domenica 25 ottobre 2015

Per l'Italia ci vuole un colpo di stato.

Quante volte, al bar, in ufficio, tra colleghi, o in coda all'ufficio postale, abbiamo sentito dire che per risolvere i problemi dell'Italia ci vorrebbe un colpo di stato.
Se non anche "Ci vorrebbe Benito !!".
Inutile negarlo : con questo sistema parlamentare non si riesce a riformare niente.
Il motivo è molto semplice, si chiama conflitto di interessi.Con riforme vere i partiti dovrebbero rinunciare a posti, poltrone, compensi, luoghi di potere e di controllo.
Figurarsi poi se i parlamentari approveranno mai tagli alle loro poltrone o ai loro stipendi.
L'esempio più lampante lo abbiamo sotto gli occhi in questi giorni : l'infinito tentativo di riformare il Senato. Il Senato è un carrozzone nato dalle paure del dopoguerra, la cui presenza oramai non ha più nessuna logica.
Basterebbe copiare da qualunque altro paese per rendersi conto che il senato va semplicemente abolito.
Si risparmierebbero :
  • gli stipendi di oltre 300 senatori, 
  • gli stipendi di 600 segretari e funzionari 
  • il mantenimento di Palazzo Madama
  • e... tutte le perdite di tempo di fa approvare le leggi già approvate dai Deputati alla Camera.
Appunto, abbiamo già 630 Deputati, che sono un numero esagerato.
A che serve il Senato ?
A nulla, va eliminato, ma niente da fare, praticamente nessun parlamentare ne parla.
E il motivo è molto semplice : i Senatori sono in conflitto di interesse, mentre i Deputati hanno paura di offendere i Senatori....
Risultato ?
Il risultato è che per accontentare tutti si riforma il Senato facendolo diventare una versione ridotta, con una assemblea composta da rappresentanti delle regioni.
Entra dalla finestra quello che esce dalla porta.
Persone che saranno ovviamente di intralcio quando si dovranno riformare le Regioni, visto che l'attuale sistema le sta portando alla bancarotta.
E poi, lo sapevate che esiste già un'assemblea dei rappresentanti delle Regioni ? Si chiama appunto "Conferenza Stato Regioni". Quindi a che serve questo nuovo Senato ?
A niente, è il solito "contentino" per piazzare gli amici degli amici o i politicanti di seconda scelta.
Si torna quindi al solito problema : la maggioranza dei parlamentari non voterà mai il proprio licenziamento o il taglio del proprio stipendio o del proprio vitalizio.

Le riforme che noi italiani ci aspettiamo non avremo mai, perché proseguendo con l'andazzo che ogni sera ci fanno vedere i TG, con questo sistema ci vorrebbero dei secoli.
Il tentativo di abolizione delle provincie ne è la prova lampante : ne è uscito un pastrocchio.
A dire il vero alcune riforme le abbiamo avute, ma come di solito, per non toccare gli intoccabili (dirigenti amici, sindacalisti, politici riciclati, ecc), si limitano solamente a cambiare i nomi, come la scuola elementare che è diventata la scuola primaria.
Sono riforme di facciata che non risolvono nulla a parte dare un taglio ai fondi disponibili.

Con un colpo di stato invece è tutto diverso : tutti i parlamentari a casa e si parte con tutte le riforme parlamentari senza dover render conto a nessuno.
Ad esempio la legge elettorale potrebbe essere scritta con buon senso, oppure copiata dal quella tedesca o da quella francese, senza paura di offendere nessun partito. Idem per la riforma delle regioni o delle provincie.
Con l'attuale sistema di governo, invece, siamo condannati a tenerci la perenne disputa sulle riforme senza vederne nessuna andare veramente in porto.
Eh....


sabato 17 ottobre 2015

Chiusure Domenicali e libertà di essere uomini


Lamentarsi dell'apertura domenicale degli esercizi commerciali, secondo alcuni, è sbagliato perché da quando esiste la civiltà moderna c'è sempre qualcuno che lavora la domenica.
Basta pensare ai ferrovieri, agli autisti degli autobus, al personale sanitario, alle forze dell'ordine e a tanti altri che operano nei servizi pubblici. Poi c'è tutto il settore privato con le strutture alberghiere, la ristorazione, i turnisti negli stabilimenti a ciclo continuo, negli altiforni, ecc.
Insomma la polemica contro i centri commerciali aperti di domenica è pretestuosa e di ostacolo allo sviluppo economico del paese.
E ci si mette una pietra sopra.

Un bel ragionamento, peccato che abbia due macroscopici errori che nascondono i veri problemi, errori dati dalla superficialità e dalla faciloneria con la quale viene affrontato questo tema.


In primo luogo lavorare di domenica a vita e fare un lavoro a turni, nel quale alle volta capita di lavorare un giorno festivo non è la stessa cosa.
Il lavoratore del centro commerciale infatti, non fa turni, ma gli viene assegnato d'ufficio un giorno di riposo settimanale diverso dalla domenica.
Non c'è nessuna alternanza, nessuna turnazione.
Inoltre, il dipendente del centro commerciale non è un "turnista" con un trattamento economico particolare, diverso dai "giornalieri".
Per lui quindi la domenica è un qualunque giorno lavorativo.
Quel giorno non ha nessun valore particolare, e per lui il giorno festivo è il giorno di riposo settimanale, e basta. Le feste non esistono.
Non è questo sfruttamento ?


In secondo luogo, la polemica sulle aperture domenicali di negozi e centri commerciali, è stata messa fino ad oggi su un piano sbagliato : il piano ideologico.
Sindacalisti, liberisti, capitalisti, comunisti, economisti e chi più ne ha più ne metta, hanno espresso i loro pareri dal punto di vista ideologico.
Ma le ideologie si dimenticano dell'uomo, vero fulcro di questo discorso.
Nella vita infatti non esistono solo l’economia e il commercio, cioè i numeri, ma esiste prima di tutto l'uomo, anche con la sua necessità di riposo.
E’ a questo che serve la Domenica.
Ma serve anche per darsi un limite.
Serve all’uomo per rendersi conto che non esiste solo il denaro e il lavoro, ma esistono anche altre cose, altri valori, valori che poi resteranno molto di più di una borsetta o di un paio di scarpe.
Tanto per fare qualche esempio, ci sono la famiglia, gli amici, la cultura, la propria città, l’occasione di apprezzare serenamente il paese in cui viviamo, con i suoi cibi, i paesaggi, i monumenti, i mari, le montagne e tanto altro.
Il giorno festivo è come la piazza, uno spazio nel tempo dove la gente può incontrarsi, può fermasi per raccontare i propri problemi, condividere la propria vita, stare con i propri figli o solo scambiarsi un sorriso.
Sono cose normali, ovvie, naturali, che il dibattito ideologico non considera.
Vendere e comprare sono questioni utili o necessarie per vivere, ma non ne sono lo scopo.Ho un amico che lavora in un centro commerciale: sono anni e anni che non posso incontrarlo perché la domenica è sempre impegnato.
Ma è questo l'uomo che vogliamo ? Un uomo al servizio del commercio ? Questa sarebbe libertà ?
Torniamo alle chiusure la Domenica, torniamo a frequentarci e stare assieme almeno un giorno alla settimana.
Liberà è anche questo.

martedì 6 ottobre 2015

Medici Senza Frontiere denunciano la truffa TTP

Medici Senza Frontiere da mesi denunciano la truffa nascosta dietro il trattato TPP  "Trans-Pacific Partnership" ( TPP: uno degli accordi commerciali più dannosi di sempre.), un sistema per assicurare alle case farmaceutiche ulteriori protezioni, e STRANAMENTE, alla firma del trattato, un ospedale di MSF viene bombardato.

Bombe Usa su ospedale di Medici Senza Frontiere: "16 morti e 37 feriti"







Ne parlano anche qui :
- Did Obama Bomb Doctors Without Borders for Opposing TPP?

- Trans-Pacific Partnership Deal Struck As "Corporate Secrecy" Wins Again

domenica 4 ottobre 2015

Veneto : ma le case future avranno i tetti in cemento armato ?

Come ho già scritto in precedenza, cercando in rete notizie sui "Cambiamenti Climatici" ne viene fuori tutto e il contrario di tutto (Link QUI).
Si passa dai  voluminosi rapporti sui cambiamenti delle temperature (Global Warming), alle accuse che i climatologi sono raccomandati oppure che non hanno considerato le tolleranze degli strumenti.
D'accordo, i dati talvolta sono talmente aleatori da essere interpretabili a piacere e quindi inutilizzabili.

La villa veneta distrutta dal tornado del 8 Luglio 2015.
Ma qui in Veneto (da dove scrivo) negli ultimi 10 anni abbiamo avuto episodi temporaleschi talmente estremi, da segnalare la necessità di costruire le case in modo diverso da quanto i veneti fanno da un migliaio d'anni a questa parte.
Le prossime case dobbiamo farle con i tetti in cemento armato ? O possiamo continuare ad usare i "coppi" come in Veneto si è sempre fatto ?
Il "tornado" del Luglio 2015 accaduto in provincia di Venezia (riviera del Brenta) ne è la dimostrazione più lampante.



Ma ce ne sono stati molti altri dei quali la stampa nazionale non ha parlato, alcuni dei quali con chicchi di grandine grossi come arance (vedere per credere http://comunicaremergenza.it/grandine-settembre/ ).

A tutto ciò si aggiunge, senza andare alla Hawaii, la misura che i tecnici dell'ARPA Veneto fanno dei nostri ghiacciati, che negli ultimi anni stanno accelerando la loro riduzione  : dal 1980 al 2009 è stata di 25%  (leggere qui nel sito ARPAV ).


Che si fa, chiudiamo gli occhi ?
Non sono un climatologo, non ho le competenze per analizzare i dati solari, ma certe evidenze mi portano a dire "Usiamo Cautela".
E poi c'è anche un altro elemento di fondamentale importanza :
Anche se i cambiamenti non fossero di origine umana/tecnologica (nel gergo si dice "antropica"), è giusto usare in modo dissennato oggi tutte le risorse che il pianeta ci mette a disposizione ?
 
Oppure, giro la domanda in un altro modo : siamo d'accordo sul modo esagerato di usare le risorse (energetiche) che attualmente abbiamo davanti agli occhi ?
 E' giusto che il sig. Mario usi l'automobile per andare a prendere il pane a 500 metri da casa ?
Senza calcolare che un domani la ASL dovrà pagargli riabilitazioni per il fisico..... debilitato.
Questo, oltre a comportare eventuali danni all'ambiente, toglie opportunità a chi verrà dopo di noi, a partire dai nostri figli.

CONCLUDO
Il Global Warming forse è esagerato o addirittura non esiste.
Ma non parlarne può essere molto molto più pericoloso.
Per certi versi questo tema oggi oggi è l'unico modo per convincere governi e popolazione ad usare con buon senso le risorse energetiche.
Che non sono infinite.
Denigrare i "cambiamenti climatici" senza avere delle proposte alternative agli attuali comportamenti energivori in generale, può essere davvero un modo per darsi la zappa nei piedi.
O quantomeno ai piedi dei nostri figli.