sabato 14 dicembre 2013

Antonello Venditti - Dimmi che credi

Se tu ragazzo cercherai
nella stagione dei tuoi guai
un po' d'amore un po' d'affetto
e nella notte griderai
in fondo al buio troverai
solo il cuscino del tuo letto
non devi piangere non devi credere
che questa vita non sia bella
per ogni anima per ogni lacrima
nel cielo nasce un'altra stella

molti si fuggono altri si estasiano
e non troviamo mai giustizia
e non si parlano e poi si perdono
perché non amano abbastanza
tu non ti arrendere non ti confondere
apri il tuo cuore all'universo
che questo mondo sai bisogna prenderlo
solo così sarà diverso

dimmi che credi
dimmi che credi
come ci credo io
in questa vita
in questo cielo
come ci credo io
il tuo sorriso tra la gente
passerà forse indifferente
ma non ti sentirai più solo
sei diventato un uomo

e nella notte cercherai
nella stagione dei tuoi guai
un po' d'amore un po' d'affetto
e disperato griderai in fondo al buio stringerai
solo il cuscino del tuo letto
non devi piangere non devi credere
che questa vita non sia bella
per ogni lacrima per ogni anima
nel cielo nasce un'altra stella

dimmi che credi
dimmi che credi
come ci credo io
in questa vita
in questo mondo
come ci credo io
tu non ti arrendere non ti confondere
apri il tuo cuore all'universo
che questo mondo sai bisogna prenderlo
solo così sarà diverso
non devi piangere non devi credere
che questa vita non sia bella
per ogni anima per ogni lacrima
nel cielo nasce un'altra stella
che sia
che sia

domenica 8 dicembre 2013

Politica, l'arte di governare uno Stato

Come dice il dizionario la politica è  l'arte e la scienza di governare uno stato, ed in questo termine
non c'è nulla di negativo.
In Italia, purtroppo, questo termine ha ormai preso tutt'altra interpretazione.
 
Nel gergo popolare, infatti, si intende per political'arte di amministrare i partiti (ed i loro interessi).
Dall'occuparsi "altruisticamente" del bene di tutti i cittadini, ci spostiamo all'occuparsi degli interessi di una casta. 
Non poteva esserci una peggiore interpretazione.
 
Per questo motivo, soprattutto dal parte di Movimenti ed Associazioni, c'è un dilagante uso del termine "apolitico" per marcare la distanza con i partiti, che invece dovrebbe essere indicata con il termine "apartitico".
 
Infatti, qualunque movimento che si prefigge di cambiare le cose "storte" dell'amministrazione
di uno Stato, si occupa di "politica".
 
Perchè la Politica è "la nobile arte di governare uno stato".


domenica 24 novembre 2013

Gli asili Nido costano troppo ? Chiudiamoli !

Da sempre ci sentiamo dire dagli organi di informazione che in Italia c'è un numero insufficiente di asili nido rispetto agli altri paesi del mondo e sul continuo rincaro delle rette con tutte le conseguenze che ciò comporta nei rapporti tra le municipalità e i cittadini.
Stiamo naturalmente parlando delle strutture che ospitano i bambini da pochi mesi sino ai 3 anni e che precedono la scuola materna, ma a questo punto c'è da porsi una domanda : allo Stato queste strutture convengono davvero ?


Come al solito in Italia quando si parla di realizzare opere pubbliche nessuno si prende la briga di fare i calcoli della convenienza economica dell'opera, o meglio del rapporto costi benefici.
L'asilo nido infatti non è una scuola qualunque, ma una struttura con arredi costruiti su misura per gli ospiti, con costi molto impegnativi per le casse pubbliche.
Ma il costo di costruzione è solo il primo di una lunga serie, perché poi iniziano i capitoli di spesa che riguardano la gestione : dal personale educativo impegnato direttamente con i bambini agli addetti alla mensa ed alle pulizie, quindi le bollette dell'energia e del riscaldamento e per finire i costi di manutenzione dello stabile e degli arredi.
Secondo l'ISTAT nel 2010 l'importo medio sborsato dai comuni per mantenere un bimbo all'asilo nido supera i 6000 Euro all'anno, ma ci sono comuni che sborsano oltre 15.000 Euro l'anno !!!
Un salasso per le casse pubbliche che forse può essere in parte contenuto.

Resta inoltre il forte dubbio se sia eticamente sostenibile  l'idea di separare dalla madre un bimbo o una bimba così presto, cioè prima che sia completato lo svezzamento, che tipicamente si aggira nei due anni.
Una soluzione molto semplice potrebbe essere l'attuazione di politiche di sostegno economico alle madri che decidono di restare a casa con i loro bimbi, affiancate da sistemi di tutela del posto di lavoro antecedente alla gravidanza.
A questo punto gli asili nido pubblici si potranno cedere a privati, con un vantaggio notevole anche per i comuni, che non avranno più le attività di gestione e soprattutto di assegnazione dei posti, che spesso somigliano a vere e proprie lotterie.
I bambini che resteranno a casa con la loro mamma.... ringraziano.



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mercoledì 25 settembre 2013

Grandi navi - Certe soluzioni danneggiano Venezia e Laguna


In questi ultimi giorni la vicenda delle grandi navi che attraversano il bacino di San Marco ha raggiunto una notorietà tale da arrivare alla ribalta dei notiziari nazionali, ma purtroppo non abbiamo ancora capito quale strada vogliano prendere le istituzioni per dare una soluzione al problema.



Leggiamo infatti di soluzioni piuttosto semplici ed ovvie, come quelle di far transitare le navi attraverso percorsi alternativi, ad altre molto più complesse e costose, come la costruzione di un nuovo terminal a Portomarghera o addirittura in mare aperto.
Dal mio punto di vista, sia per l'urgenza del problema, sia per la difficile situazione delle casse dello Stato, non vedo come siano perseguibili soluzioni che richiedano tempi lunghissimi e soprattutto che necessitino ingenti risorse economiche.
Inoltre mi sembra altrettanto evidente che siano state proposte delle grandi opere, o forse sarebbe meglio chiamarle "cattedrali nel deserto", che lascerebbero ai posteri enormi costi gestionali.
Per ciascuna nave da crociera, infatti, ci sono da spostare  dai 2000 ai 3000 passeggeri, per i quali qualunque soluzione fuori Venezia necessiterebbe di un sistema di trasporto ex-novo su acqua o su gomma.
Ad esempio optando per Portomarghera si avrebbero decine di autobus a fare ininterrottamente la spola tra Marghera e Venezia, con una pesante incidenza nel traffico in terraferma e sul ponte della libertà, e con il conseguente inquinamento atmosferico.

 
Se invece si opta per la piattaforma in mare, sarebbero necessari decine di lancioni granturismo per coprire giorno e notte il tragitto nave-Venezia e viceversa, con tutte le conseguenze che si avrebbero sul moto ondoso.
In due parole si tratta quindi di soluzioni che dal punto di vista ambientale comportano più danni che vantaggi.
Spero quindi che quando verranno esaminate le possibili soluzioni, la lungimiranza ed il buonsenso prevalgano su tutte le altre logiche, perché prima o poi qualcuno ne dovrà pagare il conto.



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domenica 15 settembre 2013

Il valore del sacrificio

Non sono poche le persone che in questi giorni contestano il valore del digiuno, atto che era stato richiesto da Papa Francesco in aggiunta alle preghiere per scongiurare la guerra in Siria.
Non c'è dubbio che nell'ottica materialista della vita moderna, dove il valore più
pubblicizzato è quello dell'egoismo, né il digiuno né qualunque altro tipo di sacrificio o di
rinuncia personale  abbia alcun senso.
Ma le cose forse non stanno proprio così, come il fatto che Dio non si veda non è
la prova che egli non esista.
La scienza infatti non ci ha ancora spiegato come sia possibile che dal disordine cosmico,
dal caos del Big-Bang e dal cosiddetto "brodo primordiale" si possa formare la vita senza
l'intervento di un "direttore d'orchestra" dotato di intelligenza e consapevolezza.
In quest'ottica tutto cambia ed il digiuno assume un valore completamente diverso,  perché
il direttore d'orchestra, viste le richieste (preghiere) ed i sacrifici (rinunce) dei suoi orchestrali,
potrebbe anche decidere di cambiare il corso della storia.
Questo non significa necessariamente che cesseranno le guerre e che spariranno i dittatori,
ma semplicemente che la storia prenderebbe una piega migliore di quella che prenderebbe
senza il suo intervento.




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mercoledì 3 luglio 2013

Il debito pubblico ci sta soffocando

Forse non tutti lo sanno, ma negli ultimi trent'anni l'Italia per pagarsi le opere pubbliche e gli investimenti dello stato si è fatta un mutuo, un mutuo enorme che si chiama Debito Pubblico.
L'Italia ha cioè chiesto a banche, cittadini ed investitori un prestito, ma questo prestito a causa dei lungimiranti politici italiani, è ormai fuori controllo tanto che ha oltrepassato la spaventosa cifra di 2000 Miliardi di Euro.
Il contatore "real-time" del sito Istituto Bruno Leoni.

Sono circa 35.000 Euro a testa, pensionati, studenti e neonati compresi.

Pensate che riusciremo a ripagarlo ? Io credo proprio di no, perché anche se di proposte ce ne sono tante, la verità è che la produzione industriale in Italia è in calo, che significa meno introiti per lo stato e quindi meno soldi per ripianare il debito.

E poi c'è un'altro problema, molto più impellente, che dobbiamo pagarci anche gli interessi ... e mica bruscolini : son quasi 100 Miliardi di Euro l'anno !
In pratica solo per pagare gli interessi se ne va circa il 20% delle "nostre" tasse.

Tagliare le spese dello stato si può e si deve; vendere le troppe proprietà dello stato si può e si deve, ma questo non basterà. Già ci sono alcuni esperti che dicono (e scrivono) che sia ormai troppo tardi.

Basta guardare le facce dei nostri ministri (Saccomanni, Zanonato, ecc) durante le conferenze stampa : non sanno cosa dire, non sanno come fare per uscire dalla crisi.
E' quindi chiaro che proprio a causa della crisi non ci sono i mezzi per cercare di ripagarlo rapidamente nè per ridurlo in modo da ridurre gli interessi che ci stanno strangolando.
L'assurdità dell'Euro, inoltre, ci impedisce di fare come hanno fatto Belgio o Canada negli anni passati per ripianare parte del loro debito pubblico : stampare moneta.

Così continuiamo ad essere soffocati dagli interessi, che oltre a schiacciare famiglie e imprese, stritolano anche i comuni, che non più un soldo, viste le buche che troviamo in giro per le strade delle nostre città.

Non so se avete capito, ma questi interessi non possiamo più permetterci di pagarli !

Servono quindi decisioni storiche, dolorose, strategiche, fondamentali, forti.

Altro che rinvii di 3 mesi !!!

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mercoledì 19 giugno 2013

Il più grande errore della storia

La storia dell'umanità è una storia costellata di tanti tantissimi errori, più o meno gravi, ma solitamente errori  dai quali l'uomo  ha imparato per migliorarsi, per continuare quel cammino che chiamiamo evoluzione.
L'errore di solito nasce da una sottovalutazione di un rischio, di un pericolo, di un fattore imprevisto, ma che dire di un errore fatto quando c'era a disposizione tutta la cultura e tutta l'intelligenza per valutarlo ?

Sto purtroppo parlando dell'EURO, la moneta unica europea arrivata a corollario di decenni di Direttive per il libero scambio di beni e servizi tra i paesi ed i cittadini europei.
Da un certo punto di vista l'Euro sembrava un'ovvia conseguenza del lavoro fatto fino a quel momento, perché che dopo la standardizzazione dei prodotti la cosa più ovvia (per i mercati) non poteva che essere  la standardizzazione della moneta.
Gli affari sono affari ed il modo migliore per farlo in Europa era di  darsi una moneta comune.

Questa scelta purtroppo si è rivelata uno sbaglio enorme, il più grande sbaglio che si sia mai visto nella storia dell'umanità.
Per evitare di fare questa cialtronaggine, bastava guardare qualche libro di storia, e ci si sarebbe resi conto immediatamente che una moneta rappresenta l'unità di un paese, mentre l'Europa per ora di unione non ha proprio nulla.

L'EURO doveva essere usato come ciliegina su una torta nuziale a più piani, dove ogni piano doveva contenere i provvedimenti per la costruzione della casa comune, invece oggi abbiamo costruito un'unione fatta prevalentemente da direttive "commerciali" per marchiare frigoriferi o caldaie.

Vediamo brevemente quali dovevano essere "i piani".
In primo luogo il Piano Terra doveva contenere la Costituzione Europea, un trattato a lungo dibattuto e che alla fine è naufragato a causa di alcuni paesi che non lo hanno ratificato (2004-2006).
Già questo elemento fa capire come sia stato assurdo introdurre l'EURO visto che i paesi aderenti non sono d'accordo nemmeno sugli elementi fondamentali quali i diritti dell'uomo e dei cittadini.

Poi, al Primo Piano doveva esserci l'unione fiscale, costituita da una piattaforma comune per la tassazione dei cittadini; non è infatti plausibile un'unione con i cittadini tassati in modo completamente diverso e dove addirittura ci siano Stati "Paradisi Fiscali", mentre altri come l'Italia dove i cittadini sono spremuti come limoni e poi passati con la ruota del frantoio.
Questo aspetto, relativo alle tasse, è la maggiore assurdità che si poteva fare dentro un unione di stati : l'Unione Europea è diventata un sistema per discriminare i cittadini e le imprese.
Che senso può avere un sistema dove a fronte di una moneta unica alcune imprese sono strangolate dal proprio stato ed altre no ??????
Come possono le imprese tartassate  essere competitive con le altre ???

Proseguendo con la nostra torta, troviamo al Secondo Piano l'unione bancaria, costituita in primo luogo da una Banca Centrale nella quale far confluire il debito pubblico di tutti i paesi europei, come avviene da sempre negli Stati Uniti con la Federal Reserve, per gli amici "FED".
Con l'unione dei debiti il crack della Grecia non sarebbe mai successo, ed i cittadini greci non sarebbero nell'orlo della guerra civile.
Ma fare l'unione di tutto il debito pubblico significa che tutti i cittadini europei sarebbero dovuti sobbarcarsi equamente il pagamento degli interessi (l'Italia ad esempio paga circa 100 Miliardi di Euro l'anno), e soprattutto i paesi virtuosi si sarebbero dovuti sobbarcare il debito dei paesi meno virtuosi.
In poche parole per fare l'unione è necessario avviare un piano di solidarietà tra paesi europei, un piano di solidarietà tra ricchi e poveri !
E' invece del tutto evidente che da parte di Germania e altri paesi di "solidarietà" non si vuol parlare.
La mancanza di questo elemento fondamentale, che doveva essere chiarito fin dall'inizio nell'ottica di "patti chiari - amicizia lunga", fa capire come questa Europa non ha nessun senso, e che l'EURO introdotto con queste premesse è la più grande stupidaggine che i politici che l'homo sapiens poteva inventarsi.
Un tunnel infernale nel quale tutti i paesi con debito pubblico importante prima poi cadranno, vista la loro impossibilità di "battere moneta".

Un altro piano mancante nella torta nuziale dell'unione è quello dei diritti dei lavoratori e dei pensionati;.
Paradossalmente oggi i cittadini possono liberamente circolare ma vengono trattati in modo assai diversi dai datori di lavoro dei relativi paesi; questo significa stipendi estremamente diversi a parità di ore lavorate, con una incidenza sul costo dei prodotti o dei servizi molto diversa da paese a paese.
Senza contare che tutto questo comporta di riflesso sistemi pensionistici diversi, con disparità di trattamento enormi che porteranno il rischio nel futuro di avere pensionati con una paga da miseria.

Non proseguo con gli altri piani, che dovevano essere, ad esempio la standardizzazione delle tariffe energetiche, idriche e dei rifiuti, della tassazione degli automezzi, dei beni di lusso e degli immobili. Senza affrontare poi il delicato argomento dei guadagni in borsa, un luogo tutto da ridiscutere, visto che ormai è deputato a guadagni o speculazioni senza alcun risvolto positivo rispetto alla creazione di nuovi posti di lavoro.


Tralascio infine di parlare di altri settori come il commercio, le licenze, la scuola, l'università, la ricerca scientifica, e tanti altri campi che incidono nella libera circolazione di uomini e donne, di famiglie, di studenti e di lavoratori.
Basta pensare che in 50 anni non ci siamo ancora messi d'accordo sulle spine degli elettrodomestici, e che da qualche anno stiamo litigando sulle spine per ricaricare le auto elettriche.

Che senso ha, in questo quadro così frastagliato e litigioso, aver introdotto l'EURO ?
Nessuno, è stato solamente uno sbaglio.
Il più grande sbaglio della storia.


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domenica 9 giugno 2013

Barriere antirumore in A4 - Ma a chi i benefici ?

Visti i periodi difficili per famiglie ed imprese, vorrei far notare come un'opera pubblica
può talvolta avere un rapporto costi benefici a danno dei cittadini.
Mi riferisco in particolare alle barriere antirumore che si stanno installando lungo l'autostrada
A4 nel tratto Venezia-San Donà di Piave, un'opera "faraonica" con costi che preferisco
non sapere, costi che presto o tardi gli utenti dell'autostrada dovranno pagare.
Ma oltre al costo.... c'è anche la beffa. 

Si tratta infatti di barriere fonoassorbenti installate per la difesa di edifici piuttosto recenti, mentre l'autostrada esiste dal lontano Luglio 1966 !
In pratica gli utenti dovranno contribuire per mitigare il rumore verso chi ha volutamente e
deliberatamente costruito su terreni agricoli a ridosso dell'autostrada
.


Non è la prima volta che mi capita di notare la costruzione di opere pubbliche dai costi notevoli e di verificare che queste sono ben poco giustificate, o costruite per interessi di pochi.
Francamente la beneficenza andrebbe fatta non verso chi ha costruito in spregio a qualsiasi regola di buonsenso, ma verso chi ne ha veramente bisogno.


martedì 28 maggio 2013

Gente che vuole un mondo più vero

Gente – 4:34
Voce : Laura Pausini  
Testo: Cheope, Marco Marati 
 Musica: Angelo Valsiglio


Si sbaglia sai quasi continuamente 
Sperando di non farsi mai troppo male 
Ma quante volte si cade 

La vita sai è un filo in equilibrio 
E prima o poi ci ritroviamo distanti 
Davanti a un bivio 

Ed ogni giorno insieme per fare solo un metro in più 
Ci vuole tutto il bene che riusciremo a trovare in ognuno di noi 

Ma a volte poi basta un sorriso solo 
A sciogliere in noi anche un inverno di gelo 
E ripartire da zero 

Perché non c'è un limite per nessuno 
Che dentro sè abbia un amore sincero 
Solo un respiro 

Non siamo angeli in volo venuti dal cielo 
Ma gente comune che ama davvero 
Gente che vuole un mondo più vero 
La gente che incontri per strada in città 

Prova e vedrai ci sarà sempre un modo 
Dentro di noi per poi riprendere il volo 
Verso il sereno 

Non siamo angeli in volo venuti dal cielo 
Ma gente comune che ama davvero 
Gente che vuole un mondo più vero 
La gente che insieme lo cambierà 

Gente che vuole un mondo più vero 
La gente che insieme lo cambierà 

Insieme lo cambierà, proverà 
Gente che proverà 
Lavori lo cambierà, riuscirà 
Gente che riuscirà 
Insieme ci riuscirà, cambierà 
Gente che cambierà

domenica 26 maggio 2013

Caro Beppe, basta distruggere.

Caro Beppe Grillo,
visto quello che sta succedendo in giro, non ti pare sia giunto il momento di cambiare la tua "linea politica" ?

Le famiglie, gli operai, le imprese, i pensionati, i sindaci, tutto il paese ha bisogno di risposte ed invece tu che fai ? Ti perdi a parlare di scontrini e di rimborsi, o peggio ancora, vi mettete a fare un elenco di presunti giornalisti nemici.
Non ti nego il diritto a dire "non sono d'accordo", ma tra smentire e denigrare c'è di mezzo il mare.
Tu che sei molto più anziano del sottoscritto, non ti ricordi il commissario Calabresi, ucciso nel maggio del 1972 in modo vile, colpito da colpi di pistola alla schiena, dopo una  campagna di stampa denigratoria da parte di presunti avversari politici ? 


Non ti basta il carabiniere Giuseppe Giangrande gravemente ferito davanti a Palazzo Chigi per capire che è ora di abbassare i toni ?

Non riesci a capire che è giunto il momento di costruire invece di distruggere ?
Non riesci proprio ad assimilare un concetto di tanti altri paesi dove regna la democrazia, e cioè che non sono assassini e delinquenti gli italiani che hanno votato gli altri schieramenti politici, e che questi vanno rispettati come i tuoi elettori ?
Vi state perdendo sulla DIARIA, un problema di soluzione semplicissima : basta che ogni parlamentare la versi in un apposito conto corrente e che venga spesa tutta in modo "tracciato" con bancomat o carta di credito. Più banale di così si muore.
E poi sui presunti nemici, il problema è semplicissimo anche qui : basta dedicarsi a cose vere e mettere tutte le proprie attività in chiaro, dai bilanci del sito alle decisioni del movimento. Con la trasparenza ci si guadagna, anche in rispetto da parte degli "avversari".
Questo paese ha diritto di vivere e di lavorare, non puoi più utilizzarlo come terreno per la tua guerra personale.

domenica 19 maggio 2013

Mercati, il regno dell'egoismo

Finalmente un Papa che si accorge della necessità di una "riforma finanziaria che sia etica e che  produca a sua volta una riforma economica salutare per tutti", e lo dice a viso aperto !
Mi riallaccio ai colloqui tra Papa Francesco ed Angela Merkel sulla situazione di crisi che sta vivendo l'economia europa e del mondo.
Ma personalmente trovo che le colpe di questa crisi non siano solo della stagnazione o dei meccanismi commerciali, ma soprattutto perché la maggior parte delle risorse economiche, cioè dei soldi, vengono utilizzate nei mercati al solo scopo di generare ulteriori denari, senza creare alcun posto di lavoro.
Un atteggiamento di pura avidità, di egoismo esasperato, di solidarietà pari a zero. 
Come zero è l'utilità per la maggior parte dei cittadini. Come zero è il reddito che comporta per le classi più povere. 
Mi chiedo quale sia l'utilità sociale di un sistema che comporta vantaggi solo per poche persone
E per giunta, già abbondantemente ricche.