martedì 30 novembre 2010

L'esagerata avversione al Tram di Mestre


Come ampiamente riportato dai giornali dei giorni scorsi, siamo ormai a poco meno di un mese dalla messa in in servizio del Tram di Mestre.
Confesso di essere sempre stato contrario, ma per un motivo molto semplice : le strade di Mestre non sono paragonabili alle dimensioni di altre città italiane ed europee dove i Tram corrono da decenni.
Il risultato, data la presenza della pericolosa rotaia, è che oggi abbiamo una Mestre poco amica dei ciclisti.
Devo comunque ammettere che il Tram comporta dei vantaggi : zero inquinamento atmosferico, zero rumore, zero incidenza del costo del petrolio, ed infine, zero dislivello per salirci, utile per anziani, disabili e mamme con passeggino.
Giunti a questo punto, come cittadino dotato di buon senso, ritengo doveroso metterlo in servizio quanto prima possibile, sia per la garanzia che per evitare l'invecchiamento di convogli, cavi e rotaie.
Eppure, in questi giorni sento ancora esponenti politici locali parlare del suo smantellamento : francamente mi sembrano esternazioni assurde e prive di una qualunque utilità.
Cosa si dovrebbe fare ? Far arrugginire nel deposito le vetture , costate 48 milioni di euro ?
Oppure, demolire tutte le corsie in cemento armato ? E con quali soldi ?
Da quando in qua chi sta all'opposizione lotta per la demolizione di opere pubbliche ?
Sono affermazioni irresponsabili perché istigano i cittadini a remare contro i loro stessi interessi.
Vista quindi la mancanza di proposte costruttive, ne faccio una io : creare una passerella ciclopedonale sul Marzenego.
Si creerebbe un percorso alternativo e sicuro per i ciclisti, che eviterebbero la circolazione sul ponte di Via Colombo.
E' una proposta da cittadino di buon senso, alla ricerca di opere utili per la città, quale dovrebbe essere la missione di tutti i consiglieri sia comunali che municipali, e soprattutto, sia di maggioranza che di opposizione.
Nessuno escluso.


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