sabato 31 gennaio 2015

La telefonata di RE Giorgio

PS : La telefonata che segue è liberamente inventata......
Ogni eventuale riferimento a fatti, cose e persone è puramente casuale.



Drrriiinnn.
- Pronto, si, si subito, glielo passo ! Presidente è il Re Giorigio
- Passamelo .

Altro Drrriiinnn.

- Pronto, Re Giorgio, qual buon vento
- Buongiorno Matteo, come siamo ? Si ricorda che sto per abdicare ?
- Certo Sire, sappiamo molto bene, siamo pronti.
- Ma, come potete essere pronti ? Non vi ho ancora detto il nome del mio successore !
- Aaahhh, ma non pensavo che ... Sire... spettasse a Lei la scelta del successore.
- Come sarebbe, dopo tutte le cose che Le ho lasciato fare fino ad oggi, col suo governo, ci mancherebbe che mi venisse negato di fare un nome.
- Ma Sire, sarebbe uno sgarbo istituzionale che il Re dimissionario facesse il nome del suo successore ! E poi verrebbe accusato di ingerenza, di nepotismo, di violare la costituzione, finirebbero come al solito di accusarci che siamo la repubblica delle banane o anche quel termine in voga in questi ultimi mesi : Lo Stato di Cialtronia.
- Matteo, oibò, che hai capito, mica sò fesso, il nome naturalmente lo farà lei, in quanto segretario del partito di maggioranza, in un discorso ufficiale.
- Sire, ma non ho capito, allora, dunque, Lei deve fare il nome del suo successore, ma però devo dirlo io. C'è qualcosa che mi sfugge.
- Matteo, non si perda in un bicchier d'acqua, è molto semplice : Lei viene qui al colle, io le bisbiglio all'orecchio il nome, e dopo come al solito si arrangia a gestire il partito. Semplicissimo.
- Ma Sire, è proprio sicuro che funzionerà ? E se poi in parlamento non lo voteranno ?
- Matteo, non si preoccupi, lo voteranno, è una persona di assoluta lealtà, correttezza, coerenza democratica e alta sensibilità costituzionale, che vuoi di più dalla vita ?
- Aspetti Sire, che mi prendo appunti, che poi queste cose devo dirle per convincere i compagni di partito.
- Matteo, lasci stare il polpettone, vedrà che andrà tutto bene.
- Ma Sire, e l'ex-cavaliere ? E Angelino ? E tutti quelli che dovrò mettere d'accordo ? Come posso io farcela con tutti questi bastiancontrari ?
- Matteo, le ripeto che non c'è da preoccuparsi. E poi sarà un nome sul quale tutti i partiti convergeranno. Verà che ci cascheranno con tutte le scarpe. Non potranno dire di no. Ci saranno lotte intestine, ma ovviamente io, che di anni in politica ne ho tanti tanti tanti più di lei, so come andranno a finire. Conosco i miei poll.. sudditi.
- Mah, è la prima volta che mi trovo in questa situazione, diciamo molto delicata...
- Matteo ! Matteo ! Da quando ti ho fatto salire a Palazzo Chigi tutte le cose che ti ho detto di fare sono andate come avevo previsto . Tu ubbidisci e vedrai che al tuo governo andrà tutto liscio. - Va bene Sire, che posso dire : Obbedisco !

martedì 27 gennaio 2015

Questo sì che è un programma elettorale con le PALLE.

Si può essere d'accordo oppure no sul programma di governo del leader greco Alexis Tsipras, ma E' un programma di estrema sinistra come in Italia non se ne sono mai visti.
Un programma serio, a 360 Gradi, molto forte, con tratti che sembrano delle sberle.
Di programmi così popolari e così forti qui da noi non se n'erano mai visti. Qui il partito di Tsipras ha dimostrato grande coraggio, un coraggio che in Italia non si trova nemmeno andando a "chi l'ha visto", e soprattutto in nessun partito, ma proprio nessuno.

Ecco una sintesi del programma elettorale di Syriza (tratto dal sito di Gad Lerner); se avete problemi cardiaci, lasciate perdere la lettura;
Questa è roba per chi vuole cambiare sul serio, altro che Junker, Merkel & C.
1. Realizzare un audit del debito pubblico. Rinegoziare gli interessi e sospendere i pagamenti fino a quando l’economia si sarà ripresa e tornino la crescita e l’occupazione.
2. Esigere dalla Ue un cambiamento nel ruolo della Bce perché finanzi direttamente gli Stati e i programmi di investimento pubblico.
3. Alzare l’imposta sul reddito al 75% per tutti i redditi al di sopra di mezzo milione di euro l’anno.
4. Cambiare la legge elettorale perché la rappresentanza parlamentare sia veramente proporzionale.
5. Aumento delle imposte sulle società per le grandi imprese, almeno fino alla media europea.
6. Adottare una tassa sulle transazioni finanziarie e anche una tassa speciale per i beni di lusso.
7. Proibire i derivati finanziari speculativi quali Swap e Cds.
8. Abolire i privilegi fiscali di cui beneficiano la Chiesa e gli armatori navali.
9. Combattere il segreto bancario e la fuga di capitali all’estero.
10. Tagliare drasticamente la spesa militare.
11. Alzare il salario minimo al livello che aveva prima dei tagli (751 euro lordi al mese).
12. Utilizzare edifici del governo, delle banche e della chiesa per ospitare i senzatetto.
13. Aprire mense nelle scuole pubbliche per offrire gratuitamente la colazione e il pranzo ai bambini.
14. Fornire gratuitamente la sanità pubblica a disoccupati, senza tetto o a chi è senza reddito adeguato.
15. Sovvenzioni fino al 30% del loro reddito per le famiglie che non possono sostenere i mutui.
16. Aumentare i sussidi per i disoccupati. Aumentare la protezione sociale per le famiglie monoparentali, anziani, disabili e famiglie senza reddito.
17. Sgravi fiscali per i beni di prima necessità.
18. Nazionalizzazione delle banche.
19. Nazionalizzare le imprese ex-pubbliche in settori strategici per la crescita del paese (ferrovie, aeroporti, poste, acqua …).
20. Scommettere sulle energie rinnovabili e la tutela ambientale.
21. Parità salariale tra uomini e donne.
22. Limitare il susseguirsi di contratti precari e spingere per contratti a tempo indeterminato.
23. Estendere la protezione del lavoro e dei salari per i lavoratori a tempo parziale.
24. Recuperare i contratti collettivi.
25. Aumentare le ispezioni del lavoro e i requisiti per le imprese che accedano a gare pubbliche.
26. Riformare la costituzione per garantire la separazione tra Chiesa e Stato e la protezione del diritto alla istruzione, alla sanità e all’ambiente.
27. Sottoporre a referendum vincolanti i trattati e altri accordi rilevanti europei.
28. Abolizione di tutti i privilegi dei deputati. Rimuovere la speciale protezione giuridica dei ministri e permettere ai tribunali di perseguire i membri del governo.
29. Smilitarizzare la guardia costiera e sciogliere le forze speciali anti-sommossa. Proibire la presenza di poliziotti con il volto coperti o con armi da fuoco nelle manifestazioni. Cambiare i corsi per poliziotti in modo da mettere in primo piano i temi sociali come l’immigrazione, le droghe o l’inclusione sociale.
30. Garantire i diritti umani nei centri di detenzione per migranti.
31. Facilitare la ricomposizione familiare dei migranti. Permettere che essi, inclusi gli irregolari, abbiano pieno accesso alla sanità e all’educazione.
32. Depenalizzare il consumo di droghe, combattendo solo il traffico. Aumentare i fondi per i centri di disintossicazione.
33. Regolare il diritto all’obiezione di coscienza nel servizio di leva.
34. Aumentare i fondi della sanità pubblica fino ai livelli del resto della Ue (la media europea è del 6% del Pil e la Grecia spende solo il 3).
35. Eliminare i ticket a carico dei cittadini nel servizio sanitario.
36. Nazionalizzare gli ospedali privati. Eliminare ogni partecipazione privata nel sistema pubblico sanitario.
37. Ritiro delle truppe greche dall’Afghanistan e dai Balcani: nessun soldato fuori dalle frontiere della Grecia.
38. Abolire gli accordi di cooperazione militare con Israele. Appoggiare la creazione di uno Stato palestinese nelle frontiere del 1967.
39. Negoziare un accordo stabile con la Turchia.
40. Chiudere tutte le basi straniere in Grecia e uscire dalla Nato.

http://www.gadlerner.it/2012/05/24/il-programma-di-syriza

venerdì 23 gennaio 2015

La mossa inutile di Mario Draghi

 Lo chiamano con un nome americaneggiante Quantitative Easing, anzi "QE"; è l'iniziativa della Banca Centrale Europea di Mario Draghi per, semplificando al massimo, cercare di far ripartire l'economia.
Come funziona il QE ?
E' molto semplice : la BCE stamperà soldi (ed anche tanti, visto che si parla di 60 Miliardi di Euro al mese) che verranno usati per acquistare titoli di stato, cioè i buoni del tesoro che al momento sono in mano a privati, come ad esempio le banche, fondi di investimento, ecc...
La banca giocherà quindi in borsa come un qualunque trader in cerca di investimenti, ma lo farà per certi versi "in perdita", perchè il suo scopo è immettere soldi nel circuito finanziario, e non guadagnare (ops, speculare).
Banchieri ed investitori, attualmente in possesso di titoli di stato, hanno naturalmente fatto un salto di gioia quando hanno saputo che la BCE pagherà bene i Bond in loro possesso !

Molti esperti si sono già detti contrari
A parte il fatto che il QE europeo è un pateracchio mai visto in alcuna altra parte del mondo (una sorta di minestrone diluito tra le banche dei vari stati), tanto che solo con questi presupposti sarebbe già da esporre nel museo degli orrori economici. Ma sarebbe questa l'Unione Europea ???
Ma altre sono le obiezioni sollevate.
In primo luogo si vorrebbe far calare il valore dell'Euro sul Dollaro, per favorire le esportazioni dei prodotti europei, ma questo trend è gia in atto.In secondo luogo, la lotta al calo dei prezzi dei beni al consumo è una battaglia dall'esito molto incerto in quanto siamo dentro ad un tracollo del prezzo del petrolio.
Il sogno dei mutui più facili, inoltre, è tutto da dimostrare, soprattutto con le banche così tanto esposte che abbiamo in Italia ed in Europa in generale su derivati & C.
I blandi benefici di queste misure, sono spiegati molto bene anche da Il Sole 24 Ore.

Ma l'Europa ha bisogno di ben altro.

L'Europa in questo momento avrebbe bisogno di soldi, e tanti, da iniettare direttamente su famiglie e imprese per far ripartire l'economia. Ad esempio per un piano di lavori pubblici ed infrastrutture.
Ma l'unico piano che sembrava vagamente assomigliarci, il piano Junker da 300 Miliardi di Euro, cifra che comunque non era sufficiente, è sparito nel nulla (Panorama - L'eurobluff di Juncker).

E quindi ?

E quindi con tutta questa tempesta la BCE che fa ? Stampa soldi e li versa in cassa a speculatori, finanziatori e banchieri, che li useranno .... sempre in borsa & C.
Le imprese europee sono in crisi e Draghi regala al mondo della finanza soldi per fare un giro gratis nella giostra dei mercati.
Per quale motivo credete che in Germania i giornali hanno già titolato "La droga di Draghi" ??


Vedrete quanti posti di lavoro saranno creati con questa manovra altisonante : migliaia, milioni, miliardi..... ?
Zero.


E oltre al danno anche la beffa : con il QE i ricchi lo saranno sempre di più ricchi, mentre i resto della popolazione sarà sempre più povera.
Un Robin Hood rovescio : si ruba ai poveri per dare ai ricchi.


Link Utili
http://intermarketandmore.finanza.com/qe-i-dettagli-possono-fare-la-differenza-70701.html


Ma la morte non è un peccato

Ralph Piennes è Lord Voldemort
La gente non parla della morte. E' una parola da non usare. Suscita terrore. Ricorda scene raccapriccianti. E' un discorso da evitare, come il nome di Lord Voldemort nella saga di Harry Potter. Tutti sanno chi è ma nessuno osa nominarlo.
Per molti credenti sembra addirittura trattarsi un peccato, quasi che nei 10 comandamenti biblici, accanto a non uccidere , non dire falsa testimonianza, non rubare, vi fosse scritto anche non morire.
Ma morire ed uccidere non sono la stessa cosa. 
Uccidere è un atto volontario, sconsiderato, privo di rispetto per l'altrui diritto di esistere. La morte invece fa parte della vita, come la nascita, l'alba, il tramonto, la luna e le stelle.

"Ha fatto un infarto ed è morto" è una frase da pronunciare sottovoce, quasi con vergogna, come la morire facesse parte dei peccati capitali. Certo la morte non è semplice da accettare, soprattutto quando si è perso un amico, un familiare, una persona cara. Ma è proprio in questo frangente che dovrebbe emergere la differenza tra il credente e il non credente; invece sembra che tanti, troppi credenti interpretino la morte come un evento definitivo, irreversibile. Ma dov'è allora la fede ?

Per il vero credente la morte è una separazione temporanea. Prima o poi ci si ritroverà tutti innanzi cospetto del Creatore , invece la paura della morte è diventata una psicosi.
La coerenza del fedele di fronte alla morte sembra dissolversi. Al contrario è l'ateo chi si può giustificare se davanti alla morte ne fa una tragedia.
Questo ragionamento nasce per ricordarci che la morte fa parte del gioco della vita : Oggi ci sono domani potrei non esserci più.
Un famoso alpinista conosciuto per le sue scalate "estreme" è morto per una banale caduta nelle scale di casa : cosa ci può insegnare questo episodio ?
Per il non credente è un monito a non dare per scontato che i pericoli siano solo in alcuni luoghi o in alcune gesta.
Per il credente (vero), il discorso è completamente diverso. L'episodio dell'alpinista va letto come un monito a non affezionasi troppo a qualcuno, nel senso che i nostri cari sono "in prestito", e Dio può decidere in qualunque istante di "riprenderseli indietro".
E' una interpretazione che può far sorridere, ma se Dio è onnipotente allora si accetta che solo lui conosce il momento in cui il cammino di ognuno di noi è arrivato al termine. Arrabbiarsi con Dio in questo caso non serve a nulla e soprattutto dimostra solo i nostri limiti, la nostra mancanza di umiltà nell'accettare le decisioni di Dio. Sono storie di fedeli part-time.

Poi si apre il discorso macchine
Dinanzi alla fede in Dio sono lecite le macchine che tengono in vita le persone ?
Questa storia delle macchine per tenere in vita le persone è per certi versi assurda : i credenti sembrano farne dei monumenti per attaccarsi alla vita, cosa che materialisticamente dovrebbero fare gli atei. Invece sembra succedere il contrario.
Da credenti, se guardiamo alla reatà dei fatti, Dio ci a ha dato la vita ma non ci ha dato a corredo anche macchine per prolungarla oltre le capacità del nostro fisico, come la ruota di scorta nel baule delle automobili.
Le macchine sono arrivate con il XX secolo.
Forse in argomento si potrebbe scrivere una lettera al Papa, con questa domanda : "Ma nei secoli e secoli scorsi, che queste macchine non esistevano, gli uomini come facevano ? Andavano all'inferno perchè non riuscivano a prolungare la loro esistenza in vita ??"Avete capito : è un discorso insussistente, illogico. I problemi sono altri.

Ma il suicidio è un omicidio
La questione è posta in maniera sbagliata. Certamente è un evento violento, improvviso e volontario,  ma il problema è un altro : il suicidio è un evento che dimostra i limiti degli uomini che il suicida aveva attorno. Persone che forse hanno lascito il suicida nella sua sofferenza, hanno mancato di una parola gentile, di un'offerta di aiuto.
Il suicidio ci ricorda che esiste anche il prossimo e che potrebbe aver bisogno di noi.
 
E la morte assistita ?
La questione dolce morte è invece completamente diversa. Si tratta di persone che non accettano l'avvicinarsi della morte, così chiedono di farla finita subito negando a sè stessi e ai propri cari un percorso, un'esperienza che seppur difficile può riservare degli insegnamenti.
E' come smettere di leggere un libro perchè si è venuto a sapere che alla fine il protagonista muore : si dovrebbero allora cancellare tutti i libri con la tragedia di William Shakespeare "Giulietta e Romeo" ?


La vita è un attimo, un attimo fuggente
Credenti o no, l'episodio dell'alpinista ci ricorda che la vita è un attimo, un attimo fuggente.
Un percorso che vale la pena di essere vissuto fino in fondo, ogni giorno, ogni istante.
Che c'è sempre il rischio, rimandando le cose importanti, che vadano per sempre perdute.


sabato 17 gennaio 2015

RESTART - Proviamo a far ripartire il mondo.

Cambia in modo radicale il titolo del mio Blog. Da pessimismo si passa all'ottimismo.
Ma perchè questo cambiamento ? Per spiegarlo concedetemi una breve digressione.
E' orami passato un anno dal 20 Gennaio 2014, giorno in cui partecipai ad un incontro pubblico dal titolo "Energia, un bene di tutti", un incontro dal quale sono uscito per certi versi folgorato.
Da quella sera, infatti, è cominciato per me un anno di serate passate a navigare per vedere la situazione delle risorse del nostro pianeta, e per capire come funziona l'economia, le banche, i commerci e le borse.
Ma soprattutto volevo capire meglio quel dannato grafico (che riporto qui), che la sera dell'incontro venne proiettato dall'ing. Mirco Rossi, esperto di ambiente e risorse energetiche, e che rimase stampato per lungo tempo nella retina dei miei occhi.
Un grafico che significa solo una cosa : lo sviluppo dell'economia e della civiltà industriale ha dei limiti, limiti che si avvicinano e che si manifesteranno attorno al 2030.
Dopo questa data, anche se approssimativa, ci sarà il collasso del sistema : fine della disponibilità a buon mercato di materie prime, di risorse alimentari, di energia, crollo della produzione industriale e conseguente diminuzione della popolazione (su quest'ultimo punto sarei curioso di sapere come avverrà, ma forse è meglio sorvolare).
Ma attenzione : il grafico non è frutto di oroscopi o di profezie quali le centurie di Nostradamus; si tratta di previsioni elaborate da scienziati di vari istituti del mondo, a cominciare dal MIT, il Massachusetts Institute of Technology di Boston, che aveva cominciato a lavorarci sopra fin dal 1972 !!
Avete capito bene : sono già 40 anni che sappiamo che in questo modo il mondo non può andare avanti, ma nessuno fa nulla per cambiare. Tantomeno gli economisti, che sperano sempre nelle risorse infinite.
Intanto..... l'inquinamento aumenta, i terreni agricoli ed i mari peggiorano la produzione di alimenti, i mercati finanziari strozzano coloro che lavorano onestamente, ecc.. ecc... ecc...

Ad un anno da quella serata, ho deciso che è inutile dedicare ancora tempo per approfondire la questione : è ora di agire per cambiare.
Qualcuno dirà che non è necessario, che bene o male, cirsi o non crisi, tutto potrà proseguire come sempre è andato, affari come al solito, o anche  Business As Usual come dicono gli americani (BAU), ma io non ci credo.

E' per questo che ho rinominato questo blog in RESTART - Proviamo a far ripartire il mondo.
Sembra un voltagabbana, direte, visto tutto quello che ho scritto durante l'anno sul declino economico, energetico e ambientale del mondo.
Il nome del Blog è perfino l'antitesi del precedente, che era "The Beginning of the end" (preso pari pari dal blog dall'esperta di risorse petrolifere Gail Tverberg, una simpatica nonnetta che con i suoi articoli sta sferzando il mondo).
Ma permettete di cimentarmi.
Quantomeno non potrò un giorno recriminarmi di non averci provato.


Nota per gli da appassionati di numerologia
A proposito del Grafico con i Limiti dello Sviluppo.... la mia partita sembra davvero persa in partenza, visto che dovrò combattere anche contro Profezie, Previsioni, Coincidenze e Numerologia.
In particolare vorrei evidenziare la coincidenza che c'è tra gli anni intorno al 2030 ed il numero 666 riportato alla fine della Bibbia, nell'apocalisse di San Giovanni.
Il Venerdì di Pasqua nel quale saranno trascorsi esattamente 2000 anni dalla morte di Cristo, infatti,  cadrà esattamente il giorno 15 Aprile 2033.
Se notate, nella data 15042033 , separati dagli zeri,  ci sono : 1+5=6, 4+2=6, 3+3=6 …. = 666
ALLEGRIA , abbiamo ancora 18 anni prima della fine.
Si fa persino in tempo a scaricare tutte le spese in ammortamento !!
Anche le rate del televisore.

martedì 6 gennaio 2015

Libri : Liberi dal sistema - come uscire dalla schiavitù della globalizzazione




Recensioni :

LIBERI DAL SISTEMA
“La guida per cambiare il mondo partendo da sè”.
un libro di Enrico Caldari
Editore : Q Institute
Prezzo di copertina : € 15,40

Questo libro è un interessante misto tra Finanza per indignati di Andrea Baranes, Prepariamoci di Luca Mercalli ed il movimento delle transition town di Rob Hopkins.
Si presenta con lo scopo di migliorare il mondo in cui viviamo, inteso come società e ambiente, nonché della nostra vita, della nostra salute e delle nostre passioni, partendo da sè stessi.
I capitoli sono ben organizzati :  nella prima parte si trova una sorta di denuncia contro l'attuale sistema, contro la globalizzazione, con molti resoconti storici e citazioni, mentre nella seconda parte si trovano proposte e soluzioni al problema esposto.
Non è un libro relativo all'Italia o alle politiche italiane, ma è un libro che guarda la situazione planetaria di economia, energia, e ambiente. Pochi testi sono così a 360 gradi.
Il libro è molto scorrevole, in certi punti anche avvincente, a dimostrazione che l'autore sa scrivere molto bene e con un linguaggio comprensibile a tutti.
Il libro per molte parti mi è piaciuto moltissimo, ma per altre no.
Gli aspetti di denuncia, stile "Report", sono molto coinvolgenti, mentre un lato negativo sono certamente i continui rimandi, per approfondire la risoluzione dei problemi, ai corsi che organizza il “Q Institute”, una fondazione dello stesso autore, con sede a San Marino.
In poche parole è un libro con all'interno della pubblicità, come oggi avviene con i quotidiani, soltanto che qui è mescolata con gli articoli, cosa che non ho mai visto in nessun libro o giornale.

Prima di esprimere un giudizio, vediamo comunque cosa si trova nei vari capitoli.

Nota : non è la prima volta che faccio la recensione di un libro, ma questa volta si tratta di qualcosa di diverso. E' una sorta di analisi tecnica. Non è questione di usare i piedi di piombo prima di esprimere un giudizio. Dipende dal fatto che il modo di funzionamento dell'attuale società è un argomento che ci coinvolge tutti ma anche complesso e multidisciplinare, quindi spero vogliate perdonarmi se mi sono dilungato.

                                                                                                                                                

Capitolo 1 – Cos'è il denaro.

Questo primo capitolo sintetizza molto bene la situazione di crisi globale in cui ci troviamo a causa del mondo bancario, con esempi molto semplici. Bello l'esempio con i lingotti d'oro come paragone per spiegare la riserva frazionaria, nonché le spiegazioni sull'aumento di capitale della Banca d'Italia.
Un riepilogo di argomenti oggi trattati da tanti libri molto più corposi ed impegnativi, trattato con un linguaggio molto elementare, ma serio.
  • Coinvolgimento del lettore :   Voto 10
  • Competenza e completezza :  Voto 10

                                                                                                                                                


Capitolo 2 – Cambiare denaro per cambiare il mondo.

Questo secondo capitolo è un proseguimento del primo.
Bello l'esempio di un'isola divenuta paradiso fiscale inglese o delle attività speculative sul mercato, così come ho trovato molto bello che sia stato riportato un intervento di Robert Kennedy del 1968, ma attualissimo.
Bello anche il motto “PROPOSTE NON PROTESTE”, ma alla fine del capitolo si resta delusi, dato che manca appunto la proposta per risolvere il problema del denaro e delle banche.
Mi trovo d'accordo quando l'autore dice, ad esempio, che il denaro è uno strumento e non un fine, oppure che siamo ospiti sulla terra e dovremmo lasciarla come l'abbiamo trovata, ma qui non troverete proposte risolutive di tipo "politico", per le quali è necessario volgere lo sguardo ad altri libri (che riporterò più avanti).
Se c'è una cosa che comunque non è chiara, è se l'autore è favorevole alla  crescita economica (intesa come PIL) oppure alla decrescita, perchè solo quest'ultima è compatibile con il rispetto dell'ambiente e delle risorse (finite) che abbiamo nel pianeta. Dato il tipo di libro, si tende a dare per scontato che sia favorevole alla "decrescita felice" ma in realtà non c'è nulla in proposito.
Comunque anche questo capitolo vale la pena di essere letto da tutti, perchè fa un servizio di informazione.
  • Coinvolgimento del lettore : Voto 10
  • Competenza e completezza : Voto 9

Nota : per chi, dopo la lettura dei primi due capitoli, voglia approfondire le possibili soluzioni al domino delle banche e della finanza speculativa, sia a livello nazionale che globale, mi sento di consigliare questi libri :
  • Andrea Baranes‎  -  Finanza Per Indignati
  • Luigi Zingales  -  Manifesto Capitalista
  • Pierangelo Dacrema  -  La morte del denaro
  • Istituto Bruno Leoni  -  Sudditi 

Oppure, se volete capire di più la situazione dell'economia in un mondo finito, c'è il sito in lingua inglese della famosa Gail Tverberg, una simpatica vecchietta, esperta di economia e di risorse energetiche, che con i suoi post sta cambiando il mondo :
                                                                                                                                                 


Capitolo 3 – Come rendersi liberi.

In questo breve capitolo vengono presentati gli ambiti che nei quali il libro si prefigge di lavorare per cercare la propria indipendenza : Sapere, Salute, Alimentazione, Energia, Denaro.
Dopo di che si rimanda al Q Test, che misura il proprio grado di indipendenza, per il quale è necessario un computer connesso ad internet, perchè il QTest nel libro non si trova.
Certo è che in questo capitolo il libro presenta due macroscopiche contraddizioni quando si parla di rendersi indipendenti dal punto di vista culturale :
a) da una parte si spinge a buttare via la TV, mentre in altre pagine si suggerisce di guardare documentari o film;
b) da una parte si dissuade a passare del tempo nel navigare in internet, da altre si invita a consultarla; inoltre è evidente che il libro ed internet sono un tuttuno, vista la presenza solo in rete del Qtest, e di altri siti relativi al Q Institute.

Il capitolo si conclude con un invito a frequentare i corsi promossi dall'istituto dell'autore.

Osservazione
Personalmente trovo la TV uno strumento molto utile, non solo perchè mio figlio più piccolo può guardare “Peppa Pig” dando alla mamma la possibilità di “tirare il fiato”, ma perchè con la dovuta calma si possono trovare trasmissioni interessanti, notizie, documentari o film molto belli.
Come ad esempio “Inside Job” oppure “Wall Street” con Michael Douglas , ottime denunce proprio contro il mondo della speculazione finanziaria.
Meglio ancora se parliamo di internet, dove si possono ricercare le notizie o le discussioni più ai propri interessi o alle proprie passioni, che non significa perdere tempo nelle chat o nei social network.
Se posso fare un paragone, con una automobile si può fare un giretto in collina, si può andare a fare una rapina in banca, ma anche fare la spesa o recarsi in biblioteca o in un museo.
Di certo non abolirei i mezzi di trasporto perché qualcuno li usa per scopi delittuosi.
Semmai per questioni ambientali, ma è un'altra storia.

A proposito del Q-Test
Vi dico subito che l'ho provato su me stesso, ma data la mia situazione familiare è risultato inapplicabile, visto che pone domande personali, mentre io vivo con moglie e 5 figli di età molto diverse tra loro (da 22 a 3 anni), ognuno con le sue passioni, abitudini e mezzi di trasporto..
Per certi versi funziona bene solo con i single.

                                                                                                                                                 


Capitolo 4 – Auto Star Bene.

In questo capitolo si parla di salute personale, di medicina alternativa e di lobby dei farmaci.
Nella prima parte, circa 40 pagine, c'è una sorta di report giornalistico sul cartello delle industrie farmaceutiche. Molte sono cose che vagamente si sanno già o si sospettavano, ma vengono approfondite e spiegate con esempi chiari, mentre altre sono descritte incrociando dati e notizie ufficiali. I dati riportati sono sconcertanti e preoccupanti, ma certamente non disarmanti, anzi servono al lettore per rendersi consapevole di cosa hanno la possibilità di fare certe industrie pur di aumentare i dividendi per gli azionisti.
Una lettura che consiglio vivamente a tutti, perchè per essere liberi prima di tutto è necessario essere informati.
Qui Caldari esterna problemi già lamentati da altri, ma finora rimasti in sordina. Ad esempio, anche nel libro di Michele Boldrin “Abolire la proprietà Intellettuale” si trova un ampio capitolo di denuncia contro i sistema dei brevetti nel farmaceutico.
  • Coinvolgimento del lettore : Voto 10
  • Competenza e completezza : Voto 9

Restiamo sul capitolo 4, ma sulla seconda parte
Queste 10 pagine sono praticamente uno spot pubblicitario del metodo salutista-curativo proposto con i corsi del Q institute. Non ho le competenze per giudicare il metodo, né il tempo per esaminarlo o di provarlo. Alcune considerazioni le trovo condivisibili, come il motto “Cambiare il mondo partendo da sè” (che è anche un gesto di umiltà), oppure quando si invita a cercare le cause delle malattie prima che le cure.
Aggiungo solo che, data la mia scarsa simpatia per vaccini e farmaci industriali, non posso che sperare che tale metodo funzioni, come per altri metodi naturali che esistono al mondo.

Resta comunque il problema dell'ossessiva ripetizione di marchi, sigle o acronimi dei corsi o del metodo (30 volte !), che fanno diventare un'autentica sofferenza la lettura di queste ultime pagine.
Anche qui, non ci sono soluzioni o approfondimenti sui metodi curativi, per i quali si rimanda ai soliti già citati corsi a pagamento.
  • Voto  :  inclassificabile

Nota : a pagina 147, nel paragrafo “Le basi del metodo”, si trova la seguente frase : “In sostanza Einstein aveva scoperto che era possibile cambiare lo stato della materia agendo sulla configurazione energetica”.
In realtà la configurazione energetica degli atomi non ha nulla a che vedere con la formula E=mc2 e con l'equivalenza massa-energia, che è relativa a fenomeni come la fusione o la fissione nucleare.
E' stata erroneamente mescolata la fisica classica con la fisica quantistica, o forse sarebbe meglio dire che si è mescolata la relatività ristretta con la fisica del quotidiano. Per un fisico o un chimico è un errore "madornale", ma vista la complessità della materia, direi che si può perdonare.

Contraddizione
Sull' acronimo di 3 lettere che indica il metodo di cura, è presente la “R” di un marchio registrato.
E' una cosa molto strana ed inaspettata : un libro che auspica di essere liberi dal sistema, al contrario utilizza un marchio derivante dalla legge sui brevetti, una delle leggi dalla quale dovremmo liberarci, visto che è il modo principe con il quale le multinazionali fanno lobby ed impongono royalty (vedi industrie farmaceutiche dei semi, ma anche cinematografiche).
Da questo libro “di denuncia”, mi sarei aspettato il pieno appoggio alla proposta dell'economista veneto Michele Boldrin, di abolire la proprietà intellettuale, e non l'uso di marchi registrati.
E' una questione di coerenza.


Nota : il libro “Against Intellectual Monopoly” - Michele Boldrin, David K. Levine - Cambridge University Press - in lingua inglese - è liberamente scaricabile da internet.
La versione ebook, in italiano, costa circa 10€.
Se siete uomini che vogliono essere liberi, dovete assolutamente leggerlo.

                                                                                                                                                 


CAPITOLO 5 – Indipendenza Alimentare

Questo è un capitolo molto piacevole da leggere, dedicato soprattutto all'agricoltura.
La prima parte denuncia l'eccessivo sfruttamento della terra, la rivoluzione verde ed il monopolio dei semi.
Dalla sua lettura si resta sconcertati ed indignati, come quando si guarda la trasmissione televisiva “Report” di Rai 3 (è per questo che evito di guardarla, spero che Milena Gabanelli mi perdoni).
Per le soluzioni, anche qui non esiste un vademecum o una lista di cose da fare, ma una varietà di idee e di proposte da applicare a seconda dei casi. Tutte molto interessanti e condivisibili, anche se talvolta non idonee a chi vive in città o in condominio.
Per eventuali approfondimenti l'autore rimanda ai corsi del solito istituto.
  • Coinvolgimento del lettore : Voto 9
  • Competenza e completezza : Voto 9

NOTA :
Un corso è anche un'occasione di socializzazione.
Per contro, ha un costo, sono necessarie ore e spese di trasferta ed alle volte anche la richiesta di “ferie” al proprio datore di lavoro.
Per chi non ha queste possibilità, posso consigliare i seguenti libri e siti internet :
  • Rob Hopkins  -  Manuale pratico della transizione
  • Rob Hopkins Tamzin Pikerton -  Cibo Locale
  • Patrick Whitefield  -  Permacultura per tutti
  • Luca Mercalli  -  Prepariamoci

                                                                                                                                                 


Capitolo 6 – Indipendenza Energetica

Prima Parte
Questo capitolo inizia con una panoramica sulle risorse energetiche disponibili sul pianeta e sul fatto che siano in esaurimento; una sorta di riepilogo di quanto da anni va dicendo il chimico italiano Ugo Bardi (molto apprezzato all'estero) : picco del petrolio, sovrapopolazione, crisi del gas, protocollo di Kyoto, fonti rinnovabili, ecc.
Interessante anche la parte dedicata all'obsolescenza programmata, cioè contro gli elettrodomestici fatti per "autodistruggersi" dopo un certo tempo, e la storia dell'auto elettrica. 
Qui comunque non si trova una denuncia, come negli altri capitoli, contro multinazionali del petrolio o dell'energia, ma prevalentemente il cenno ad argomenti di attualità attinenti all'energia.
  • Coinvolgimento del lettore : Voto 9
  • Competenza e completezza : Voto 8

Seconda Parte
Qui l'autore va completamente fuori dal tema e cade nel tranello delle pseudo.scienze : entrano in scena fantomatiche scoperte relative alle energie dal vuoto o dal nulla, dell'etere o altre stravanganti invenzioni che avrebbero dovuto cambiare il mondo, ma che a dire dell'autore sarebbero state insabbiate, oppure il disastro dell'11 settembre e altro ancora.
Peccato perchè il pessimismo da presunto complotto di questi capitoli svilisce lo spirito ottimista e propositivo della restante parte del libro.
A parte il fatto che si tratta di ragionamenti estranei al capitolo, visto che sono fonti di energia inesistenti o non reperibili in commercio, ma peggio ancora si tratta di scoperte ancora tutte da dimostrare, non ripetibili e soprattutto non formulabili scientificamente.
Di questo argomento, fatto di imbonitori e teleimbonitori, rimando ad un apposito Post "Buffoni e millantatori, ma non è scienza", tagliato su misura per questa tematica.
Spiace perchè queste nostalgie del passato o presunte invenzioni hanno “rovinato” il capitolo : storie vecchie senza capo nè coda e delle quali non se ne potrà comunque mai fare nulla.
Anche le invenzioni di Tesla, ad esempio, sono tutte in uso e funzionanti, come la corrente alternata che arriva in tutte le case, e non ci sono altre invenzioni, se non qualche vago appunto che fece Tesla quando ormai molto anziano, appunto che chiunque può rigirare a propria discrezione.

Se si voleva parlare di futuribili energie a basso costo ed ecologiche, perchè non parlare di cose reali ?  Ad esempio, se si voleva parlare di Etere, Energia dal vuoto e di Fusione Fredda, perchè non si sono intervistati Francesco Santandrea o Pierluigi Cirilli o Francesco Celani ?Oppure perchè non accennare al progetto "Casaclima" promosso dalla provincia autonoma di Bolzano, che fa da esempio a mezza Europa ?
Comunque, anche questo capitolo nella conclusione non fa un elenco di buone prassima rimanda a specifici corsi sempre promossi dal Q institute.
Di fatto però i consigli ci sono, anche se pochi, come ad esempio ricorrere alle auto usate, ai pannelli solari, ecc. Condivisibili, ma sparpagliati all'interno del capitolo.
  • Coinvolgimento del lettore : Voto 4
  • Competenza e completezza : Voto 2

Link a siti utili :


A proposito della Fusione Fredda
La fusione fredda negli ultimi anni sta tornando alla ribalta grazie all'italiano Andrea Rossi con il suo E-Cat, del quale ad ottobre 2014 sono stati pubblicati alcuni test, anche se molto controversi.
Di questa tecnologia lo scorso dicembre ne hanno parlato anche a Radio 24 alla trasmissione "Smart City", ma è da 5 anni che se ne dibatte nella comunità scientifica internazionale; addirittura a breve ci saranno dei convegni internazionali in prestigiose università (Oxford, MIT, Padova).

                                                                                                                                                 


CAPITOLO 7 – Indipendenza finanziaria

Questo capitolo si apre con la storia di una persona che vuole cambiare vita per esaudire un proprio sogno, una propria passione : la navigazione per mare, combinanata con la ricerca dell'indipendenza finanziaria.
La storia è anche piacevole ma è tagliata per i single, quindi non applicabile alla maggior parte della popolazione (che vive in città o comunque in terraferma), né alle famiglie, a chi ha figli da mandare a scuola o all'università, o genitori anziani da accudire.
Si è cercata l'indipendenza finanziaria per tramite dell'isolamento sociale : una storia plausibile ma inutilizzabile. Altri esempi più realistici non ce ne sono.
Successivamente nel capitolo “Tutti Inquadrati” viene introdotto un sistema di catalogazione delle persone a seconda del tipo di lavoro che svolgono e viene esaminato il loro percorso interiore.
Purtroppo però si tratta di un sistema che si adatta solo al mondo del lavoro e delle aziende, tralasciando che nel mondo ci sono anche altre realtà: casalinghe, bambini, anziani e famiglie. Anche il volontariato, un'esperienza che arricchisce interiormente le persone, non è contemplato.
Proseguendo, si trovano numerosi consigli ed esempi utili per cercare l'indipendenza finanziaria, generalmente condivisibili, tra i quali riemergono i rapporti sociali e familiari.
Bello anche il racconto “Imprese illuminate” dove si parla di riciclo e di famiglie.
Peccato che nel finale l'autore stronca l'entusiasmo e l'ottimismo trasmesso al lettore rimandando in modo troppo palese ai soliti corsi a pagamento , che a me personalmente è sembrato come un “finora non vi ho detto nulla, era solo il menu”.
Era meglio agire con discrezione facondo un riquadro a parte.
  • Coinvolgimento del lettore : Voto 7
  • Competenza e completezza : Voto 6

                                                                                                                                                


Conclusioni

Con il capitolo 8, quello delle conslusioni, l'autore torna alla positività ed a trasmettere l'entusiasmo di impegnarsi per cambiare sé stessi allo scopo di cambiare il mondo.
Proprio per questo motivo il libro non parla di politica, dato che si ipotizza di migliorare il pianeta in cui viviamo partendo dal basso, da sé stessi e di riflesso alla comunità chi si ha intorno, in modo del tutto simile alle Transition Towns di Rob Hopkins, ma la metodologia è un passo prima, perchè riguarda il singolo individuo, mentre con Hopkins si parte dalla comunità.
Il messaggio "informarsi per essere consapevoli" è comunque lo stesso.
Questo è un lato positivo del libro, in quanto gli altri testi di denuncia che circolano, finiscono per "sperare" che sia la politica a imprimere il cambiamento, speranza che resta lettera morta per via della commistione profonda tra governi e mondo degli affari.
Il proposito di cambiare il mondo partendo da sé stesso è quindi nobile e condivisibile.
Peccato per l'eccessivo contenuto “pubblicitario” che ha fatto diventare il libro come un canale TV, nel quale le televendite spezzano i programmi-capitoli, e per il capitolo disastroso ed anacronistico sull'energia.

Per chi vuole capire meglio in quale baratro ci stanno portando banche, globalizzazione e mondo della finanza, è un libro che consiglio di leggere, anche se il giudizio finale è quello che si usa con tanti programmi TV : “Bello, ma pieno di pubblicità”.


lunedì 5 gennaio 2015

Buffoni e Millantatori..... ma non è scienza !


Non so se avete notato, ma internet è sempre più intasata di video nei quali sedicenti scienziati si spacciano per inventori di dispositivi che creano energia dal nulla o dal moto perpetuo o dal magnetismo.
Come se ciò non bastasse, si trovano carrettate di articoli relativi a pseudo inventori, che disquisiscono sull'energia del vuoto o sulla trasmissione di potenza a distanza senza fili.
Tutto corroborato da trasmissioni televisive dal sapore di documentario scientifico colme di sospetti, interessi occulti, complotti, documenti scomparsi, servizi segreti, spionaggio internazionale, numeri sacri, teorie non accettate dalla scienza, ed altre "intimidazioni", tutte volte, a loro dire, ad impedire il progresso del mondo.
Alla fine però si tratta solo di leggende, e si sa, con le leggende si fa tanto "Audience" , soprattutto se hanno un velato alone di mistero attorno e un po' di nostalgia da progresso mancato.


Ma Tesla aveva teorizzato...
Se vogliamo parlare di Tesla, il grande inventore di origine serba autore del progresso della corrente alternata (che oggi arriva nelle nostre case) basta consultare anche Wikipedia, per scoprire che si trattava di un uomo con una personalità eccentrica e delle apparentemente incredibili e talvolta bizzarre affermazioni, per le quali, negli ultimi anni della sua vita fu considerato una sorta di "scienziato pazzo", attribuendogli (falsamente) curiose anticipazioni di sviluppi scientifici successivi.
Con i suoi appunti rimasti in disordine, infatti, è relativamente facile attribuirgli le idee più strampalate, o la paternità di invenzioni mirabolanti non accettate dalla scienza ufficiale.
Non si tratta cioè di cosa abbia teorizzato Tesla, si tratta di quello che gli fanno dire !


James Clerk Maxwell
Grandi Gioventù, Grandi Scoperte Scientifiche
Non so se avete notato, ma tutti i millantatori che girano su YouTube o che avrebbero brevettato quel generatore miracoloso, sono sempre persone molto anziane, da pensione o ben oltre.
Questa evidenza è in aperto contrasto con la storia dell'umanità.
Un fatto che i venditori di fumo continuano a negare, perché le grandi scoperte, le grandi intuizioni, sono state SEMPRE fatte da persone molto giovani, ventenni o trentenni.
Da Einstein a Newton, da Maxwell a Leibnitz, da Heisenberg a Marie Curie, da Gauss a Riemann, Watson e Crick, Sadi Carnot e Rudolf Hertz, i Fratelli Wright, ma anche gli italiani Marconi, Fermi, Majorana. L'elenco è lungo e dimostra che la scienza è sempre cambiata per merito di giovani menti. Lo dimostra Max Planck, padre della fisica quantistica, che teorizzò quando aveva 41 anni, ed ammise di essere arrivato alla scoperta grazie ad un "atto di disperazione", a dimostrare che la flessibilità mentale per accettare nuove scoperte si ha in giovane età.
Persino Dmitri Mendeleev, che inventò la tavola periodica degli elementi, seppure raffigurato anzianissimo, in realtà terminò la sua teoria a 35 anni.


Un giovane Guglielmo Marconi

Ma è tutto un complotto
Dato che queste invenzioni-bufala in realtà non funzionano, i sostenitori giustificano il problema con la tesi del complotto contro il loro beniamino-pseudo-scienziato. "Oggi avremmo l'energia gratis se le lobby del petrolio non avessero insabbiato il brevetto", dicono.
In realtà non è necessario indagare sulla presenza o meno di complotti, perchè questa tesi è smentita dalla storia : se questa invenzione fosse vera, oggi comunque la avremmo disponibile sul mercato.
Magari più tardi, ma prima o poi qualcuno la avrebbe comunque scoperta.
Quasi tutte le invenzioni tecnico-scientifiche, infatti, sono emerse quando i tempi erano maturi, quando la cultura dell'epoca ne permetteva la messa a punto.
Fu così per la macchina a vapore di James Watt, resa possibile da alcune lavorazioni di precisione dell'epoca, ma anche Albert Einstein potè completare la relatività generale quando furono disponibili le equazioni matematiche del padovano Ricci (che ringraziò di persona).

Non ci credete ? 
Ecco qui alcuni esempi delle più famose "contemporaneità" di invenzioni e/o intuizioni nella storia dell'umanità; fatte in posti diversi, da persone diverse, ma in tempi simili :
  • Telefono :   Bell / Meucci
  • Relatività :  Einstein / Poincarè
  • Calcolo Infinitesimale :   Newton - Leibnitz
  • Radio : Marconi / Tesla / Hertz / Popov
  • Meccanica quantistica : Schrödinger / Heisemberg
A proposito.... il Teorema di Pitagora, è stato praticamente riscoperto da tutte le civiltà.



L'industria non dorme
Un altro dei motivi per cui queste cialtronerie energetiche sono insussistenti, è che l'industria prima o poi le avrebbe ingegnerizzate.

La realtà infatti dimostra che non si può mettere a freno la scienza e la tecnologia, soprattutto oggi con la concorrenza del mercato globale, nel quale qualsiasi cosa che possa avere un rendimento maggiore dei componenti già sul mercato, viene rapidamente elaborata e prodotta a prezzi concorrenziali.
Lo dimostrano ad esempio i televisori LCD, che molto in fretta hanno sostituito i vecchi tubi catodici, o le fotocamere digitali, che in breve tempo hanno messo sul lastrico le fabbriche di pellicole.
E' evidente che per quanto grandi e strutturate fossero le multinazionali del tubo catodico o delle pellicole, non sono riuscite a mettere a freno le novità tecnologiche, che in poco tempo le hanno sopraffatte.
E che dire delle lampadine LED o delle automobili a iniezione elettronica, che hanno permesso notevoli risparmi nelle rispettive fonti energetiche  ?
Le invenzioni del giovane Tesla, ad esempio, sono tutte in uso e funzionanti, fin dentro le nostre case, e fanno ormai parte dei libri di elettrotecnica senza che ce ne rendiamo conto.


Albert Einstein

I veri scienziati fanno altro
Quando un uomo di scienza scopre in laboratorio un fenomeno che non si sa spiegare, in primo luogo si rivolge a chi ne sa più di lui per cercare di dare una spiegazione logica e rigorosa.
Cosa accaduta, ad esempio, nel 1989 a Francesco Piantelli, dell'Università di Siena, quando si è scontrato con un fenomeno di produzione di calore inaspettato, per il quale ha chiesto aiuto ai colleghi ed alla comunità scientifica per cercare una spiegazione.
Ad oggi non è ancora stata spiegata e rientra tra i fenomeni di base per la ricerca sulla fusione fredda.
Al contrario, buffoni, millantatori e presunti geni, si fermano davanti ai giornali locali o alle telecamere di Voyager, tenendo guardacaso la scienza in disparte : i loro spettacoli diventano così buffonate al solo scopo di meravigliare il pubblico.
Questi "inventori" infatti non lanciano appelli chiedendo aiuto alla comunità scientifica per spiegare la propria scoperta o la propria macchina perpetua.

Al contrario, se con un po' di pazienza guardiamo alla storia, ci accorgiamo che spesso le grandi menti sono riuscite anche perché si sono attorniate degli uomini giusti.
Anche Einstein per completare l'elaborazione della Relatività Generale, ha dovuto appoggiarsi al suo amico Marcel Grossmann, senza il quale non sarebbe riuscito a trasformare le sue intuizioni in reali formulazioni che descrivono l'universo, e che oggi fanno parte dei navigatori satellitari.
Diversamente sarebbero rimaste idee o tesi filosofiche, ma certamente non scienza.




La Scienza è un'altra cosa.

La scienza è l'insieme delle discipline che descrivono in modo rigoroso la natura e i suoi fenomeni.
E qui con natura si intende tutta la realtà, comprendendo l'universo intero. Ma la descrizione deve essere fatta avvalendosi di linguaggi formali, di misurazioni ripetibili, e soprattutto con carattere predittivo.
La scienza infatti sa calcolare dove sarà domani la luna nella sua orbita o cosa verrà fuori dall'unione di ossigeno con idrogeno, o se un ponte resterà in piedi dopo che ci sarà transitato sopra un terno.
Quando una disciplina non può misurare la realtà, non può riprodurre i fenomeni, ne è in grado di interpretarli, allora non si tratta di scienza.
Per ingegnerizzare qualunque invenzione, infatti, è necessario formularla in modo rigoroso e matematico, cosa che cialtroni e ciarlatani naturalmente non riescono a fare.
Comprereste voi una caldaia ad altissimo rendimento.... ma che si accende ad ore casuali, la cui durata è sconosciuta e che non ha un centro assistenza ?

Ma la fusione fredda non è Scienza.
Vero, lo hanno ammesso anche i fautori, visto che per ora in fenomeni osservati non hanno ancora trovato descrizione scientifica.
Ma qui la storia è diversa : ci sono dei presupposti scientifici sperimentali, osservati "ufficialmente" in un laboratorio universitario (italiano), con dati pubblicati e disponibili per ulteriori ricerche.
Ci sono poi numerosi gruppi di lavoro che ci stanno lavorando e che si stanno facendo una sorta di battaglia a chi arriva prima, ciascuno con la propria azienda o con la propria università.
Per certi versi sono pionieri che lavorano con i loro team di sviluppo, ma soprattutto non fanno filmati su YouTube gridando al miracolo, segnalando un mistero o urlando contro il complotto.


sabato 3 gennaio 2015

Grazie Renzi

Stangata di fine 2014