martedì 29 aprile 2014

Europa e Africa - Petrolio a picco

Qualcuno ancora crede che il petrolio non stia finendo.
Forse in Russia o in altri continenti no, ma date un'occhiata a questi grafici :

1. Europa

2. Asia



3. Shell
E' vero, ci sono stati in cui la produzione petrolifera sta aumentando, ma con quali costi ?  Questo grafico mostra la produzione della Shell, che evidentemente è in calo perchè il petrolio a buon prezzo è sempre meno disponibile (una compagnia privata non commercializza i prodotti in perdita).



4. Mondo

Come si vede con questo grafico, la produzione mondiale sembra essere aumentata, ma in realtà è in calo, perchè il dato globale è "drogato" della produzione di Shale Oil che arriva dagli Stati Uniti.

Ma fino a quado durerà ???


Approfondimenti
[13.3.2014 - crudeoilpeak.info]  World crude production 2013 without shale oil is back to 2005 levels
[23.2.2014 - crudeoilpeak.info]  Geelong refinery sold as Shell’s oil production continues to decline


sabato 26 aprile 2014

Attenti ai gufi !

I gufi del malaugurio in questi giorni si stanno moltiplicando a bizzeffe, soprattutto quelli che prevedono catastrofi economiche & finanziarie. Ma quel che è peggio è che le loro argomentazioni... non fanno una grinza.
PS : i nomi sono sconosciuti, ma non ha importanza : quello che importa è ciò che dicono.



Gufo n. 1 - Giovanni Zibordi
Scrive il noto consulente economico nell'articolo Anche con Renzi Siamo Fottuti , pubblicato nel suo forum alla categoria "Next is Italy, La Prossima è l'Italia" (sottinteso.... a fare Crack..dopo la Grecia) :
"... Sui giornali c'è scritto che Renzi riduce le tasse, ma nel loro documento ufficiale è scritto che le aumenta, di 9 miliardi. Basta leggere, non i giornali ovviamente, ma il documento del DEF, anzi solo la tabella che lo riassume....
Ora, uno può dire che lo stato paga però anche circa 80 miliardi di interessi, grazie a cui crea comunque un "Deficit pubblico", anche se ogni anno. Ma a chi vanno questi soldi ? Solo circa 30 miliardi vanno a famiglie e imprese cioè all'economia italiana, il resto va a investitori esteri e banche


Gufo n. 2 - Moneynews.com
In una news del 25 Aprile, intitolata Pericolo : Le azioni collasseranno del 50% nel 2014 ,  sono riportate le opinioni di una serie di tecnici esperti del settore degli investimenti azionari.

"Non dobbiamo essere sorpresi da un imminente e grave crollo del mercato azionario", dice  Mark Spitznagel, un Manager di hedge fund molto noto per i suoi guadagni nella crisi del 2008.
Ma sfortunatamente non è l'unico.
"Siamo in una gigantessa bolla speculativa, che potrebbe scoppiare in qualsiasi momento" avverte il consulente e found manager svizzero Marc Faber, che non esita ad incolpare il governo Obama e la Federal Reserve sul modo in cui stanno gestendo la crisi.

Da non tralasciare, l'indicatore che usa il miliardario Warren Buffett, un indicatore che da indiscrezioni si dice stia oltrepassando la soglia di allerta, ad indicare di vendere tutto perché un collasso dei mercati sta per accadere.


Gufo n.3 - munknee.com
Dice l'analista Toby Connor "Le conseguenze di 5 anni di speculazione stanno venendo al pettine ! In Maggio o Giugno la parabola del mercato azionario collasserà e sarà seguita da un massiccio picco nei prezzi delle commodiy - in particolare oro & artento - che faranno collassare l'economia globale."

Ma anche l'esperto di metalli preziosi Jason Hamlin non usa mezzi termini "La pressione sul Dollaro appare in un crescendo per cui la caduta degli aiuto potrebbe causarne un declino pesante; il beneficiario di questa crisi non potà che essere l'oro, che assumerà valori molto elevati".


Gufo n. 4 - SRSrocco Report
Le borse asiatiche (ma anche la Cina) stanno già facendo incetta di oro, come riportato nel sito SRSrocco Report "U.S. exports : a record amount of gold to Hong Kong in january", acquistando proprio oro americano, cioè liberandosi di Dollari.


....Chissà perchè ?






Gufo n. 5 - Tyler Durden
C'è poco da dire, a proposito del commentatore politico-economico più famoso e più sconosciuto del mondo, visto che nel solito sito zerohedge.com ha pubblicato un post dal titolo molto eloquente  Vendere in maggio ? .
Del resto un grafico, qui sotto riportato, spiega che storicamente il mese più redditizio dell'anno è aprile, e quindi cosa fare in maggio se non.. vendere ?


I drammi delle miniere di metalli preziosi


Primo dramma : le miniere d'oro abbandonate

Il primo dramma è quello che colpisce, nel Sudafrica,  i disperati  che si infilano nelle 6000 miniere d'oro abbandonate e cercano "abusivamente" qualche briciola di minerale prezioso nella speranza di uscire dallo stato di povertà nel quale si trovano.

Il grido di allarme è stato lanciato da Bloomberg, il sito internazionale di informazioni economiche e finanziarie, che racconta cosa sta succedendo alle bande di disperati che si infilano dentro i chilometri di cunicoli abbandonati nei quali spesso rimangono sepolti viti, come accaduto lo scorso febbraio, con 200 persone intrappolate (qui la notizia riportata da repubblica.it).
Il governo locale stima che siano circa 14.000 le persone lavorano illegalmente nelle miniere abbandonate, mettendo seriamente a rischio la propria vita.

Ma per coloro che riescono ad uscire vivi dalle miniere con qualche pietra tra le mani, la meta di riuscire a trasformarli in qualcosa per sfamare la propria famiglia è ancora lontana.
Questi poveracci, infatti,  non avendo i giusti macchinari,  per estrarre l'oro sono costretti a fare una brodaglia con polvere di roccia e mercurio manipolandola a mani nude, con tutti i rischi per la salute che ne derivano.
Una storia alla quale si aggiunge criminalità e prostituzione, che parte dalle "gang wars", le battaglie che si danno bande di delinquenti senza scrupoli per prendere possesso dei cunicoli abbandonati.


Secondo dramma : la fine dell'Argento a buon mercato

Questo secondo "dramma" riguarda le miniere d'Argento, ma non è relativo a fattori umani, quanto alla loro redditività.
Lo segnala con l'articolo The dark side of the silver mining industry , Steve St. Angelo, l'analista che pubblica informazioni sui metalli preziosi nel sito SRSrocco report.
La questione è molto semplice : la redditività delle maggiori 6 maggiori compagnie minerarie mondiali che estraggono argento sta diminuendo vistosamente perchè sta diventando sempre più difficoltoso estrarlo.
Un calo di oltre il 6% annuo.


Tutto sta nel grafico sopra riportato , che riguarda il periodo 2005-2013 : mentre la quantità di argento prodotto rimane abbastanza costante (le barre blu verticali, in milioni di once), in 9 anni si è invece dimezzata la quantità minerale che si ricava da una tonnellata di roccia : si è cioè passati da 13 once a 7,6.
Significa che per mantenere la produttività della miniera, bisogna scavare il doppio !

Tra l'altro, a proposito di costi che si riperquoteranno nel minerale, la miniera messicana di Fresnillo dal 2008 al 2013 per mantenere la stessa produttività, ha dovuto raddoppiare il numero di lavoratori impiegati !

  
Questo significa una cosa sola : l'esaurirsi delle risorse non è solo una minaccia per il settore petrolifero, ma è già presente nel settore minerario.
Anzi, dal grafico possiamo capire che il "picco dell'argento" lo abbiamo abbondantemente passato.


PS

Naturalmente, Steve St. Angelo, non manca di denunciare come le stesse compagnie evitino di divulgare agli organi di informazione finanziaria queste notizie per non "turbare" i mercati nei quali loro stesse sono quotate.
Ma questo è assolutamente normale (nulla di nuovo sotto il sole).


Approfondimenti
[16 Feb 2014 - Repubblica.it]  Sudafrica, oltre 200 operai bloccati in miniera d'oro illegale
[24 Apr 2014 - Bloomberg.com]  Deadly illegal mining booms below South African city of Gold
[17 Apr 2014 - SRSroccoreport.com]  The dark side of the silver mining industry












venerdì 25 aprile 2014

Preoccupazioni in Alaska...per la fine del petrolio

L'Alaska, con 542.000 barili di petrolio estratto al giorno si piazza al quarto posto negli Stati Uniti come produttore di petrolio, cioè oltre 2300 camion cisterna al giorno.
Ma questi numeri non sono nulla a confronto dei 2 Milioni di Barili al giorno che venivano estratti negli anni '90, come ci dice il grafico qui sotto.



Il grafico parla chiaro : proprio negli anni '90 l'Alaska ha superato il proprio massimo nella produzione di petrolio (cioè il picco), ed ora la produzione cala sempre più, tanto che il governo locale dovrà tagliare la spesa perchè i proventi della tassazione incamerati grazie all'industria petrolifera stanno calando vistosamente.
Secondo le stime dell'Agenzia dei redditi dell'Alaska, si passerà dai 6,3 miliardi di Dollari del 2013 a 4,3 per il 2014 fino a 3,9 previsti per il 2015, .

Che dire, cifre enormi...in caduta libera.

Ora le autorità dell'Alaska stanno pensando ad una revisione del sistema delle imposizioni fiscali in modo che l'industria petrolifera non cessi di investire nelle estrazioni, ma gli esperti economici nutrono forti dubbi che si potranno ottenere risultati significativi.


Approfondimenti
[oilprice.com]  Why Alaska Increasingly Resembles A Petro-State
[washingtonpost.com]   Alaska revenue to fall $2 billion after oil tax cuts take effect

martedì 22 aprile 2014

La casta dell'Euro si sta incrinando

Incredibile ma vero : ad un convegno internazionale tenutosi a Roma il 12 Aprile scorso, presenti numerosi esperti economici, la maggioranza era di favorevoli all'uscita dell'Italia dall'Euro !!

E' stata una giornata "full immersion" sul tema Euro, organizzato dall'associazione italiana per lo studio delle asimmetrie economiche, al quale erano presenti numerosi economisti (Claudio Borghi, Alberto Bagnai), politici (Gianni Alemanno, Guido Crosetto, Stefano Fassina, Matteo Salvini) e altri esperti del settore italiani e stranieri.
Interessante il dibattito conclusivo, a fine pomeriggio, con la quale si è evidenziato che praticamente solo Fassina (PD) era contrario all'uscita dall'Euro, sebbene abbia ammesso che l'Euro è stata una forte causa del nostro "disastro".
Ma và ?

https://www.youtube.com/watch?v=9D9g7vkbpaI
Convegno Roma 12 Aprile 2014 - Un'Europa senza Eruro

Comunque a prescindere dagli "opinionisti", la storia non cambia, basta guardarsi in giro per accorgersi in che disastro ci ha portato l'Euro : aziende che chiudono, disoccupazione, inflazione negativa, prezzi delle case a picco, ecc...

Recessione globale ? Sembrerebbe di no, visto che dal 2008 a oggi solo l'Italia ed i paesi periferici dell'area Euro sono andati male rispetto a tanti altri paesi del mondo.



Se non avete il tempo di guardarvi i video della giornata (sono 4+4 ore !!)  potete guardare l'ultima ora di dibattito, oppure potete dare uno sguardo al resoconto curato dall'economista Giovanni Zibordi nel sito cobraf.com.


A proposito, ma l'Euro conviene ?
Vorrei ricordare che senza leggersi tutto il libro di Alberto Bagnai, in rete c'è qualcuno che ha calcolato se ci conviene restare o uscire dall'Euro (ed istituire una moneta nuova e tutta nostra) : il sito scenarieconomici.it: EURO: Analisi di dettaglio del perchè all’Italia conviene uscire



A proposito di "disinformazione"
Non so se l'avete notato, ma di questo convegno, nel quale si è parlato del nostro futuro, gli organi di informazione non hanno dato nessuna notizia.
Che sia colpa ma ? Che me la sia lasciata sfuggire ??
Forse, fatto sta che ad una lettera inviata al Corriere della Sera lo scorso 9 Aprile dai nostri "eurotecnici" (Bini Smaghi, Saccomanni, ecc.) "Uscire dall’euro, una tentazione pericolosa", è stato dato largo spazio, e senza alcuno spazio per le repliche.
Non lo trovate strano ?

Fortunatamente qualcuno ha trovato il tempo e la forza di ribatterla punto su punto :  Ritorniamo alla lira? Zibordi commenta Bini Smaghi e Saccomanni  (scenarieconomici.it)



PS : Ma il vero giornalista non era quello che faceva sentire tutte e due le campane ?



Approfondimenti
[asimmetrie.org] -  I video di tutto il convegno del 12.4.2014 
[corriere.it] - Lettera "Uscire dall’euro,una tentazione pericolosa"


sabato 19 aprile 2014

Mercati Globali - Crisi Globale

I media come al solito non ne parlano, ma è un dato di fatto che le pagine sulla possibile brutta piega che potrebbe prendere (a breve) l'economia mondiale, in rete sono veramente tantissime.Il web (in lingua inglese) è stracolmo all'inverosimile di consulenti finanziari, esperti di metalli preziosi, analisti e giornalisti economici di rilievo che parlano di questo problema, e generalmente tutti alla fine dei discorsi, vedono nero.

Tra l'altro, quel che emerge per la maggiore è che i problemi degli Stati Uniti sono solo la punta dell'iceberg, perchè le economie, e soprattutto gli indebitamenti, sono tutti interconnessi.
La caduta degli USA potrebbe ben presto riflettersi in tutti i mercati e soprattutto in tutti i commerci mondiali, aggravando (e non di poco) la crisi già pesante.

Uno dei problemi è quello degli enormi debiti accumulatisi in Cina nella speranza di una "crescita infinita", come riportato nella  panoramica sulle bolle speculative in atto che si trova sul sito del Sole 24 Ore (Il Nasdaq vacilla, ma non è solo l'hi-tech a tremare: ecco tutte le bolle finanziarie candidate a scoppiare), che ne riporta ben nove, ma forse non sono nemmeno tutte !


A proposito di Cina, non sorprende quindi che Li Ka-Shing, imprenditore di Hong Kong, uno dei 10 uomini più ricchi del mondo, stia vendendo tutti i suoi investimenti in Cina, come da notizia riportata sul sito www.sovereignman.com The richest man in Asia is selling everything in China , che il sito argentofisico ha tradotto in italiano (Link qui).

 La crisi cinese sta infatti anche i mercati delle materie prime, come Rame e Ferro, dai cui problemi l'editore di periodici finanziari Greg Canavan, trae spunto per osservare come il pericolo dello scoppio della bolla cinese non sia tanto lontano da venire, riportato nell'articolo Illusioni sull'origine della ripresa economica .
Soprattutto sul rame di articoli ce ne sono a bizzeffe, come ad esempio questo su metallirari.com dal titolo La grave malattia del rame si chiama Cina e potrebbe essere una pandemia, ; rame infatti significa impianti, tecnologia, nuove costruzioni e cioè "economia reale che gira".
Un calo nelle vendite del rame significa invece un chiaro segno di "recessione", un segnale che arriva in modo molto più veloce di tante analisi.
E il rame in calo significa anche sofferenza per tutti i paesi dell'america latina che ne sono produttori, come ad esempio il Cile; un ulteriore segno della globalizzazione della crisi.

A proposito di bolle speculative, vorrei ricordare anche quelle immobiliari, delle quali una molto importante si trova ancora una volta in Cina, come riportato dal sito investireoggi.it nel post In Cina la crescita rallenta e la bolla immobiliare rischia di scoppiare , nel quale ancora una volta si evidenzia il problema del rallentamento dell'economia cinese, ma ci sono anche i sintomi dei primi Default.

La bolla immobiliare viene segnalata anche in modo insistente a Londra ma soprattutto negli Stati Uniti, come riportato in questo articolo di David Stockman, La Bolla Immobiliare 2.0, visto che la storia si ripete con quanto già accaduto nel 2008 con i famigerati "mutui subprime".

Altri approfondimenti
[www.ilsussidiario.net]  Cina e Hong-Kong : la crisi può arrivare da oriente

10 e più canzoni nostalgiche



1. Josè Feliciano - Che Sarà [1971]
2. RAF - Cosa resterà degli anni 80  [1989]
3. 883 - Gli anni [1995]
4. Fiorella Mannoia - Il tempo non torna più  [1988]
5. Amedeo Minghi - Vita Mia  [1989]
6. Gino Paoli - L'ufficio delle cose perdute  [1988]
7. Roberto Vecchioni - Bei Tempi  [1985]
8. Luca Barbarossa - Via Margutta  [1986]
9. Antonello Venditti - Dolce Enrico  [1991]
10. Lucio Dalla - Tempo  [1990]

11. Eros Ramazzotti - Canzoni Lontane  [1990]
12. Albano & Romina - Nostalgia Canaglia  [1987]
13. Pooh - Tanta voglia di lei  [1971]
14. Dik Dik - L'isola di White  [1970]
15. Marcella Bella - Montagne Verdi  [1972]
16. Riccardo Cocciante - Cervo a primavera  [1980]
17. Eugenio Finardi - Dolce Italia  [1990]
18. New Trolls - Quella carezza della sera  [1978]
19. Maurizio Vandelli & C.- Come passa il tempo [1993]

mercoledì 16 aprile 2014

Intermezzo Musicale - 10 e più Amori Spezzati





1. Lucio Battisti - 10 Ragazze [1969]
2. Antonello Venditti - Dimmelo tu cos'è [1982]
3. Mia Martini - E non finisce mica il cielo [1982]
4. Enrico Ruggeri - Poco più di niente  [1985]
5. Righeira - L'estate sta finendo  [1985]
6. Max Pezzali - Nessun Rimpianto  [1997]
7. Laura Pausini - Tra te e il mare  [2000]
8. Massimo Ranieri - Perdere l'amore  [1988]
9. Marco Masini - Ci vorrebbe il mare  [1990]
10. Claudio Baglioni - Amore Bello  [1973]

11. Anna Oxa - A Lei  [1985]
12. Eduardo de Crescenzio - Ancora  [1981]
13. Fiorella Mannoia - Come si cambia  [1984]
14. Francesco de Gregori - Rimmel  [1975]
15. Giuliano Palma - Tutta mia la città  [1969-2007]
16. Marcella Bella - Tanti auguri a te  [1987]
17. Stadio - C'è  [1983]
18. Vasco Rossi - Ciao  [1987]
19. Annalisa Minetti - Senza te o con te  [1998]
20. Amedeo Minghi - Rivederci e Grazie [1988]



lunedì 14 aprile 2014

10 e più Storie d'amore

(per i sentimentali della musica italiana)



1. Mia Martini -  Minuetto  [1973]
2. Umberto Tozzi - Ti Amo  [1977]
3. Riccardo Cocciante - In bicicletta  [1982]
4. Roberto Vecchioni - La mia ragazza  [1985]
5. Marco Ferradini - Teorema  [1981]
6. Michele Zarrillo - La Notte Dei Pensieri  [1987]
7. Jovanotti - A te  [2008]
8. Fiorella Mannoia - Quello Che Le Donne Non dicono  [1987]
9. Dori Ghezzi - E non si finisce mai  [1987]
10. Gino Paoli - Una Lunga Storia D'Amore  [1984]

11. Antonello Venditti- dalla pelle al cuore  [2007]
12. Fred Bongusto - Tre settimane da raccontare  [1973]
13. Claudio Baglioni- E tu  [1974]
14. Eugenio Finardi - La Forza dell amore  [1990]
15. Gianni Morandi e Amii Stewart - Grazie perchè  [1983]
16. Vasco Rossi - Una canzone per te [1983]
17. RAF - Due [1993]
18. Laura Pausini - Non c'è  [1993]
19. 883 - Come mai [1993]
20. Baglioni - Il mondo  [1965]


PS : da ascoltare senza tanto perdersi a guardare (qualunque immagine ricalca le idee di chi ha creato il video, che solitamente non è l'autore della canzone).

domenica 13 aprile 2014

Wall Street, cosa succederà Lunedi ?

Sono molti i siti internet di consulenza "borsistica" che da qualche settimana hanno iniziato a consigliare i propri clienti di rivedere i la collocazione degli investimenti, soprattutto se concentrati su piazze che si sono apprezzate eccessivamente, come quella di New York, per la quale ad esempio il canale finance di Yahoo, si aspetta a breve ribassi nell'ordine del 30%.
"Le fonti di instabilità possono essere ricercati su piani diversi, ciò nonostante ci pare che la debolezza in termini relativi del ciclo cinese e le condizioni di bolla che si sono ormai formate sul real estate nelle aree metropolitane e in quella off shore di Hong Kong possono rappresentare l’iniziale battito d’ali di farfalla e scatenare un segnale sell su tutti i mercati dall’altra parte del mondo. "
In pratica : vendete subito prima di trovarvi con un pugno di mosche in mano !

Del resto la FED ha attuato sostegni monetari che non sono andati all'economia reale (posti di lavoro, salari, prezzi al consumo, ecc) ma sono finiti ai mercati azionari, accelerando il gonfiarsi della bolla speculativa.
Ora, con due giorni consecutivi di ribassi, conclusi nella serata di Venerdì 11 Aprile, su Wall Street serpeggia una paura non da poco.
E adesso, cosa succederà Lunedì (14.4.14) ?
E soprattutto, un forte crollo dei mercati azionari USA, quali conseguenze porterà sulle borse del resto del mondo, e soprattutto sullo stesso dollaro ?


Approfondimenti [it.finance.yahoo.com]   Borse, c’è qualcosa che non va
[it.finance.yahoo.com]   Wall Steet, solo uno storno ?[it.finance.yahoo.com]   L'equazione della FED per guadagnare dal mercato azionario

sabato 12 aprile 2014

Dalle navi il segno del declino mondiale


Pochi sanno che esiste un indicatore economico che riporta il costo medio del trasporto mondiale delle merci "secche" per mare, si chiama Baltic Dry Index (BDI).
Questo indice, che viene aggiornato a Londra al Baltic Exchange, è ritenuto da più parti un buon indicatore dello stato di salute dell’economia globale, è cioè un termometro dell'economia reale.
Ebbene, dal 2008 questo indice è stato sempre in calo (linea azzurra nel grafico qui sotto), e per il 2014 il suo comportamento è stato ulteriormente negativo, con cali molto marcati.


Ma la cosa "peggiore" è che la borsa di Wall Street dal 2012 si è smarcata dall'andamento del BDI, cioè si è scollegata dal mondo reale , come si vede dal grafico sottostante.
Abbiamo quindi una evidente indicazione di come il mercato azionario sia in una fase di "bolla speculativa", bolla che a breve potrebbe scoppiare, come avvenuto nel 2008 a seguito del crac dei mutui subprime, ma in modo molto più violento, visto che in quel periodo i commerci erano fiorenti, come indicano gli 11000 punti del BDI di allora.

Confronto Baltic Dry Index contro S&P500


Approfondimenti
[www.ilsussidiario.net]   Cina e Hong Kong, la crisi può arrivare da Oriente
[www.rivistaeuropae.eu]  Il Baltic Dry Index, cos’è e perché guardarlo

[www.zerohedge.com]  Shipbuilding orders evaporate as Baltic Dry collapses

[paolobarnard.info]  Baltic Dry Index : fa impressione, tutto da capo, neofeudalesimo
[www.investmenttools.com]  Confronto del BDI con altri indicatori
[www.metallirari.com] Il Baltic Dry Index, un termometro dell’economia reale

venerdì 11 aprile 2014

Borse mondiali sull'orlo del baratro

Siavvicina forse la fine della sopravalutazione (enorme) dei titoli azionari americani ?
E dopo ?
Che fine farà la quotazione del Dollaro contro Euro ?
E soprattutto :  quanto costerà un barile di petrolio ?

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Borsa USA in calo... 2 giorni consecutivi ? 
da rischiocalcolato.it





Wall Street : prove generali di ribasso ?
da wallstreetitalia.com




Wall Street, Nasdaq -3,1%: peggior seduta da 2 anni.

da Il Sole 24 Ore



Wall Street: sui minimi a un'ora dalla fine, Nasdaq sotto 4 mila punti

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - New York, 11 apr - A circa un'ora dalla chiusura Wall Street scivola sui minimi di seduta abbandonandosi al pessimismo sulla scia dei cali nel comparto finanziario dopo una deludente trimestrale da parte di Jp Morgan. In questo momento, il Dow Jones cede lo 0,83% a 16.036,85 punti preparandosi a chiudere la prima settimana negativa in un mese. Il Nasdaq cede l'1,34% a 3.999,74, tornando sotto quota 4 mila punti, e lo S&P 500 cala dello 0,86% a 1.817,24 punti. Il petrolio ha chiuso la seduta in aumento: il contratto a maggio ha aggiunto 34 centesimi, lo 0,3%, a 103,74 dollari il barile. Nella settimana il greggio ha guadagnato il 2,6%.


Nasdaq Breaks 4,000; Collapses To Worst Week Since June 2012

(Zerohedge.com) Equity markets opened down hard, bounced into Europe's close, and then pushed to new cycle lows into the last hour of the day. The Nasdaq hit 4,000 for the first timein over 2 months and closed at its lowest close in 4 months. Around 3pm we saw the standard ramp attempt but it was weak and faded back towards the lows by the close. EURJPY ran the show this afternoon. This is the Nasdaq's worst week since June 2012...




Bolla immobiliare 2.0 - Qui tutta la storia

17 Marzo 2014 di David Stockman (lewrockwell.com)

... The traditional first  time home-buyer is drastically under-represented because young families are buried in more than $1 trillion of student debt....


Traduzione in italiano QUI.




The global financial tsunami end game: the Petro-Dollar regime is finished?

6 Aprile 2014  di Matthias Chang (globalresearch.ca)

.....Una volta che il commercio di petrolio non sarà più determinato in Dollari americani, suoneranno le campane a morto per la scomparsa del Dollaro USA e del sistema monetario globale...
Dio opera davvero in modi misteriosi. Il sistema globale del denaro "Petro-dollaro" è in bilico sul precipizio!
Odio dirlo, ma te l'avevo detto!

giovedì 10 aprile 2014

2014 : si preannuncia la resa dei conti per gli Stati Uniti.

Recensioni internazionali
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Is the world coming to an end on the US?

2014 is shaping up as a year of reckoning for the United States.Two pressures are building on the US dollar......
www.presstv.ir








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Yes, The Cosmic Microwave Background and U.S. Sanctions on Russia.


Now traditionally, the manner in which the U.S. and the west have approached international diplomacy and foreign policy can be compared to as a form of cosmic microwave background......

http://thyblackman.com








mercoledì 9 aprile 2014

La fine degli Stati Uniti

Stasera volevo scrivere un articolo..... ma poi ho scoperto che qualcuno, esperto in materia, che l'aveva già scritto : eccolo


Catastrofe annunciata per il dollaro e l’economia USA?

Attilio Folliero, Caracas 08/04/2014 [LINK ARTICOLO ORIGINALE]

Alexander Dyukov, direttore generale di Gazprom Neft, una delle principali quattro imprese petrolifere della Russia ha anncunciato che esiste la possibilità di abbandonare il dollaro nelle transazioni petrolifere.

Dyukoy ha dichiarato alla agenzia russa “Itar-Tass” che il 95% dei propri clienti è disponibile ad abbandonare il dollaro ed utilizzare l’Euro. Ha aggiunto che “in via di principio niente è impossibile, si può abbandonare il dollaro ed adottare l’Euro e teoricamente anche il rublo”.

L’abbandono del dollaro e degli altri strumenti finanziari occidentali, come le carte di credito VISA e Mastercard ed il sistema SWIFT (Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication) da parte della Russia è una conseguenza delle sanzioni annunciate per “l’annessione della Crimea”.

Come diciamo da tempo, gli Stati Uniti andranno incontro ad un grosso tracollo economico il giorno in cui il petrolio cesserà di essere commercializzato in dollari. Tutti i paesi del mondo, appunto per il fatto che il principale prodotto del mondo, il petrolio, si commercializza in dollari, sono costretti a rifornirsi di dollari, ovvero la maggior parte delle proprie riserve internazionali deve essere costituita da dollari. Il giorno in cui il petrolio cesserà di scambiarsi in dollari tutti gli stati saranno costretti a vendere i propri dollari e rifornirsi della nuova moneta adottata negli intercambi petroliferi, che a questo punto potrebbe essere non solo l’Euro, ma anche il Rublo, lo Yuan e l’oro.

La vendita repentina di questa grande quantità di dollari farà crollare il valore stesso del dollaro, provocando una catastrofe economica in USA, il paese dei dollari: tracollo del valore del dollaro, iperinflazione tipo Germania di Weimar e difficoltà di potersi rifornire di petrolio sono alcuni dei principali problemi cui andrà incontro il paese nordamericano il giorno in cui il petrolio cesserà di scambiarsi in dollari.

In definitiva se il petrolio cessasse di scambiarsi in dollari, la moneta statunitense cesserebbe di essere la principale moneta di riserva mondiale, una catastrofe annunciata per il dollaro e l’economia USA.

Ricordiamo che l’economia USA ha il grave problema del debito pubblico, che sotto la gestione di Obama sta crescendo come mai nella storia, ad una media di 3,7 miliardi di dollari al giorno; a titolo di esempio, il debito pubblico USA durante gli otto anni della gestione di Jeorge W. Bush è cresciuto al ritmo di 1,68 miliardi al giorno.

L’economia USA si caratterizza anche per il deficit della bilancia commerciale; praticamente gli USA producono ben poco di quello che consumano ed importano di tutto. E’ esattamente dal 1976 che la bilancia comemrciale USA presenta un saldo negativo, ossia le importazioni superano le esportazioni. Negli ultimi 11 anni, il deficit è sempre stato superiore ai 500 miliardi di dollari, con l’eccezione del 2009 e 2013, quando è stato leggermente al di sotto di tale cifra.

Quando arriverà il tracollo del dollaro sarà praticamente impossibile continuare con le importazioni al ritmo attuale, facendo venire letteralmente a mancare il cibo alla maggioranza degli statunitensi. Se si pensa che oggi negli USA esistono circa 50 milioni di persone che sopravvivono grazie al programma di assistenza alimentare dello stato, cosa succederà quando non entrerà cibo al ritmo attuale? 

Una catastrofe economica e sociale, che probabilmente oltre ad esplosioni sociali, determinerà anche la fine dell’Unione, la fine degli Stati Uniti.



lunedì 7 aprile 2014

Nuove nuvole nere sopra l'economia USA


Investimenti in europa : Arrivano i cinesi
 La banca nazionale cinese conferma il lento distacco dai "troppi" investimenti in titoli di stato USA a favore di investimenti nelle borse europee.
Per piazza affari gli investimenti riguardano ENI ed ENEL, come riportato in questo articolo de Il Sole 24 Ore - Meno Dollari, più Europa.
Un vantaggio per i mercati del vecchio continente, una minaccia per la FED, che vede aggiungersi un segnale di debolezza per la propria moneta.






Prestiti agli studenti, la prossima minaccia per l'economia USA ?
Una nuova bomba sta minacciando l’intera economia degli Stati Uniti  : l’elevato livello di indebitamento di milioni di studenti, costretti a farsi prestare soldi dallo stato o dalle banche per pagarsi il college.
A lanciare l’allarme è il Washington Post [Student debt may hurt housing recovery by hampering first-time buyers], che segnala come la ripresa economica sia messa a rischio da un’intera generazione di universitari, ai quali sarà quasi impossibile comprarsi una casa.
Tra l'altro, molti di quelli che non riescono più a pagare il debito, si trovano senza più nulla e tendono a diventare delinquenti. Un problema gravissimo dato dall'elevato valore che ha raggiunto il debito complessivo dei prestiti agli studenti universitari : oltre 1000 miliardi di Dollari (metà del debito pubblico italiano !).


Articoli in italiano
corriere.it - Il default degli studenti americani: rette da 65000 $ l’anno !
manifesto.it -  Stati Uniti: la nuova schiavitù è il debito degli studenti
ilsecoloxix.it - I debiti degli studenti minacciano l’economia degli Stati Uniti



Bolla debito: in scadenza $7,43 trilioni per i big mondiali
Cifre da paura dal calcolo dei titoli di stato in scadenza nel 2014, Stati Uniti in testa, ma poi Giappone e quindi l'Italia.
La notizia è riportata dal notiziario Bloomberg [Bond tab for biggest economies seen at $7.43 Trillion in 2014] e non è positiva per questi tre paesi.
Ma chi chiude l'elenco ?
La Russia con solo 10 Miliardi di US$ da ricollocare : un nulla se confrontato con gli altri !

Articoli in italiano

wallstreetitalia.it - Bolla debito: in scadenza $7,43 trilioni per i big mondiali



domenica 6 aprile 2014

2014 : il dollaro rischia di diventare carta straccia

Se leggete il primo articolo, capirete che l'aver fatto i "gradassi" con la Russia durante la crisi in Crimea, comporta per gli americani un nuovo problema, forse molto più grave ed imminente del rischio di trovarsi a corto di Gas e Petrolio : il crack del dollaro.
E' infatti quello che accadrebbe se i commerci internazionali abbandonassero in massa e rapidamente il dollaro come moneta di scambio.
E, a quanto sembra... è proprio quello che stanno facendo !!
 

Russia : Gas e Petrolio in Rubli ?


Notizia riportata dal sito di informazione Zerohedge : i colossi russi dell'energia iniziano a siglare contratti in Rubli, anche con la Cina, spingendo gli altri paesi ad abbandonare il dollaro come moneta di scambio nei commerci, e non solo per i prodotti energetici come gas o petrolio.
Ma sulla stessa strada ci sono anche gli europei nei tanti scambi commerciali con i cinesi.
E' l'inizio della fine del dominio americano sull'economia mondiale ?
E, di conseguenza, gli USA rischiano un collasso della propria moneta  ?

Traduzione in italiano
[22-3-2014] Tyler Durden : gas e petrolio in rubli ?


La Cina riduce massicciamente i suoi titoli di debito USA

La notizia è riportata nel notiziario francese reseauinternational.net del 27 Febbraio 2014,  e viene ritenuta uno scoop : la banca centrale cinese si è liberata di titoli di stato americani per 50 miliardi di dollari, iniziando un processo di "de-americanizzazione".
Per la nuova presidente della FED, Janet Yellen, il 2014 inizia con una ulteriore fonte di preoccupazione.
Tra l'altro, notizia dentro la notizia, questi 50 miliardi sembrano essere finiti alla banca centrale del ... Belgio !  Misteri dell'economia.

Traduzione in italiano dell'articolo francese
[27-2-2014]  Dalla deamericanizzazione teorica a quella pratica.

Ma gli europei ... fanno da salvagente !!
[22-2-2014]  La Cina si sta sbarazzando del debito pubblico americano


Putin si prepara all'affare del secolo nel Gas con la Cina

Ma altri venti soffiano contro il dollaro.
Anche a seguito della "guerra" in Crimea, e delle relative sanzioni imposte dai paesi "occidentali" la Russia si volta ad oriente e si avvicina alla Cina, progettando un importante gasdotto per vendere il suo gas naturale ai cinesi, da pagare ovviamente con moneta diversa dal dollaro, o addirittura in oro !

Del resto si mormora che la Russia abbia gas per i prossimi 70 anni.


Traduzione in italiano
[21-3-2014] Petrodollar Allert. Putin, il gas e la Cina

Altre informazioni in tema
[29-5-2012] Lo Shale Gas visto dalla Russia


La fragilità degli Stati Uniti 1 : Il loro enorme debito
C'è un sito internet che riassume in una unica pagina la situazione dei debiti che gravano sui cittadini americani : è il sito www.usdebtclock.org .
E' un contatore che si aggiorna in tempo reale su tutti i debiti degli agli States, da quelli federali a quelli personali, e dal quale si può notare che i cittadini americani sono arrivati ad avere un debito pro capite di oltre 190 000 $ !!!!
E' un valore enorme gravato solo in piccola parte dal debito pubblico Federale  (55.000$ pro capite), ma per il resto dovuto a prestiti personali come l'acquisto dell'auto, il mutuo sulla casa, le carte di credito e i prestiti per gli studi universitari.
E' una situazione dovuta all'eccessiva leggerezza con la quale la FED negli ultimi 50 anni ha emesso titoli di stato (e stampato dollari) e l'allegra concessione di prestiti di qualunque tipo ai cittadini da parte delle banche private.
Ora ci troviamo in un mondo i cui commerci internazionali sono "invasi" dalle banconote verdi, ma  le quali iniziano palesare tutto il loro valore "virtuale".

Vedere per credere !
Il contatore in tempo reale del debito americano




La fragilità degli Stati Uniti 2 : Mercati sopravalutati
Una importante società di analisi americana (JP Morgan) ha indicato come l'indice di Wall Street S&P 500, nei questi primi mesi del 2014, è del tutto simile a quanto valeva prima dello scoppio della bolla speculativa dei mutui subprime del 2008.



Nel sito ZeroHedge , che ha diffuso la notizia il 4 aprile scorso, l'hanno chiamata la Bolla 2.0.

A queste considerazioni ci sono da aggiungere quelle dello scrittore e blogger americano Charles Hugh-Smith , il quale oltre ad avvertire "Non è solo il mercato azionario che sta truccato: l'intera Status Quo è truccato", avvisa che anche l'indice Dow Jones stia aumentando un pochino troppo in questi ultimi anni...

Aumenti ingiustificati dell'indice Dow Jones

Come dire : attenti che gli indicatori ci segnalano un imminente possibile crollo di Wall Street !

sabato 5 aprile 2014

La fine del petrolio - 1

Il petrolio sta finendo, ma stavolta non sono i soliti ambientalisti-allarmisti a sostenerlo; sono economisti e tecnici di fama mondiale, società di consulenza e geologi, docenti universitari, esperti minerari, e tanti altri.
Qui sto cercando di elencare i post più importanti che hanno pubblicato in rete.

PS : In Italia non ci stiamo accorgendo di nulla, forse è il momento di iniziare ad informarsi.


Beginning of the End? Oil Companies Cut Back on Spending

Gail Tverberg, economista (attuario), si interessa di tematiche legate a gas, petrolio, acqua e cambiamenti climatici. Con questo articolo del 25.2.2014 segnala l'inizio della fine : le maggiori compagnie petrolifere hanno deciso di non fare più investimenti, cioè nuovi pozzi o nuove tecnologie, perchè costano troppo, o meglio perchè gli introiti non coprono le spese (il prezzo del petrolio è troppo basso per giustificare nuovi investimenti, e aumentare il prezzo significherebbe mettere in crisi lo sviluppo globale e quindi far calare la domanda di petrolio, rendendo invano comunque l'investimento).
Significa una sola cosa : il petrolio si avvicina alla fine.
Ma c'è di peggio : Nel momento più critico della crisi energetica, le compagnie petrolifere gettano la spugna.

Informazioni in italiano

[25-03-2014] Trad. in italiano di un ottimo articolo spagnolo che spiega i concetti della Tverberg


Cold, Hungry and in the Dark

Bill Powers, un analista energetico indipendente di Washington, ha pubblicato nel 2013 un libro intitolato "Cold, Hungry and in the Dark" nel quale spiega come negli Stati Uniti sta per esplodere il mito dello Shale Gas (gas da argille), nel quale il mondo economico ha posto una eccessiva fiducia, ai soli fini di costruire una bolla speculativa.
Dai 100 anni di indipendenza energetica promessi da un ignaro presidente  Barack Obama, ai 2 anni indicati dai geologi.
Il rischio sarà di ritrovarsi improvvisamente al freddo, alla fame e nell'oscurità.

Informazioni in italiano
[04-10-2013]  Una nuova bolla energetica sullo Shale Gas
[01-04-2014]  Shale Gas, al massimo due anni di abbondanza



Global Oil Market Forecasting: Main Approaches & Key Drivers

Conferenza tenuta da Steven Copits (Managing Directon della Douglas Westwood, società di consulenza energetica britannica), presso la Columbia University il giorno 11 Febbraio2014.
Ha evidenziato come il modo di pensare il modello di calcolo dei prezzi del petrolio (basato sulla domanda) sia ormai superato,e ne andrebbe sviluppato uno completamente opposto; sempre che la Cina, con la sue mole, non entri nel mercato causando ulteriori problemi (= aumento del prezzo dei prodotti petroliferi).

Informazioni in italiano
[04-03-2014] Il sistema energetico nel suo punto critico : Perché non si tornerà indietro



Otra década de excusas [oltre 10 anni di scuse]

Antonio Turiel è in fisico spagnolo che si "diletta" ad analizzare i problemi del picco del petrolio, i problemi delle fonti di energia e le conseguenze sociali.
Il suo blog "The Oil Crash", costantemente aggiornato con dati e grafici di analisti di fama mondiale, è seguito da oltre 3 milioni di utenti.

In questo articolo Turiel riassume tutti i problemi planetari, dallo sviluppo insostenibile, al picco del petrolio, dall'inquinamento all'esaurirsi delle risorse.

Traduzione in italiano
[03-04-2014] Tappare le crepe del muro della realtà col nastro adesivo


The end of cheap oil

by Colin J. Campbell and Jean H. Laherrère, Scientific American, March 1998

Il padre di tutti gli articoli che segnalano la fine del petrolio, scritto da un geologo inglese, consulente per 40 anni delle maggiori compagnie petrolifere mondiali, e da un ingegnere francese, per anni impiegato nella Total, la compagnia petrolifera nazionale francese.
Due tecnici conoscitori dei dati di migliaia di pozzi di petrolio sparsi per tutto il mondo.
Nel 2013 Laherrère ha pubblicato un nuovo suo lavoro, confermando quanto ipotizzato nel 98, ed accusando di immobilismo i governi occidentali, contro il rischio imminente derivante dalla fine del petrolio.

Traduzione italiana
La fine del petrolio a buon mercato



La follia dell'ipendenza energetica Americana... &
Crepe che cominciano ad apparire nel settore del gas naturale
 
Breve e pessimistica disamina dell'analista indipendente Steve S.Angelo (dal sito SRSrocco report) sulla situazione energetica degli Stati Uniti, tra il miraggio dell'indipendenza energetica ed la crescita non più florida della produzione di gas naturale, che minaccia di finire prima del previsto.
E gli europei stanno persino firmando accordi per comprare gas negli USA che..... non hanno nessun terminal per vendere gas !!!


Informazioni in italiano
[03-04-2014] La Strategia USA : verrà in Europa lo Shale GAS Yankee ??

[31-03-2014] Tverberg: L'Assurdità dell'Export di Gas Naturale USA