Intervenendo alla rassegna di idee "Pordenone pensa" il 29 Maggio scorso, Paolo Savona, economista di fama internazionale che ha svolto numerosi incarichi pubblici in Italia e all'estero tra cui, Ministro dell'industria durante il governo Ciampi, ha detto :
«Occorre avere un Piano A per stare nell’euro e un Piano B per uscirne.
Occorre essere preparati e, per farlo, occorre
stabilire nuove alleanze internazionali per fronteggiare l’attacco
speculativo contro il debito pubblico e le imprese private.
La
Germania lo sta già facendo, stringendo accordi industriali importanti
con Russia e Cina. Da parte dell’Italia occorrerebbe un’azione di
politica estera di tutela dagli attacchi speculativi che ci sarebbero
contro una eventuale nuova lira italiana, seguendo proprio la strada
della Germania. [...]
Stare nell’euro non è meno difficile di quanto sia uscirne. Se
il costo per rimanervi è la perdita di quote importanti del nostro
apparato produttivo e disoccupazione crescente, è chiaro che un piano B può diventare
indispensabile».
Cogliendo l'occasione delle recenti elezioni europee ha poi continuato :
«Certamente è maturata la coscienza che istituzioni come la Banca
Centrale europea, lo stesso Parlamento europeo, la commissione europea
di Bruxelles vadano riformate, diventino più democratiche e siano in
grado di perseguire politiche diverse che non siano solo quelle della
stabilità e dell’austerità ma anche dello sviluppo»
Infine, l’ex ministro ha inoltre rilanciato la sua proposta che il nuovo Parlamento europeo si adoperi per creare una
vera identità per i cittadini Europei, attraverso
l’istituzione di una Scuola comune in ogni ordine e grado
«perché per fare l’Europa dobbiamo fare per prima cosa gli europei – ha
concluso Savona – con insegnanti assunti sulla base del merito e gli
studenti pronti a circolare liberamente».
Fonte dell'articolo
www.pordenonepensa.it
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