lunedì 12 marzo 2018

L'intelligenza si somma, ma la genialità no.

"Nessuno di noi è intelligente quanto tutti noi messi insieme".
E' una nota frase di Ken Blanchard, uno fra i consulenti manageriali più conosciuti al mondo, che con questo concetto voleva certamente esprimere l'importanza del lavoro di gruppo.
Secondo questa "teoria", la collaborazione reciproca tra più persone dotate di idee e punti di vista differenti permette loro di trovare con maggiore facilità soluzioni ed intuizioni vincenti nel momento del bisogno.

La storia però ci insegna che... le cose sono andate diversamente.

I cambiamenti più radicali, le innovazioni più radicali, le idee più rivoluzionarie, infatti, sono venute da singoli individui.
Pensiamo ad esempio a Cristoforo Colombo, Walt Disney, Charles Darvin, Socrate, Mozart, Michelangelo, Shakespeare, Alessandro Magno, Napoleone, Giulio Cesare.
Sono solo alcuni dei tanti "singoli" che con le loro azioni, con le loro idee, hanno cambiato il corso della storia.
E poi ci sono tutti i personaggi della scienza e della tecnica, come Archimede, Euclide, Leonardo da Vinci, Copernico, Isaac Newton, Galileo Galilei, Fibonacci, Rudolf Diesel, James Watt, Marie Curie, James Clerk Maxwell, Erwin Schrödinger, Nikola Tesla, Alan Turing, Albert Einstein... ma l'elenco è lunghissimo.

Per contro, quante invenzioni ricordate che siano state "sviluppate" da un gruppo ? Una ? Due ? Tre ?
La verità è che le invenzioni sono quasi tutte frutto di singoli individui, persone che con la propria inventiva, con la propria genialità, con il proprio carisma, nel bene o nel male, volontariamente o involontariamente, la storia sono riuscite a cambiarla.
E senza neanche il consulente manageriale.



Leonardo Pisano detto Fibonacci

James Clerk Maxwell

Albert Einstein