia è riportata nel notiziario francese reseauinternational.net del 27 Febbraio 2014,  e viene ritenuta uno scoop : la banca centrale cinese si è liberata di titoli di stato americani per 50 miliardi di dollari, iniziando un processo di "de-americanizzazione".
Per la nuova presidente della FED, Janet Yellen, il 2014 inizia con una ulteriore fonte di preoccupazione.
Tra l'altro, notizia dentro la notizia, questi 50 miliardi sembrano essere finiti alla banca centrale del ... Belgio !  Misteri dell'economia.

Traduzione in italiano dell'articolo francese
[27-2-2014]  Dalla deamericanizzazione teorica a quella pratica.

Ma gli europei ... fanno da salvagente !!
[22-2-2014]  La Cina si sta sbarazzando del debito pubblico americano


Putin si prepara all'affare del secolo nel Gas con la Cina

Ma altri venti soffiano contro il dollaro.
Anche a seguito della "guerra" in Crimea, e delle relative sanzioni imposte dai paesi "occidentali" la Russia si volta ad oriente e si avvicina alla Cina, progettando un importante gasdotto per vendere il suo gas naturale ai cinesi, da pagare ovviamente con moneta diversa dal dollaro, o addirittura in oro !

Del resto si mormora che la Russia abbia gas per i prossimi 70 anni.


Traduzione in italiano
[21-3-2014] Petrodollar Allert. Putin, il gas e la Cina

Altre informazioni in tema
[29-5-2012] Lo Shale Gas visto dalla Russia


La fragilità degli Stati Uniti 1 : Il loro enorme debito
C'è un sito internet che riassume in una unica pagina la situazione dei debiti che gravano sui cittadini americani : è il sito www.usdebtclock.org .
E' un contatore che si aggiorna in tempo reale su tutti i debiti degli agli States, da quelli federali a quelli personali, e dal quale si può notare che i cittadini americani sono arrivati ad avere un debito pro capite di oltre 190 000 $ !!!!
E' un valore enorme gravato solo in piccola parte dal debito pubblico Federale  (55.000$ pro capite), ma per il resto dovuto a prestiti personali come l'acquisto dell'auto, il mutuo sulla casa, le carte di credito e i prestiti per gli studi universitari.
E' una situazione dovuta all'eccessiva leggerezza con la quale la FED negli ultimi 50 anni ha emesso titoli di stato (e stampato dollari) e l'allegra concessione di prestiti di qualunque tipo ai cittadini da parte delle banche private.
Ora ci troviamo in un mondo i cui commerci internazionali sono "invasi" dalle banconote verdi, ma  le quali iniziano palesare tutto il loro valore "virtuale".

Vedere per credere !
Il contatore in tempo reale del debito americano




La fragilità degli Stati Uniti 2 : Mercati sopravalutati
Una importante società di analisi americana (JP Morgan) ha indicato come l'indice di Wall Street S&P 500, nei questi primi mesi del 2014, è del tutto simile a quanto valeva prima dello scoppio della bolla speculativa dei mutui subprime del 2008.



Nel sito ZeroHedge , che ha diffuso la notizia il 4 aprile scorso, l'hanno chiamata la Bolla 2.0.

A queste considerazioni ci sono da aggiungere quelle dello scrittore e blogger americano Charles Hugh-Smith , il quale oltre ad avvertire "Non è solo il mercato azionario che sta truccato: l'intera Status Quo è truccato", avvisa che anche l'indice Dow Jones stia aumentando un pochino troppo in questi ultimi anni...

Aumenti ingiustificati dell'indice Dow Jones

Come dire : attenti che gli indicatori ci segnalano un imminente possibile crollo di Wall Street !

sabato 5 aprile 2014

La fine del petrolio - 1

Il petrolio sta finendo, ma stavolta non sono i soliti ambientalisti-allarmisti a sostenerlo; sono economisti e tecnici di fama mondiale, società di consulenza e geologi, docenti universitari, esperti minerari, e tanti altri.
Qui sto cercando di elencare i post più importanti che hanno pubblicato in rete.

PS : In Italia non ci stiamo accorgendo di nulla, forse è il momento di iniziare ad informarsi.


Beginning of the End? Oil Companies Cut Back on Spending

Gail Tverberg, economista (attuario), si interessa di tematiche legate a gas, petrolio, acqua e cambiamenti climatici. Con questo articolo del 25.2.2014 segnala l'inizio della fine : le maggiori compagnie petrolifere hanno deciso di non fare più investimenti, cioè nuovi pozzi o nuove tecnologie, perchè costano troppo, o meglio perchè gli introiti non coprono le spese (il prezzo del petrolio è troppo basso per giustificare nuovi investimenti, e aumentare il prezzo significherebbe mettere in crisi lo sviluppo globale e quindi far calare la domanda di petrolio, rendendo invano comunque l'investimento).
Significa una sola cosa : il petrolio si avvicina alla fine.
Ma c'è di peggio : Nel momento più critico della crisi energetica, le compagnie petrolifere gettano la spugna.

Informazioni in italiano

[25-03-2014] Trad. in italiano di un ottimo articolo spagnolo che spiega i concetti della Tverberg


Cold, Hungry and in the Dark

Bill Powers, un analista energetico indipendente di Washington, ha pubblicato nel 2013 un libro intitolato "Cold, Hungry and in the Dark" nel quale spiega come negli Stati Uniti sta per esplodere il mito dello Shale Gas (gas da argille), nel quale il mondo economico ha posto una eccessiva fiducia, ai soli fini di costruire una bolla speculativa.
Dai 100 anni di indipendenza energetica promessi da un ignaro presidente  Barack Obama, ai 2 anni indicati dai geologi.
Il rischio sarà di ritrovarsi improvvisamente al freddo, alla fame e nell'oscurità.

Informazioni in italiano
[04-10-2013]  Una nuova bolla energetica sullo Shale Gas
[01-04-2014]  Shale Gas, al massimo due anni di abbondanza



Global Oil Market Forecasting: Main Approaches & Key Drivers

Conferenza tenuta da Steven Copits (Managing Directon della Douglas Westwood, società di consulenza energetica britannica), presso la Columbia University il giorno 11 Febbraio2014.
Ha evidenziato come il modo di pensare il modello di calcolo dei prezzi del petrolio (basato sulla domanda) sia ormai superato,e ne andrebbe sviluppato uno completamente opposto; sempre che la Cina, con la sue mole, non entri nel mercato causando ulteriori problemi (= aumento del prezzo dei prodotti petroliferi).

Informazioni in italiano
[04-03-2014] Il sistema energetico nel suo punto critico : Perché non si tornerà indietro



Otra década de excusas [oltre 10 anni di scuse]

Antonio Turiel è in fisico spagnolo che si "diletta" ad analizzare i problemi del picco del petrolio, i problemi delle fonti di energia e le conseguenze sociali.
Il suo blog "The Oil Crash", costantemente aggiornato con dati e grafici di analisti di fama mondiale, è seguito da oltre 3 milioni di utenti.

In questo articolo Turiel riassume tutti i problemi planetari, dallo sviluppo insostenibile, al picco del petrolio, dall'inquinamento all'esaurirsi delle risorse.

Traduzione in italiano
[03-04-2014] Tappare le crepe del muro della realtà col nastro adesivo


The end of cheap oil

by Colin J. Campbell and Jean H. Laherrère, Scientific American, March 1998

Il padre di tutti gli articoli che segnalano la fine del petrolio, scritto da un geologo inglese, consulente per 40 anni delle maggiori compagnie petrolifere mondiali, e da un ingegnere francese, per anni impiegato nella Total, la compagnia petrolifera nazionale francese.
Due tecnici conoscitori dei dati di migliaia di pozzi di petrolio sparsi per tutto il mondo.
Nel 2013 Laherrère ha pubblicato un nuovo suo lavoro, confermando quanto ipotizzato nel 98, ed accusando di immobilismo i governi occidentali, contro il rischio imminente derivante dalla fine del petrolio.

Traduzione italiana
La fine del petrolio a buon mercato



La follia dell'ipendenza energetica Americana... &
Crepe che cominciano ad apparire nel settore del gas naturale
 
Breve e pessimistica disamina dell'analista indipendente Steve S.Angelo (dal sito SRSrocco report) sulla situazione energetica degli Stati Uniti, tra il miraggio dell'indipendenza energetica ed la crescita non più florida della produzione di gas naturale, che minaccia di finire prima del previsto.
E gli europei stanno persino firmando accordi per comprare gas negli USA che..... non hanno nessun terminal per vendere gas !!!


Informazioni in italiano
[03-04-2014] La Strategia USA : verrà in Europa lo Shale GAS Yankee ??

[31-03-2014] Tverberg: L'Assurdità dell'Export di Gas Naturale USA



domenica 30 marzo 2014

Mare del Nord - La produzione del Brent in serio calo

Petrolio, il calo della produzione spaventa la Scozia

La produttività delle società petrolifere nel Mare del Nord dal 1999 ad oggi si è circa dimezzata (da 2,8 a 1,5 milioni di barili, siamo tornati ai livelli degli anni ’70), e questo nonostante gli ingenti investimenti.

Leggi tutto : Valori.it - 20 Marzo 2014


Vedi anche : Archivio storico Corriere

sabato 29 marzo 2014

Energia & Economia - due facce della stessa medaglia che rischia di crollare

Sintesi delle due domande cruciali poste a Jérôme Dangerman, economista specializzato in tecnologia ed energia, nell'articolo "La transizione energetica non sarà un pranzo di gala".
Pubblicato da Qualenergia il 20 febbraio 2014
 

 Ma allora, se non riusciremo a cambiare per tempo il sistema energetico, che cosa ci possiamo aspettare?
Non posso veramente dirlo, il problema delle crisi è che possono assumere molti aspetti e quasi sempre arrivano quando e da direzioni da cui non te le aspetti . Per esempio, parlando solo di crisi a breve-medio termine, un improvviso collasso, potrebbe arrivare se i prezzi dell’energia fossile rimarranno  ancora alti, come ormai accade da diversi anni, o saliranno ulteriormente, drenando troppe risorse dall’economia, provocando un calo della domanda e così un insufficiente afflusso di fondi per far sopravvivere il sistema energetico (che richiede un enorme e costante afflusso di capitali, solo per mantenere la produzione ai livelli attuali). Paradossalmente anche un successo troppo vasto e veloce delle tecnologie energetiche sostenibili, potrebbe innescare una crisi: se la crescita nell’installazione di tecnologie eoliche e solari dovesse veramente esplodere,  potrebbe innescare un improvviso collasso dei giganti dell’energia tradizionale. In parte d’Europa si vedono segni di questo, creando problemi finanziari, fiscali e di occupazione.
Insomma, siamo nei guai?
Mi piacerebbe poter essere più ottimista, ma l’unica cosa che di cui sono abbastanza certo dopo aver analizzato l’evoluzione dei sistemi energetici,  è che il fatto che, dopo i cambiamenti "spontanei" del passato, da legno al carbone, dal carbone al petrolio, sono  ormai da 40 e più anni che, nonostante le molte buone ragione per cambiarlo, il sistema energetico non muta e si irrigidisce, così che, invece di adattarsi al cambiamento, cerca di bloccarlo, ponendo ostacoli all’ingresso di tecnologie che rivoluzionino veramente i paradigmi di produzione e consumo, le uniche che potrebbero ridurre i rischi di collasso improvviso. Questo ci sta mettendo in un crescente stato di rischio, forse è diventato addirittura una bomba che attende il momento di esplodere.