venerdì 18 luglio 2008

In questi giorni ci troviamo ancora una volta davanti a casi "di coscienza" tutt'altro che semplici, e ancora una volta ci troviamo davanti a posizioni della chiesa che fanno discutere.
E' il caso di quella giovane donna di Milano in coma vegetativo da circa 16 anni, e per la quale il padre ha chiesto la sospensione dell'alimentazione ed ha ottenuto il benestare dal giudice dopo un lungo ricorso.
Non conosco il caso nei minimi dettagli, ma mi ha fatto riflettere una cosa che ha detto il padre della ragazza e che mi trova d'accordo : "lasciamo che la natura segua il suo corso".
E' un chiaro no a vite tenute artificialmente "in funzione" con l'aiuto di macchine o di altri dispositivi "meccanici", come in questo caso un sondino, che deviano la nostra vita dal suo corso naturale.
Mi chiedo se questo non sia un peccato di orgoglio dell'uomo verso Dio, dell'uomo che si sostituisce a Dio nel suo decidere sulla vita e sulla morte, per la quale Dio ha gia' deciso.
E poi perche' la vita ad ogni costo ?
Nella concezione cristiana dopo la morte esiste una vita eterna molto piu' importante di quella terrena, quindi perche' accanirsi per anni e anni ?