martedì 6 gennaio 2015

Libri : Liberi dal sistema - come uscire dalla schiavitù della globalizzazione




Recensioni :

LIBERI DAL SISTEMA
“La guida per cambiare il mondo partendo da sè”.
un libro di Enrico Caldari
Editore : Q Institute
Prezzo di copertina : € 15,40

Questo libro è un interessante misto tra Finanza per indignati di Andrea Baranes, Prepariamoci di Luca Mercalli ed il movimento delle transition town di Rob Hopkins.
Si presenta con lo scopo di migliorare il mondo in cui viviamo, inteso come società e ambiente, nonché della nostra vita, della nostra salute e delle nostre passioni, partendo da sè stessi.
I capitoli sono ben organizzati :  nella prima parte si trova una sorta di denuncia contro l'attuale sistema, contro la globalizzazione, con molti resoconti storici e citazioni, mentre nella seconda parte si trovano proposte e soluzioni al problema esposto.
Non è un libro relativo all'Italia o alle politiche italiane, ma è un libro che guarda la situazione planetaria di economia, energia, e ambiente. Pochi testi sono così a 360 gradi.
Il libro è molto scorrevole, in certi punti anche avvincente, a dimostrazione che l'autore sa scrivere molto bene e con un linguaggio comprensibile a tutti.
Il libro per molte parti mi è piaciuto moltissimo, ma per altre no.
Gli aspetti di denuncia, stile "Report", sono molto coinvolgenti, mentre un lato negativo sono certamente i continui rimandi, per approfondire la risoluzione dei problemi, ai corsi che organizza il “Q Institute”, una fondazione dello stesso autore, con sede a San Marino.
In poche parole è un libro con all'interno della pubblicità, come oggi avviene con i quotidiani, soltanto che qui è mescolata con gli articoli, cosa che non ho mai visto in nessun libro o giornale.

Prima di esprimere un giudizio, vediamo comunque cosa si trova nei vari capitoli.

Nota : non è la prima volta che faccio la recensione di un libro, ma questa volta si tratta di qualcosa di diverso. E' una sorta di analisi tecnica. Non è questione di usare i piedi di piombo prima di esprimere un giudizio. Dipende dal fatto che il modo di funzionamento dell'attuale società è un argomento che ci coinvolge tutti ma anche complesso e multidisciplinare, quindi spero vogliate perdonarmi se mi sono dilungato.

                                                                                                                                                

Capitolo 1 – Cos'è il denaro.

Questo primo capitolo sintetizza molto bene la situazione di crisi globale in cui ci troviamo a causa del mondo bancario, con esempi molto semplici. Bello l'esempio con i lingotti d'oro come paragone per spiegare la riserva frazionaria, nonché le spiegazioni sull'aumento di capitale della Banca d'Italia.
Un riepilogo di argomenti oggi trattati da tanti libri molto più corposi ed impegnativi, trattato con un linguaggio molto elementare, ma serio.
  • Coinvolgimento del lettore :   Voto 10
  • Competenza e completezza :  Voto 10

                                                                                                                                                


Capitolo 2 – Cambiare denaro per cambiare il mondo.

Questo secondo capitolo è un proseguimento del primo.
Bello l'esempio di un'isola divenuta paradiso fiscale inglese o delle attività speculative sul mercato, così come ho trovato molto bello che sia stato riportato un intervento di Robert Kennedy del 1968, ma attualissimo.
Bello anche il motto “PROPOSTE NON PROTESTE”, ma alla fine del capitolo si resta delusi, dato che manca appunto la proposta per risolvere il problema del denaro e delle banche.
Mi trovo d'accordo quando l'autore dice, ad esempio, che il denaro è uno strumento e non un fine, oppure che siamo ospiti sulla terra e dovremmo lasciarla come l'abbiamo trovata, ma qui non troverete proposte risolutive di tipo "politico", per le quali è necessario volgere lo sguardo ad altri libri (che riporterò più avanti).
Se c'è una cosa che comunque non è chiara, è se l'autore è favorevole alla  crescita economica (intesa come PIL) oppure alla decrescita, perchè solo quest'ultima è compatibile con il rispetto dell'ambiente e delle risorse (finite) che abbiamo nel pianeta. Dato il tipo di libro, si tende a dare per scontato che sia favorevole alla "decrescita felice" ma in realtà non c'è nulla in proposito.
Comunque anche questo capitolo vale la pena di essere letto da tutti, perchè fa un servizio di informazione.
  • Coinvolgimento del lettore : Voto 10
  • Competenza e completezza : Voto 9

Nota : per chi, dopo la lettura dei primi due capitoli, voglia approfondire le possibili soluzioni al domino delle banche e della finanza speculativa, sia a livello nazionale che globale, mi sento di consigliare questi libri :
  • Andrea Baranes‎  -  Finanza Per Indignati
  • Luigi Zingales  -  Manifesto Capitalista
  • Pierangelo Dacrema  -  La morte del denaro
  • Istituto Bruno Leoni  -  Sudditi 

Oppure, se volete capire di più la situazione dell'economia in un mondo finito, c'è il sito in lingua inglese della famosa Gail Tverberg, una simpatica vecchietta, esperta di economia e di risorse energetiche, che con i suoi post sta cambiando il mondo :
                                                                                                                                                 


Capitolo 3 – Come rendersi liberi.

In questo breve capitolo vengono presentati gli ambiti che nei quali il libro si prefigge di lavorare per cercare la propria indipendenza : Sapere, Salute, Alimentazione, Energia, Denaro.
Dopo di che si rimanda al Q Test, che misura il proprio grado di indipendenza, per il quale è necessario un computer connesso ad internet, perchè il QTest nel libro non si trova.
Certo è che in questo capitolo il libro presenta due macroscopiche contraddizioni quando si parla di rendersi indipendenti dal punto di vista culturale :
a) da una parte si spinge a buttare via la TV, mentre in altre pagine si suggerisce di guardare documentari o film;
b) da una parte si dissuade a passare del tempo nel navigare in internet, da altre si invita a consultarla; inoltre è evidente che il libro ed internet sono un tuttuno, vista la presenza solo in rete del Qtest, e di altri siti relativi al Q Institute.

Il capitolo si conclude con un invito a frequentare i corsi promossi dall'istituto dell'autore.

Osservazione
Personalmente trovo la TV uno strumento molto utile, non solo perchè mio figlio più piccolo può guardare “Peppa Pig” dando alla mamma la possibilità di “tirare il fiato”, ma perchè con la dovuta calma si possono trovare trasmissioni interessanti, notizie, documentari o film molto belli.
Come ad esempio “Inside Job” oppure “Wall Street” con Michael Douglas , ottime denunce proprio contro il mondo della speculazione finanziaria.
Meglio ancora se parliamo di internet, dove si possono ricercare le notizie o le discussioni più ai propri interessi o alle proprie passioni, che non significa perdere tempo nelle chat o nei social network.
Se posso fare un paragone, con una automobile si può fare un giretto in collina, si può andare a fare una rapina in banca, ma anche fare la spesa o recarsi in biblioteca o in un museo.
Di certo non abolirei i mezzi di trasporto perché qualcuno li usa per scopi delittuosi.
Semmai per questioni ambientali, ma è un'altra storia.

A proposito del Q-Test
Vi dico subito che l'ho provato su me stesso, ma data la mia situazione familiare è risultato inapplicabile, visto che pone domande personali, mentre io vivo con moglie e 5 figli di età molto diverse tra loro (da 22 a 3 anni), ognuno con le sue passioni, abitudini e mezzi di trasporto..
Per certi versi funziona bene solo con i single.

                                                                                                                                                 


Capitolo 4 – Auto Star Bene.

In questo capitolo si parla di salute personale, di medicina alternativa e di lobby dei farmaci.
Nella prima parte, circa 40 pagine, c'è una sorta di report giornalistico sul cartello delle industrie farmaceutiche. Molte sono cose che vagamente si sanno già o si sospettavano, ma vengono approfondite e spiegate con esempi chiari, mentre altre sono descritte incrociando dati e notizie ufficiali. I dati riportati sono sconcertanti e preoccupanti, ma certamente non disarmanti, anzi servono al lettore per rendersi consapevole di cosa hanno la possibilità di fare certe industrie pur di aumentare i dividendi per gli azionisti.
Una lettura che consiglio vivamente a tutti, perchè per essere liberi prima di tutto è necessario essere informati.
Qui Caldari esterna problemi già lamentati da altri, ma finora rimasti in sordina. Ad esempio, anche nel libro di Michele Boldrin “Abolire la proprietà Intellettuale” si trova un ampio capitolo di denuncia contro i sistema dei brevetti nel farmaceutico.
  • Coinvolgimento del lettore : Voto 10
  • Competenza e completezza : Voto 9

Restiamo sul capitolo 4, ma sulla seconda parte
Queste 10 pagine sono praticamente uno spot pubblicitario del metodo salutista-curativo proposto con i corsi del Q institute. Non ho le competenze per giudicare il metodo, né il tempo per esaminarlo o di provarlo. Alcune considerazioni le trovo condivisibili, come il motto “Cambiare il mondo partendo da sè” (che è anche un gesto di umiltà), oppure quando si invita a cercare le cause delle malattie prima che le cure.
Aggiungo solo che, data la mia scarsa simpatia per vaccini e farmaci industriali, non posso che sperare che tale metodo funzioni, come per altri metodi naturali che esistono al mondo.

Resta comunque il problema dell'ossessiva ripetizione di marchi, sigle o acronimi dei corsi o del metodo (30 volte !), che fanno diventare un'autentica sofferenza la lettura di queste ultime pagine.
Anche qui, non ci sono soluzioni o approfondimenti sui metodi curativi, per i quali si rimanda ai soliti già citati corsi a pagamento.
  • Voto  :  inclassificabile

Nota : a pagina 147, nel paragrafo “Le basi del metodo”, si trova la seguente frase : “In sostanza Einstein aveva scoperto che era possibile cambiare lo stato della materia agendo sulla configurazione energetica”.
In realtà la configurazione energetica degli atomi non ha nulla a che vedere con la formula E=mc2 e con l'equivalenza massa-energia, che è relativa a fenomeni come la fusione o la fissione nucleare.
E' stata erroneamente mescolata la fisica classica con la fisica quantistica, o forse sarebbe meglio dire che si è mescolata la relatività ristretta con la fisica del quotidiano. Per un fisico o un chimico è un errore "madornale", ma vista la complessità della materia, direi che si può perdonare.

Contraddizione
Sull' acronimo di 3 lettere che indica il metodo di cura, è presente la “R” di un marchio registrato.
E' una cosa molto strana ed inaspettata : un libro che auspica di essere liberi dal sistema, al contrario utilizza un marchio derivante dalla legge sui brevetti, una delle leggi dalla quale dovremmo liberarci, visto che è il modo principe con il quale le multinazionali fanno lobby ed impongono royalty (vedi industrie farmaceutiche dei semi, ma anche cinematografiche).
Da questo libro “di denuncia”, mi sarei aspettato il pieno appoggio alla proposta dell'economista veneto Michele Boldrin, di abolire la proprietà intellettuale, e non l'uso di marchi registrati.
E' una questione di coerenza.


Nota : il libro “Against Intellectual Monopoly” - Michele Boldrin, David K. Levine - Cambridge University Press - in lingua inglese - è liberamente scaricabile da internet.
La versione ebook, in italiano, costa circa 10€.
Se siete uomini che vogliono essere liberi, dovete assolutamente leggerlo.

                                                                                                                                                 


CAPITOLO 5 – Indipendenza Alimentare

Questo è un capitolo molto piacevole da leggere, dedicato soprattutto all'agricoltura.
La prima parte denuncia l'eccessivo sfruttamento della terra, la rivoluzione verde ed il monopolio dei semi.
Dalla sua lettura si resta sconcertati ed indignati, come quando si guarda la trasmissione televisiva “Report” di Rai 3 (è per questo che evito di guardarla, spero che Milena Gabanelli mi perdoni).
Per le soluzioni, anche qui non esiste un vademecum o una lista di cose da fare, ma una varietà di idee e di proposte da applicare a seconda dei casi. Tutte molto interessanti e condivisibili, anche se talvolta non idonee a chi vive in città o in condominio.
Per eventuali approfondimenti l'autore rimanda ai corsi del solito istituto.
  • Coinvolgimento del lettore : Voto 9
  • Competenza e completezza : Voto 9

NOTA :
Un corso è anche un'occasione di socializzazione.
Per contro, ha un costo, sono necessarie ore e spese di trasferta ed alle volte anche la richiesta di “ferie” al proprio datore di lavoro.
Per chi non ha queste possibilità, posso consigliare i seguenti libri e siti internet :
  • Rob Hopkins  -  Manuale pratico della transizione
  • Rob Hopkins Tamzin Pikerton -  Cibo Locale
  • Patrick Whitefield  -  Permacultura per tutti
  • Luca Mercalli  -  Prepariamoci

                                                                                                                                                 


Capitolo 6 – Indipendenza Energetica

Prima Parte
Questo capitolo inizia con una panoramica sulle risorse energetiche disponibili sul pianeta e sul fatto che siano in esaurimento; una sorta di riepilogo di quanto da anni va dicendo il chimico italiano Ugo Bardi (molto apprezzato all'estero) : picco del petrolio, sovrapopolazione, crisi del gas, protocollo di Kyoto, fonti rinnovabili, ecc.
Interessante anche la parte dedicata all'obsolescenza programmata, cioè contro gli elettrodomestici fatti per "autodistruggersi" dopo un certo tempo, e la storia dell'auto elettrica. 
Qui comunque non si trova una denuncia, come negli altri capitoli, contro multinazionali del petrolio o dell'energia, ma prevalentemente il cenno ad argomenti di attualità attinenti all'energia.
  • Coinvolgimento del lettore : Voto 9
  • Competenza e completezza : Voto 8

Seconda Parte
Qui l'autore va completamente fuori dal tema e cade nel tranello delle pseudo.scienze : entrano in scena fantomatiche scoperte relative alle energie dal vuoto o dal nulla, dell'etere o altre stravanganti invenzioni che avrebbero dovuto cambiare il mondo, ma che a dire dell'autore sarebbero state insabbiate, oppure il disastro dell'11 settembre e altro ancora.
Peccato perchè il pessimismo da presunto complotto di questi capitoli svilisce lo spirito ottimista e propositivo della restante parte del libro.
A parte il fatto che si tratta di ragionamenti estranei al capitolo, visto che sono fonti di energia inesistenti o non reperibili in commercio, ma peggio ancora si tratta di scoperte ancora tutte da dimostrare, non ripetibili e soprattutto non formulabili scientificamente.
Di questo argomento, fatto di imbonitori e teleimbonitori, rimando ad un apposito Post "Buffoni e millantatori, ma non è scienza", tagliato su misura per questa tematica.
Spiace perchè queste nostalgie del passato o presunte invenzioni hanno “rovinato” il capitolo : storie vecchie senza capo nè coda e delle quali non se ne potrà comunque mai fare nulla.
Anche le invenzioni di Tesla, ad esempio, sono tutte in uso e funzionanti, come la corrente alternata che arriva in tutte le case, e non ci sono altre invenzioni, se non qualche vago appunto che fece Tesla quando ormai molto anziano, appunto che chiunque può rigirare a propria discrezione.

Se si voleva parlare di futuribili energie a basso costo ed ecologiche, perchè non parlare di cose reali ?  Ad esempio, se si voleva parlare di Etere, Energia dal vuoto e di Fusione Fredda, perchè non si sono intervistati Francesco Santandrea o Pierluigi Cirilli o Francesco Celani ?Oppure perchè non accennare al progetto "Casaclima" promosso dalla provincia autonoma di Bolzano, che fa da esempio a mezza Europa ?
Comunque, anche questo capitolo nella conclusione non fa un elenco di buone prassima rimanda a specifici corsi sempre promossi dal Q institute.
Di fatto però i consigli ci sono, anche se pochi, come ad esempio ricorrere alle auto usate, ai pannelli solari, ecc. Condivisibili, ma sparpagliati all'interno del capitolo.
  • Coinvolgimento del lettore : Voto 4
  • Competenza e completezza : Voto 2

Link a siti utili :


A proposito della Fusione Fredda
La fusione fredda negli ultimi anni sta tornando alla ribalta grazie all'italiano Andrea Rossi con il suo E-Cat, del quale ad ottobre 2014 sono stati pubblicati alcuni test, anche se molto controversi.
Di questa tecnologia lo scorso dicembre ne hanno parlato anche a Radio 24 alla trasmissione "Smart City", ma è da 5 anni che se ne dibatte nella comunità scientifica internazionale; addirittura a breve ci saranno dei convegni internazionali in prestigiose università (Oxford, MIT, Padova).

                                                                                                                                                 


CAPITOLO 7 – Indipendenza finanziaria

Questo capitolo si apre con la storia di una persona che vuole cambiare vita per esaudire un proprio sogno, una propria passione : la navigazione per mare, combinanata con la ricerca dell'indipendenza finanziaria.
La storia è anche piacevole ma è tagliata per i single, quindi non applicabile alla maggior parte della popolazione (che vive in città o comunque in terraferma), né alle famiglie, a chi ha figli da mandare a scuola o all'università, o genitori anziani da accudire.
Si è cercata l'indipendenza finanziaria per tramite dell'isolamento sociale : una storia plausibile ma inutilizzabile. Altri esempi più realistici non ce ne sono.
Successivamente nel capitolo “Tutti Inquadrati” viene introdotto un sistema di catalogazione delle persone a seconda del tipo di lavoro che svolgono e viene esaminato il loro percorso interiore.
Purtroppo però si tratta di un sistema che si adatta solo al mondo del lavoro e delle aziende, tralasciando che nel mondo ci sono anche altre realtà: casalinghe, bambini, anziani e famiglie. Anche il volontariato, un'esperienza che arricchisce interiormente le persone, non è contemplato.
Proseguendo, si trovano numerosi consigli ed esempi utili per cercare l'indipendenza finanziaria, generalmente condivisibili, tra i quali riemergono i rapporti sociali e familiari.
Bello anche il racconto “Imprese illuminate” dove si parla di riciclo e di famiglie.
Peccato che nel finale l'autore stronca l'entusiasmo e l'ottimismo trasmesso al lettore rimandando in modo troppo palese ai soliti corsi a pagamento , che a me personalmente è sembrato come un “finora non vi ho detto nulla, era solo il menu”.
Era meglio agire con discrezione facondo un riquadro a parte.
  • Coinvolgimento del lettore : Voto 7
  • Competenza e completezza : Voto 6

                                                                                                                                                


Conclusioni

Con il capitolo 8, quello delle conslusioni, l'autore torna alla positività ed a trasmettere l'entusiasmo di impegnarsi per cambiare sé stessi allo scopo di cambiare il mondo.
Proprio per questo motivo il libro non parla di politica, dato che si ipotizza di migliorare il pianeta in cui viviamo partendo dal basso, da sé stessi e di riflesso alla comunità chi si ha intorno, in modo del tutto simile alle Transition Towns di Rob Hopkins, ma la metodologia è un passo prima, perchè riguarda il singolo individuo, mentre con Hopkins si parte dalla comunità.
Il messaggio "informarsi per essere consapevoli" è comunque lo stesso.
Questo è un lato positivo del libro, in quanto gli altri testi di denuncia che circolano, finiscono per "sperare" che sia la politica a imprimere il cambiamento, speranza che resta lettera morta per via della commistione profonda tra governi e mondo degli affari.
Il proposito di cambiare il mondo partendo da sé stesso è quindi nobile e condivisibile.
Peccato per l'eccessivo contenuto “pubblicitario” che ha fatto diventare il libro come un canale TV, nel quale le televendite spezzano i programmi-capitoli, e per il capitolo disastroso ed anacronistico sull'energia.

Per chi vuole capire meglio in quale baratro ci stanno portando banche, globalizzazione e mondo della finanza, è un libro che consiglio di leggere, anche se il giudizio finale è quello che si usa con tanti programmi TV : “Bello, ma pieno di pubblicità”.


3 commenti:

laurama ha detto...

Salve per quanto riguarda le energie alternative al petrolio non so se é al corrente di esperimenti che si fanno risalire ad Ettore Majorana

https://www.youtube.com/watch?v=5DTVy8AcWHc

https://www.youtube.com/watch?v=9tYuIFYJBhk

Esistono anche degli articoli sempre a cura del giornalista Rino di Stefano.

Laura

laurama ha detto...

Salve per quanto riguarda le energie alternative al petrolio non so se é al corrente di esperimenti che si fanno risalire ad Ettore Majorana

https://www.youtube.com/watch?v=5DTVy8AcWHc

https://www.youtube.com/watch?v=9tYuIFYJBhk

Esistono anche degli articoli sempre a cura del giornalista Rino di Stefano.

Laura

Marco Dal Pra' ha detto...

Carissima Laura,
nel mondo giornalistico di storie sulle ipotetiche energie dal nulla ce ne sono a migliaia : da Tesla a Majorana e tanti altri ancora.
Per ora nessuna di queste idee è stata confermata, per il semplice motivo che sono solo idee, non sono nemmeno teorie.
Non c'è nulla né di tecnico né di scientifico.
Anzi, più che idee, sono speranze.
Anche a me piacerebbe che la fusione fredda di Andrea Rossi possa essere vera e funzionare davvero.
Ma per adesso restiamo ancorati alla realtà : L'energia dobbiamo procurarcela lavorando, quindi .... niente pasti gratis.