lunedì 5 settembre 2011

La Casta siamo noi

In questi giorni non si sentono altro che lamentele da coloro che perdono qualche privilegio a causa della manovra finanziaria o dei tagli agli enti locali. Ma il bello è che il governo le ascolta e fa continui dietro-front.
Fino a neanche un mese fa tutti sembravano favorevoli alla soppressione delle province tanto che la loro abolizione veniva ormai data per certa, mentre adesso, a poco a poco, stanno venendo fuori quelli che ritengono le province indispensabili.
Dii questi esempi ce ne sono a iosa : l'abolizione delle province, l'abolizione dei comuni troppo piccoli, l'abolizione delle società di comodo, degli enti inutili, oppure il contributo di solidarietà, i redditi On-Line, ecc.
Il nostro sistema pensionistico fatto di pensioni d'oro, di baby pensionati che gravano sui lavoratori, di riscatti di Laurea che nulla hanno a che fare con la previdenza, pensionati dell’amianto senza amianto e di tanti altri privilegi, è tutto da rifare, ma non c’è proposta che non veda un’enorme levata di scudi.
Continuando su questa strada, non si potrà modificare nulla.
Le proposte di buon senso, come quelle di abolire le feste infrasettimanali, sono diventate subito indifendibili, soprattutto per quelle religiose. Eppure mi sembrava che Dio avesse detto di riposare il settimo giorno ma non l’8 Dicembre o il 15 Agosto.
Qui nessuno vuole mollare niente, tutti vogliono il loro piccolo privilegio, dai politici ai dipendenti, dai magistrati ai presidenti delle province, dalle cooperative ai rappresentanti sindacali, fino a prendere l'ultimo cittadino di questa Italia.
Non si riescono ad abolire gli ordini professionali, i finanziamenti ai giornali, gli enti inutili, le società monopoliste, gli stipendi milionari, i fannulloni che gravano sulle spalle degli altri e tante altre voragini del nostro bilancio.
Siamo lo stato delle tasse sulle tasse, delle tariffe contorte, delle bollette astronomiche e delle buste paga incomprensibili : il caos aumenta sempre più e nessuno fa nulla per mettere ordine.

Ma c’è di peggio : nessuno vuole ammettere che i soldi sono finiti.
Non ha il coraggio di dirlo il Presidente del Consiglio, né il Ministro del Tesoro, non ha il coraggio di dirlo il partito di maggioranza né il partito di opposizione. Non lo dicono i grillini né il popolo viola, né i verdi né i rossi.

Tutti vogliono continuare a godersi il proprio piccolo o grande lusso, che in verità sono sempre ruberie ai danni degli altri cittadini, ai danni del nostro vicino di casa o del vecchio che vive di stenti con la pensione minima.
Intanto, mentre tutti si lamentano, nessuno decide niente, così disonesti e prestanome, corrotti e corruttori, ladri ed evasori, continuano indisturbati a sguazzare.
E poi tutti pronti ad urlare ai nostri politici "andate a casa".

Ma non ci aveva insegnato qualcuno, circa 2000 anni or sono “Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello” ?
La verità è che l'unico modo per sistemare questa Italia è quello di abolire tutti i privilegi, tutte le storture e tutti i lussi legalizzati, in silenzio senza tanti polli che starnazzano, ognuno che reclama il proprio boccone.
Quindi rimbocchiamoci le maniche e facciamo onestamente il nostro lavoro. Quando i nostri politici vedranno un popolo onesto e lavoratore, che darà loro l'esempio, allora capiranno da soli qual è il bene per la nostra nazione.