giovedì 7 gennaio 2010

Morte annunciata : viverla nel dramma o nella serenita' ?

Le vacanze natalizie del Dicembre 2009 hanno portato agli onori della cronaca un nuovo episodio di una persona che a causa di una malattia si trova a dover scegliere tra la vita e la morte.

Mi riferisco al trevigiano Renzo Betteti, sessantaduenne da poco meno di un anno gravemente malato, che si è rifiutato le cure mediche, in particolare quelle più invasive che gli avrebbero prolungato la vita.
Dico prolungato e non salvato perché la malattia che lo aveva colpito attualmente non ha cure, quindi i medici non potevano che praticargli una tracheotomia per farlo respirare meccanicamente.
Lui a questo trattamento “artificiale” si è fortemente opposto, ritenendolo un accanimento terapeutico, e scegliendo per certi versi la morte naturale, una morte evitabile o meglio prorogabile, ma comunque non provocata dalla volontà.
Un monito a distinguere tra la morte annunciata dalla medicina, e la vera causa di essa.
Personalmente condivido la scelta del Sig. Betteti, anche perché la moda che dilaga oggi di cercare la giovinezza e la vita ad ogni costo non ha nessun riscontro negli insegnamenti del vangelo.
L’uomo che ha vissuto nella verità non dovrebbe aver paura della morte.
Anzi, saperlo in anticipo potrebbe essere anche un vantaggio per prepararsi al trapasso e non un dramma.
In questo mondo di materialismo sfrenato il Sig. Renzo si è comportato da paladino della spiritualità: ha accettato la morte con serenità, nella sua naturalezza, nella sua normalità.

Marco Dal Prà