venerdì 28 dicembre 2012

La Politica siamo noi

"Non ho paura del futuro. Soprattutto in quest’epoca. Perché, se il futuro appare tanto incerto, significa che ancora non è stato scritto. E che è possibile scriverlo. Che è possibile cambiare. Che la storia non è finita. Dopo questi strani giorni, è possibile immaginare e preparare giorni diversi e migliori. [...] Nei quali non bisogna rassegnarsi. Ma capire e (re)agire”.
E' una frase presa da un recente libro dello scrittore italiano Ilvo Diamanti.

Noi italiani siamo sempre stati abituati a vedere la politica come una cosa di cui si occupano "altri". Si va a votare, si mette una croce nella scheda e finita lì. Allo stato ci penserà qualcun altro.
Invece questo concetto è completamente sbagliato : in una vera democrazia i cittadini partecipano alla vita dello Stato quotidianamente, sia rispettando le regole comuni che dando il proprio apporto alla crescita del bene comune.
E poi rispettando la propria città, la propria strada, l'ambiente, la terra, il mare, ma anche le opere d'arte, i monumenti, la cultura, la storia, e chi ha lottato per darci questo paese, questa libertà.
Ecco quindi che l'incertezza di domani è anche possibilità per noi di modificarlo, perché con i nostri contributi, con le nostre osservazioni scritte o verbali, chi ci ascolta potrebbe anche cambiare idea, potrebbe anche fare una cosa diversa.
Ogni cittadino con le proprie azioni, con le proprie espressioni e considerazioni dette in pubblico può instillare negli altri un'idea diversa, un'idea nuova, può dare un piccolo contributo a cambiare le cose.
Ma non solo.
Ogni cittadino può cambiare il proprio paese anche nel silenzio, ma con comportamenti esemplari che fanno stare zitti coloro che sono nell'errore, coloro che per gli altri fanno poco o nulla e pensano solo per sé stessi.
Nella democrazia le tasse non sono originate da un sovrano che si arricchisce, sono uno strumento per condividere le risorse tra chi ne ha di più e chi ne ha di meno, e sono uno strumento per far crescere il paese, per mantenere quello che abbiamo e per costruire quello di nuovo di cui abbiamo bisogno.
Nella democrazia il funzionario pubblico o il politico che dilapida le casse dello stato è doppiamente ladro : prima perché danneggia tutti gli altri e poi perché pagare le tasse per molti è un sacrificio, e rubare o danneggiare chi è in difficoltà è un delitto che pesa dieci volte tanto.
Ecco cosa manca in Italia : insegnare l'etica della gestione dei fondi pubblici, insegnare il rispetto verso i soldi  che sono frutto di duro lavoro dei cittadini.
Ma questo cose devono essere richieste prima di tutto dai cittadini, che devono rendersi conto che questi cambiamenti non arrivano dal cielo, ma arrivano perché c'è chi si "tira su le maniche" e inizia per davvero a cambiare le cose che non vanno.
La politica è la nobile arte di amministrare un paese (e non, come si tende a credere, l'arte di amministrare i partiti), un'arte da non disprezzare ma al contrario da trattare con rispetto.
E se nell'agone politico ci sono delinquenti, l'atto di non andare a votare equivale a lasciare la politica in mano ai delinquenti.
Al contrario il votare è uno dei tanti mezzi che abbiamo per cambiare l'incertezza sul domani.
Partecipiamo alla vita del nostro paese se vogliamo cambiarlo.

martedì 4 settembre 2012

La chiesa è indietro di 200 anni.

"La chiesa è indietro di 200 anni." , lo ha detto il cardinale Carlo Maria Martini pochi giorni prima della sua morte, durante un'intervista al Corriere della Sera dell'8 agosto 2012.
Finalmente qualcuno che ha il coraggio di dirlo, e trovo che sia un bene che l'abbia detto una personalità importante come Martini, anche se ormai non è più tra noi.
La Chiesa Cattolica è staccata, è lontanissima dal mondo reale a partire dalle cose fondamentali che sono state insegnate da Gesù Cristo : parlare alla gente, con la gente, tra la gente.
La messa, l'atto ufficiale che rappresenta la comunione tra il clero e i credenti, è una recitazione, la lettura delle solite ripetitive cose.
A che cosa può servire se impostata in questo modo ? Quale sollievo spirituale può trovare l'uomo in un'atto ripetitivo come quello di andare al lavoro o al bar ? La gente ha bisogno di parlare, di aprirsi, di fare discorsi veri,di abbandonare tutte le menzogne che sente, di cancellare dalla mente tutte le brutalità che vede alla TV.Come si può impostare un rapporto tra uomini se costruito con un dialogo unidirezionale come quello che ci offre tutti i giorni la TV ?
Proprio internet ci insegna che ci siamo, che anche noi possiamo parlare, possiamo sfogarci, possiamo commentare, possiamo dare la nostra interpretazione.
La Chiesa continua invece ad avere uno strumento ad un solo verso : l'uomo partecipa passivamente, deve solo ascoltare. In questo meccanismo l'uomo viene mortificato dal sacerdote che recita (appunto) la messa.
I ragazzi delle famiglie separate, divorziate, allargate o comunque vogliamo chiamarle, in tutto questo non ci entrano. A queste anime perdute non si riesce ad offrire nulla, mancando proprio nella missione principale di recuperare le "pecorelle" smarrite.

Si vuole cambiare ? 
Benissimo, cominciamo intanto a trasformare la messa da una recitazione ad un dialogo tra uomini.
Si può fare anche da domani. 
Volendo.

Vogliamo accettare l'infinita bontà di Dio rispetto all'errare dell'uomo ?
Benissimo, cancelliamo il catechismo ed adottiamo invece il vangelo dettato a Maria Valtorta. 
Si può fare anche da domani. 
Volendo.

venerdì 1 giugno 2012

Movimento 5 Stelle : manca un leader.

Beppe Grillo


Mi sto chiedendo da parecchio tempo come andrà a finire il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo.
La recente elezione del sindaco di Parma ha evidenziato come si stia trattando di un movimento che promette bene e che la gente vota perché ha voglia di cambiamento e perché vuole protestare contro i politici attuali.
Nel sito internet del Movimento, si trova anche un breve programma di governo con tante proposte per cambiare l’Italia : molte interessanti e molte irrealizzabili (perché prive di copertura finanziaria!); il solito programma di buone intenzioni che tutti i partiti hanno alle elezioni.
Il movimento raccoglie tanta gente di buona volontà, che probabilmente (spero) riuscirà a governare molto bene nelle città, dove il comune svolge le attività in modo similare all’amministratore di un grande condominio.
Quando ci saranno le elezioni nazionali, però, inizieranno a porsi questioni di etiche che il movimento finora non si è posto, come ad esempio l’eutanasia, le adozioni, l’immigrazione, e tante altre.
Sono questioni che possono comportare uno sconquasso tutt’altro che trascurabile al Movimento.
Beppe Grillo, bravo ad accusare i governanti attuali e passati, si troverà in serie difficoltà perché sono questioni per le quali ci vogliono risposte, per certi versi "filosofiche" o religiose.
Il parlamento italiano oggi riflette le ideologie che sono in tutti noi : chi si schiera con i lavoratori, chi si schiera con il mondo cattolico, chi si schiera con i liberali, ecc..
Nel movimento di Beppe Grillo si punta solamente all’amministrazione della cosa pubblica, giustissimo, ma prima o poi questa si scontrerà con questioni etiche o ideologiche che rischieranno di impantanare il Movimento.
Partiti come la Lega Nord e il PdL sono sul viale del tramonto perché i loro leader non hanno realizzato nulla delle loro tante promesse, e perché le cose che promettevano ma non facevano da anni, il governo Monti le ha fatte in 15 giorni, gettando questi partiti nel ridicolo.
Il Movimento 5 Stelle rischia invece di durare pochissimo perché finora non ha un leader con delle idee di governo che possa trascinare i suoi elettori, e soprattutto i suoi eletti, che prima o poi potrebbero finire uno contro l’altro.
Staremo a vedere.

martedì 22 maggio 2012

Gesù Cristo, ritorna

Visto quello che si sente dai telegiornali, questo testo mi sembra sempre attualissimo.

Gesù Cristo / Alessandro Bono                  
Perché faccio musica
Dimmi cosa altro potrei
Perché fumo troppo
Sto bruciando tutti i sogni miei
Gesù Cristo ritorna
Perché qui abbiam bisogno di te
Per favore ritorna
Hanno sporcato tutto quello che c’è

Passare il tempo qui
Tra queste facce bianche d’infelicità
Intorno ad un biliardo
Perché depressi come in questa città
Gesù Gesù.
Gesù Cristo ritorna
Perché qui abbiam bisogno di te
Per favore ritorna
Hanno sporcato tutto quello che c’è

Dietro di me ci sei anche tu
Io non ti vedo davanti a me
In mezzo agli altri ancora tu
Però ci credo
E non si vive senza speranza
Senza orizzonti non si vive
Quindi torna se tu puoi
Gesù Cristo ritorna
Perché qui abbiam bisogno di te
Per favore ritorna
Hanno sporcato tutto quello che c’è

Per non morire canto disperato
E metto un grido che va
E se lo puoi sentire
Accendi tutte le luci in questa città
Gesù Cristo ritorna
Perché qui abbiam bisogno di te
Per favore ritorna
Hanno sporcato tutto quello che c’è

Gesù Cristo ritorna
Perché qui abbiam bisogno di te
Per favore ritorna
Hanno sporcato tutto quello che c’è
Gesù Cristo ritorna
Perché qui abbiam bisogno di te
Per favore ritorna
Hanno sporcato tutto quello che c’è


sabato 12 maggio 2012

Lo sport inutile dei terroristi

I "vandali", nel gergo comune, sono coloro che saccheggiano la proprietà altrui o la proprietà pubblica solo per il puro gusto di distruggere. Il vandalo è peggiore dell'egoista, che pensa solo al suo interesse personale, perchè lavora per la distruzione dei beni di utilità comune, praticamente senza nessun motivo.
Il vandalo è sostanzialmente una persona ignorante che non rispetta l'ambiente nel quale è collocato e che nella sua ignoranza non si accorge di danneggiare anche sè stesso, perchè tipicamente i beni che danneggia sono in parte anche suoi.

Una categoria ancora peggiore dei vandali, anche se ne condivide molti aspetti, è quella dei "terroristi", come ad esempio gli anarchici che hanno ferito un dirigente di Ansaldo a Genova lo scorso 7 Maggio.

I terroristi, sia che arrivino da destra che da sinistra, come i vandali non si espongono in prima persona, non ci mettono la faccia, ma ci mettono solamente la violenza.
Tipicamente si crede che i terroristi siano mossi da ideali, ma invece si tratta di presone prive di progetti per il futuro.
Nei loro volantini di rivendicazione, di solito si trovano accuse incomprensibili oppure frasi deliranti, dalle quali non si ricava nulla che possa essere un progetto per uno stato sociale diverso da quello in cui viviamo, oppure diverso da quanto già sperimentato in modo fallimentare.
La realtà quindi è più banale di mille analisi psicologiche : il terrorista rappresenta un disperato senza alcun progetto per il domani,uomini che hanno solo voglia di distruggere quello che c'è oggi perchè non coincide con il loro modo di vedere le cose.
In uno stato dove i cittadini sono liberi di esprimere le proprie opinione, i terroristi esprimono il peggio della società : alla pari di certe lobby economiche o politiche, pur di perseguire i propri interessi, lavorano nell'anonimato per distruggere gli altri, con l'aggravante della violenza.
Pongo infine un'ultima considerazione : l'assurdità dell'attentato terroristico compiuto in uno stato democratico e libero.
In un regime dittatoriale l'attentato serve per rimarcare al despota la richiesta di libertà, ma in uno stato dove tutti i diritti e tutte le libertà sono garantite, cosa rimarca l'attentato ?
In una democrazia vi sono altri modi per manifestare le proprie idee o per cambiare le cose sbagliate.
Il terrorista invece è un incapace, perchè non ha il coraggio nè la competenza per cercare di convincere i suoi concittadini che c'è un qualcosa di sbagliato contro il quale è necessario lottare.
Il terrorista si limita a sparare oppure a gettare una bomba, presupponendo che poi i governanti cambieranno le cose come lui vuole, senza però metterci nulla di suo.
Come ha detto Michael Moore, "La democrazia non è uno sport da spettatori. Se tutti stanno a guardare e nessuno partecipa, non funziona più".Gli stati cambiano se i cittadini si impegnano per il cambiamento, non buttando una bomba o gambizzando un dirigente, che anzi reagiscono al contrario, consolidando le proprie posizioni.
Non vedo ad esempio cosa hanno fatto cambiare i terroristi italiani degli anni '70-'80, anzi, semmai hanno consolidato il sentimento diffuso di antiterrorismo e la certezza di trovarsi di fronte a dei pazzi.
Il terrorista rappresenta soltanto una cosa:  la dimostrazione del detto di Isaac Asimov "La violenza è l'ultimo rifugio degli uomini incapaci".

martedì 1 maggio 2012

Primo Maggio e Chiesa Cattolica


Prendo spunto dal fragore delle campane suonate a festa, che stamane primo Maggio ho sentito mentre passeggiavo per i giardini pubblici, fragore che certamente interrompeva il silenzio della giornata non lavorativa.
Un rapido controllo con Google, e cosa viene fuori ? Che il primo Maggio è una festa nata nel tardo ‘800 in memoria di alcuni operai morti negli Stati Uniti per rivendicare alcuni diritti tra i quali l’orario di lavoro.

 
Non è quindi una festa propriamente “comunista” come si è abituati a credere, nonostante il gran sventolio di bandiere rosse che si vedono sfilare nelle piazze il giorno del 1 Maggio.
Nulla in contrario quindi al fatto che la Chiesa cattolica abbia deciso che il santo di questa giornata sia San Giuseppe lavoratore, ma da qui a suonare le campane a festa mi sembra un tantino esagerato.
Sembrano suonate ad arte per paura di perdere fedeli, che vanno in piazza piuttosto che in chiesa, quasi da lotta tra Peppone e Don Camillo su chi raccoglie più adepti.
Penso che la fede cristiana sia cosa ben diversa dal frequentare la messa domenicale o festiva.
La Chiesa cattolica farebbe bene ad avviare un esame interiore per vedere se tutto questo ateismo non sia anche causa di una eccessiva deviazione dai veri insegnamenti di Gesù Cristo.
Troppe porpore, troppi sfarzi, troppi termini teologici stanno offuscando la religione cristiana relegandola a riti, a monologhi, a politica, uscendo dai binari della sua missione.

mercoledì 25 aprile 2012

A quando una riforma della scuola su misura per gli studenti ?

Vorrei esprimere alcune considerazioni partendo dalla notizia cui hanno dato spazio gli organi di informazione (7 Apr 2012), relativamente alla proposta del preside del Liceo Berchet di Milano di limitare i voti ad un minimo di 4, in quanto valori inferiori creano frustrazione.
 
Da padre di famiglia numerosa, vorrei manifestare il mio apprezzamento per la proposta del preside, ma soprattutto quando ha detto “Io credo nell’educare senza punire”.
Personalmente mi sono occupato anche di formazione professionale e ritengo che i voti negativi effettivamente possano essere solamente due : con il cinque si evidenzia che lo studente non  ha studiato a sufficienza, oppure con il quattro, che non ha capito completamente nulla della materia.
Peccato poi che non ci sia un sistema per verificare se la colpa di quel voto negativo sia veramente tutta dello studente.
Nella cultura popolare si prende per scontato che i voti negativi siano sempre causa degli studenti, ma la verità invece è ben diversa: le insufficenze gravi sono una sconfitta per l’insegnante.
Significa che non è riuscito a trasmettere nulla della sua materia, che ha sbagliato completamente metodoche deve ricominciare tutto da capo, ma purtroppo ben pochi sono disposti ad ammetterlo.
Questo è un punto dolente che nessuna riforma della scuola ha affrontato : il problema dei tanti, forse troppi, insegnanti che hanno smarrito la loro missione, e che si presentano a scuola con il solo obiettivo di assegnare dei voti, senza instaurare nessun dialogo con i ragazzi, dimenticandosi che il loro ruolo principale è appunto quello di insegnare.
Vorrei ricordare che quando i nostri figli ricevono un insegnamento sbagliato o confuso, entrano in una spirale di sfiducia ed errate convinzioni che non sono affatto facili da recuperare, né per i genitori né per gli insegnanti dell'anno successivo.
Nel mondo del lavoro esiste una selezione naturale delle aziende con bassa qualità o non aggiornate, ma nel mondo della scuola, chi controlla la qualità degli insegnanti ed il loro aggiornamento professionale ?
Eppure non servono grossi sforzi per guardare cosa fanno i colleghi; persino gli studenti costituiscono il segnale di ritorno per capire se l’approccio è stato corretto.
Questi "professori perduti" oltre i propri studenti, purtroppo danneggiano anche tutti quei docenti che si prodigano per la propria scuola e per i propri studenti, uomini e donne, talvolta giovani e talvolta sulla soglia della pensione, che in più di qualche occasione ho visto lavorare per organizzare i corsi serali, piuttosto che per portare gli studenti in gita, piuttosto che per organizzare dei corsi di formazione o degli stage.
Sono gli insegnati che lottano quotidianamente per far comprendere la materia ai propri studenti, per insegnargli un metodo di studio, ma anche la coerenza delle proprie decisioni, la correttezza del metro di giudizio ed il comportamento da tenere durante le lezioni rispettandosi vicendevolmente.
Questi sono gli insegnati veri, da ringraziare perchè lavorano per il futuro dei nostri ragazzi.
 
Marco Dal Prà

lunedì 9 gennaio 2012

Il Cronovisore di Padre Ernetti, una storia senza alcun fondamento tecnico-scientifico

Vorrei fare alcune considerazioni sull'articolo pubblicato nel Gazzettino di Sabato 17 Dicembre 2011, intitolato “Il segreto della macchina del tempo”, curato dallo scrittore veneziano Alberto Toso Fei, sia per affrontare l’argomento in modo scientifico, sia per dare ai lettori anche un'interpretazione diversa di quanto esposto.

Ricordo brevemente che l’articolo era riferito a Padre Pellegrino Ernetti, monaco vissuto nell’isola di San Giorgio fino ai primi anni ‘90, noto esorcista della Chiesa Cattolica e nonché "scienziato" al quale si attribuisce l’invenzione del “cronovisore”, una sorta di televisore che poteva far vedere cose accadute nel passato e con il quale il monaco avrebbe visto importanti avvenimenti della storia dell’umanità.

Mi spiace tradire in modo brutale i molti tifosi dei viaggi nel tempo, ma la storia del cronovisore è una favola priva di qualsiasi fondamento : non esiste alcuna teoria per cui ogni azione effettuata si trasforma in energia che da quel momento inizia a vagare nell’Universo, e soprattutto che ne mantiene la forma ed il contenuto !!!

Non servono nemmeno complesse formulazioni matematiche per dimostrare che tutta questa storia è frutto della fantasia, ma basta ricorrere ad un concetto basilare che ci accompagna nella vita di tutti i giorni : l’energia è il componente indispensabile per la nostra esistenza, ma una volta che l’abbiamo utilizzata, come quando camminiamo o utilizziamo il telefono cellulare, non possiamo più recuperarla.

E’ la dura legge espressa dal “Secondo principio della termodinamica”, per il quale qualsiasi forma di energia, sia quella che impieghiamo per dare un colpo di martello, che quella degli apparecchi come l’automobile o la lampadina, alla fine si trasforma in calore che si irradia nello spazio ed è per sempre perduta.

E’ un calore quasi impercettibile, ma che quotidianamente ed inesorabilmente va ad aumentare il disordine che pervade l’universo.

Ecco quindi la ragione per cui il cronovisore non può funzionare : è vero che la luce e il suono sono forme di energia, ma entrambe quando urtano contro un ostacolo come un albero o le pareti della nostra stanza, si trasformano in calore che poi si disperde nell’ambiente che ci circonda.

Non esiste purtroppo nessun etere o aura mistica dalla quale possiamo estrarre i discorsi di Mussolini, Napoleone o Cicerone, o le immagini di qualunque altro evento della storia.

Forse il cronovisore di Padre Ernetti non era altro che un televisore nel quale egli ha sognato di vedere le cose che sperava di vedere, ma le ricerche degli uomini di scienza dovrebbero essere rivolte a cose ben più importanti per il futuro dell’umanità, piuttosto che perdersi a rivangare nel passato.