I media come al solito non ne parlano, ma è un dato di fatto che le pagine sulla possibile brutta piega che potrebbe prendere (a breve) l'economia mondiale, in rete sono veramente tantissime.Il web (in lingua inglese) è stracolmo all'inverosimile di consulenti finanziari, esperti di metalli preziosi, analisti e giornalisti economici di rilievo che parlano di questo problema, e generalmente tutti alla fine dei discorsi, vedono nero.
Tra l'altro, quel che emerge per la maggiore è che i problemi degli Stati Uniti sono solo la punta dell'iceberg, perchè le economie, e soprattutto gli indebitamenti, sono tutti interconnessi.
La caduta degli USA potrebbe ben presto riflettersi in tutti i mercati e soprattutto in tutti i commerci mondiali, aggravando (e non di poco) la crisi già pesante.
Uno dei problemi è quello degli enormi debiti accumulatisi in Cina nella speranza di una "crescita infinita", come riportato nella panoramica sulle bolle speculative in atto che si trova sul sito del Sole 24 Ore (Il Nasdaq vacilla, ma non è solo l'hi-tech a tremare: ecco tutte le bolle finanziarie candidate a scoppiare), che ne riporta ben nove, ma forse non sono nemmeno tutte !
A proposito di Cina, non sorprende quindi che Li Ka-Shing, imprenditore di Hong Kong, uno dei 10 uomini più ricchi del mondo, stia vendendo tutti i suoi investimenti in Cina, come da notizia riportata sul sito www.sovereignman.com The richest man in Asia is selling everything in China , che il sito argentofisico ha tradotto in italiano (Link qui).
La crisi cinese sta infatti anche i mercati delle materie prime, come Rame e Ferro, dai cui problemi l'editore di periodici finanziari Greg Canavan, trae spunto per osservare come il pericolo dello scoppio della bolla cinese non sia tanto lontano da venire, riportato nell'articolo Illusioni sull'origine della ripresa economica .
Soprattutto sul rame di articoli ce ne sono a bizzeffe, come ad esempio questo su metallirari.com dal titolo La grave malattia del rame si chiama Cina e potrebbe essere una pandemia, ; rame infatti significa impianti, tecnologia, nuove costruzioni e cioè "economia reale che gira".
Un calo nelle vendite del rame significa invece un chiaro segno di "recessione", un segnale che arriva in modo molto più veloce di tante analisi.
E il rame in calo significa anche sofferenza per tutti i paesi dell'america latina che ne sono produttori, come ad esempio il Cile; un ulteriore segno della globalizzazione della crisi.
A proposito di bolle speculative, vorrei ricordare anche quelle immobiliari, delle quali una molto importante si trova ancora una volta in Cina, come riportato dal sito investireoggi.it nel post In Cina la crescita rallenta e la bolla immobiliare rischia di scoppiare , nel quale ancora una volta si evidenzia il problema del rallentamento dell'economia cinese, ma ci sono anche i sintomi dei primi Default.
La bolla immobiliare viene segnalata anche in modo insistente a Londra ma soprattutto negli Stati Uniti, come riportato in questo articolo di David Stockman, La Bolla Immobiliare 2.0, visto che la storia si ripete con quanto già accaduto nel 2008 con i famigerati "mutui subprime".
Altri approfondimenti
[www.ilsussidiario.net] Cina e Hong-Kong : la crisi può arrivare da oriente
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